Le esperienze di innovazione a supporto dei processi di autovalutazione nelle scuole

19 aprile 2012 - Il 6 aprile scorso, a valle della realizzazione di 11 seminari nell’ambito del progetto Miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche, si è conclusa la fase di presentazione delle candidature da parte delle scuole delle regioni obiettivo convergenza. 572 istituti scolastici si sono candidati a realizzare un processo di autovalutazione e miglioramento attraverso l’utilizzo del modello CAF e hanno fornito informazioni qualitative in merito alle proprie esperienze di innovazione

Tali dati forniscono  una fotografia delle condizioni organizzative di un gruppo rappresentativo dell’universo scolastico dei territori delle regioni obiettivo convergenza e possono aiutare a riflettere sugli elementi che favoriscono l’attivazione di processi di miglioramento continuo.

I 572 istituti scolastici che si sono impegnati a condurre un processo di autovalutazione nell’ambito del progetto “Miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche”, realizzato nell'ambito del PON 2007-2013 "Competenze per lo sviluppo" (FSE asse II capacità istituzionale - obiettivo H) dal Dipartimento della Funzione Pubblica per conto del MIUR attraverso FormezPA, rappresentano il 15% dell’intero universo scolastico presente nelle regioni obiettivo convergenza ed oltre il 40% delle 1300 scuole che hanno partecipato ai seminari dedicati al modello CAF realizzati nelle 4 regioni.
Si tratta di un campione significativo non solo in termini di impatto del progetto nei diversi territori, ma anche perché le informazioni raccolte in fase di candidatura possono aiutare a capire quali sono le caratteristiche organizzative delle scuole del sud Italia e in che modo queste possano influire sulla realizzazione di processi di autovalutazione e miglioramento.
Alle scuole interessate a partecipare al progetto sono state richieste informazioni relative alla maturità organizzativa, alle esperienze in tema di autovalutazione e miglioramento realizzate negli ultimi 5 anni (indagini di customer satisfaction e benessere organizzativo, iniziative di formazione in tema di TQM, iniziative di miglioramento della performance con indicazione dei principali ambiti di miglioramento, ecc.) e alle dotazioni tecnologiche.

I dati evidenziano come le scuole del sud abbiano maturato diverse e significative esperienze,  in alcuni casi anche pluriennali, in tema di qualità.
La fotografia che emerge in termini molto generali, e pertanto con intensità e modalità differenti, è quella di una scuola orientata al miglioramento, supportata da competenze diversificate in alcuni casi vicine ai temi del total quality management e da ottime infrastrutture tecnologiche. C’è ancora da lavorare sul versante dei sistemi informativi, della misurazione e valutazione, della definizione di documenti di programmazione coerenti con i principi introdotti dal decreto legislativo 150/2009.

Entrando più nello specifico, una prima analisi è relativa alla distribuzione geografica del campione che rispecchia in proporzione quella dell’universo di riferimento. Delle 572 scuole, 74 provengono dalla Calabria, 177 dalla Campania, 150 dalla Puglia e 171 dalla Sicilia.

Sul fronte delle competenze si rileva che, in ragione di un elevato tasso di partecipazione a progetti finanziati dal fondo sociale europeo, sono presenti in modo diffuso professionalità molto specifiche ed ulteriori rispetto a quelle strettamente didattiche. 531 scuole hanno risorse professionali (tra i docenti ed il personale ATA) dedicate alla realizzazione dei progetti PON (referente PON), 430 alla valutazione d’istituto e 211 alla qualità. 163 scuole possiedono tutte e tre le figure di riferimento e il 50% di queste hanno sviluppato ulteriormente tali competenze formandole sui temi del total quality management.

Le scuole analizzate sono ben attrezzate anche dal punto di vista tecnologico, probabilmente favorite da investimenti dedicati: 564 dispongono di un’aula informatica, 566 di linea ADSL, 251 della banda larga e 243 di sistemi voice e video.

Al contrario non sono ancora particolarmente diffusi strumenti e metodi di misurazione e valutazione della performance basati su software specifici o su cruscotti di indicatori di gestione: solo il 13% delle scuole si è dotato di un sistema di misurazione e valutazione delle performance e di queste il 50% si è dotato anche di un piano della performance.

Riguardo alle esperienze di innovazione e di miglioramento introdotte, il quadro risulta coerente con la missione istituzionale delle scuole, con il rapporto diretto e frequente con la propria utenza, con l’attitudine a lavorare secondo logiche di pianificazione (vedi POF).

Solo 120 scuole non hanno realizzato negli ultimi anni un processo di autovalutazione/autoanalisi. La maggior parte lo ha fatto in alcuni casi utilizzando il CAF (29), in altri (155) utilizzando modelli specifici, in molti casi (297) senza riferirsi ad un modello specifico.

Il 93% delle scuole, inoltre, realizza indagini di customer satisfaction – per verificare il livello di soddisfazione degli studenti e delle famiglie - e il 66% lo fa con periodicità biennale mentre l’82% realizza indagini sul benessere organizzativo e il 50% lo fa ogni due anni.

Anche se, come visto in precedenza, le scuole del campione non posseggono sistemi strutturati di misurazione e valutazione delle performance, una parte significativa (326) ha realizzato iniziative di miglioramento negli ultimi 3 anni, 127 ne hanno realizzate più di tre e di queste 42 hanno lavorato sul miglioramento dell’intera struttura organizzativa raggiungendo risultati significativi in tutte le aree dell’organizzazione (area della didattica, servizi agli utenti, comunicazione, gestione del personale).

In ragione della maggiore presenza delle condizioni organizzative descritte, le scuole partecipanti al progetto riceveranno un supporto meno intenso nella realizzazione del proprio processo di autovalutazione CAF e successiva pianificazione del miglioramento e viceversa.L'attivazione di processi di autovalutazione CAF richiede infatti alle organizzazioni che li intraprendono una cultura orientata al miglioramento e al cambiamento ed un forte orientamento all’utenza (stakeholder interno ed esterno).

(Approfondimento a cura di Claudia Migliore, responsabile Centro Risorse Nazionale CAF - FormezPA)

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Ultimo aggiornamento:  30/12/2015

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