Verso il benchmarking dei sistemi di performance management nei comuni

Nell’ambito del progetto PON “Valutazione delle performance” del Dipartimento della Funzione Pubblica, diretto a sviluppare e sostenere le capacità di gestione della performance delle amministrazioni comunali, sono state individuate e prese in esame esperienze significative di attuazione del decreto legislativo 150/2009 da parte dei comuni. Questo ha permesso, oltre che di evidenziare buone pratiche di riferimento, di identificare in modo sistematico fattori e condizioni in grado di favorire il miglioramento del processo decisionale e del correlato sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa (dicembre 2011)

A questo fine inizialmente sono state analizzate le esperienze pilota in sette comuni (Arezzo, Bergamo, Casarano, Nola, Novara, Reggio Emilia, Verona ) e un’unione di comuni (Bassa Romagna), quindi è stata fatta un’esplorazione di tutti i siti istituzionali degli altri comuni capoluogo di provincia, esclusi i tredici delle regioni convergenza già coinvolti nel progetto. Questa lettura è stata finalizzata alla messa a punto di una ricognizione delle buone pratiche dei comuni di gestione delle performance.

Tale ricognizione oltre ad essere funzionale ad arricchire la gamma delle pratiche di riferimento da utilizzare negli interventi di accompagno rivolti ai comuni con popolazione tra 20.000 e 250.000 abitanti delle regioni obiettivo convergenza, mira ad ampliare la schiera dei comuni con sistemi di performance management più sviluppati, interessati ad avviare un percorso di confronto.  

L’analisi di ciascun portale è consistita nella ricerca per sezioni (trasparenza, valutazione e merito, statuto e regolamenti interni, programmazione, servizi, ecc.) e per parole chiave dei seguenti documenti: organigramma; documento di sstema di misurazione e valutazione della performance (SMVP); piano della performance (PdP); PEG 2011; PDO 2011; relazione previsionale e programmatica 2011; programma di mandato del sindaco; piano generale di sviluppo;  regolamento degli uffici e dei servizi; bilancio consuntivo 2010 accompagnato dalla relazione di rendiconto; bilancio previsionale 2011; rapporti di attuazione del PEG; regolamento OIV;  carte dei servizi; certificazione ISO; CAF; bilancio sociale; bilancio di mandato. In allegato una visione di sintesi di quanto emerso.

Dall’analisi dei 99 siti dei comuni capoluogo esaminati si evidenzia come solo 26 comuni abbiano adottato e pubblicato il piano della performance 2011-2013, quale documento a sé stante o quale RPP/PEG rivisitato alla luce del 150/09, e solo 18 abbiano adottato e pubblicato il documento sulla misurazione e valutazione della performance.

E’ stato individuato un primo gruppo di dieci comuni (Brescia, Cesena, Genova, La Spezia, Lecco, Livorno, Massa, Pescara, Rovigo, Sassari) la cui documentazione sulla performance perseguita è risultata particolarmente significativa per accessibilità, completezza e aggiornamento alla luce del decreto 150. Per ciascuno di questi comuni è stato effettuato un approfondimento ulteriore dei documenti rilevati e un’intervista diretta alla direzione volta a valutare le seguenti caratteristiche:

  1. per il piano della performance, l’articolazione tra obiettivi strategici e operativi (albero della performance),  la presenza o meno di indicatori di output e di outcome, il legame tra responsabilità- risorse e risultati, gli obiettivi annuali di miglioramento del sistema di gestione;
  2. per il sistema di misurazione e valutazione della performance, le relazioni tra ciclo della performance e ciclo di bilancio, tra performance organizzativa e performance individuale dei dirigenti, tra valutazione e revisione delle politiche pubbliche, tra trasparenza e criticità riscontrate nelle attività di monitoraggio e valutazione;
  3. per i Processi decisionali, l’effettività delle decisioni prese con il PdP e il modo di presidiare e gestire l’agenda del ciclo della performance.

 Sono state rilevate alcune evidenti buone pratiche, in particolare quelle relative alla responsabilizzazione della dirigenza attraverso il monitoraggio dei programmi/progetti previsti e quelle riguardanti l’articolazione sistematica tra obiettivi strategici e obiettivi operativi/priorità. È stata fatta anche una valutazione comparativa del livello delle conoscenze elaborate e utilizzate nel processo decisionale dei dieci comuni. Tale valutazione ha messo in evidenza, in primo luogo, la criticità dei tempi delle decisioni e, in particolare, dell’agenda dell’amministrazione dettata per lo più dalle emergenze e dalle scadenze imposte dall’esterno quasi che  i “raccolti” della performance non dipendessero dalle semine per tempo; in secondo luogo,  la poca considerazione riservata in genere dalla politica alla risorsa “conoscenze” per decidere.

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Ultimo aggiornamento:  14/06/2013