Misurazione delle performance. Le esperienze internazionali

Il Progetto "Rafforzamento della capacità amministrativa per un’amministrazione di qualità", nell'ambito del PON Governance Azioni di Sistema 2007-2013, attuato dal Formez su incarico del Dipartimento della Funzione Pubblica, riserva una attenzione particolare al tema della misurazione e valutazione della performance amministrativa, quale strumento fondamentale per l’attivazione di comportamenti virtuosi e logiche di emulazione delle eccellenze (gennaio 2010)

In questo approfondimento si propone una rassegna aggiornata delle principali esperienze internazionali in tale settore, che può essere utile per costruire modelli o strumenti di valutazione idonei alle nostre realtà amministrative.
L’analisi condotta ha consentito di classificare le molteplici esperienze censite in base ad alcune caratteristiche: in primo luogo rispetto agli attori istituzionali coinvolti si osservano azioni della pubblica amministrazione (P.A.) per la P. A.  e azioni della P.A. per i cittadini.

Nel primo caso, si tratta di iniziative di riforma dell’organizzazione interna del "capitale umano" in termini di competenze e professionalità dei dipendenti, ma anche nell’utilizzo di sistemi operativi a supporto della gestione del personale e diffusione delle informazioni, che, grazie alla misurazione ed alla valutazione, hanno aiutato i paesi in cui sono state applicate a migliorare la propria performance. Nel secondo caso, si rintraccia un coinvolgimento più attivo da parte della cittadinanza in termini di costruzione e gestione delle policies locali in armonia al principio di sussidiarietà orizzontale.

E’ interessante osservare come la semplice opera di misurazione delle componenti della performance  amministrativa sia oggetto di esperienze specifiche: è questo il caso dei nuovi codici per i funzionari, che stabiliscono quali performance vanno monitorate. Ricche di spunti comuni, le esperienze del governo francese e portoghese con modalità differenti, intercettano la dimensione della qualità dell’azione amministrativa, rappresentando una risposta innovativa ai bisogni e alle carenze individuate, e riflettono un impegno a valutare la qualità dell’azione amministrativa, secondo un processo che coinvolge le performance delle amministrazioni.

In questa dimensione rientra anche il government skills britannico: attraverso la misurazione del grado di preparazione degli 800mila impiegati pubblici il Sector Skills Council (SSC), supporta la selezione di competenze qualificate, favorendo così il miglioramento del servizio pubblico. Si tratta in questo caso di una misurazione delle conoscenze, più che delle performance: le prime sono infatti la base per le prestazioni richieste da ogni ruolo pubblico.

Per quanto attiene le azioni della pubblica amministrazione per i cittadini vanno sottolineate le analisi campionarie con le quali misurare il gradimento delle azioni da parte dei destinatari. Tra queste rientrano la Survey Citizen di Westmister del governo statunitense, attività di indagine periodica dal 1992 sulle opinioni dei cittadini residenti e il rapporto  del governo francese BVA/DGME “Le priorità della semplificazione viste dagli utenti”, voluto dalla Direzione Generale della Modernizzazione dello Stato –DGME - e rivolto ai cittadini e alle imprese, con lo scopo di misurare quali sono le priorità di intervento maggiormente sentite dai cittadini.

Valutazione individuale e dell'organizzazione sono i drivers dell'esperienza spagnola. Con il Plan Moderniza approvato nel 2005 e l'istituzione dell’Agenzia di valutazione della qualità del servizio pubblico (AEVAL), il  merito diventa un criterio base non solo in fase di reclutamento del personale, ma anche nelle carriere individuali.

Per aumentare la qualità del servizio erogato, l’organizzazione della pubblica amministrazione francese è stata ridisegnata basandosi sugli utenti e non sui processi. La ricognizione delle migliori pratiche nella gestione delle risorse umane – "Refèrential Marianne: competences publiques"  -  permette di individuare, valutare e riconoscere gli investimenti effettuati da ciascuna organizzazione pubblica in risorse umane che quotidianamente contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi e dei compiti del servizio pubblico, indipendentemente dal loro settore di attività. Il fine primario della valutazione, in questo caso, è l’individuazione delle aree di eccellenza.

Più completa appare l’esperienza inglese, che si iscrive in un processo di performance ed efficienza della P.A. iniziato nel 1997. Essa si incentra sul risultato, tramite un processo di monitoraggio continuo dei progressi realizzati - what we have done” - per il conseguimento degli obiettivi prefissati - “what we plan to do”. La trasparenza raggiunta con la pubblicazione sistematica dei dati e con la comparazione tra consuntivo e programmato, assicura con il Best Value Program Performace – BVPP - azioni di ingegnerizzazione e di ripensamento delle performance erogate e nel contempo attesta  l'individuazione degli amministrazioni virtuose, riconosciute e premiate  con il Beacon Award.

L’azione di valutazione oltre che priorità dell’Unione Europea (si veda il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, all’art. 47 e ss.) assume connotati sempre più gestionali, come riscontrato nelle esperienze statunitensi. Tra queste, ricordiamo il modello Citystat adottato dalla Città di Baltimora, nel quale attraverso un’intelligence accurata, opportuna e condivisa da tutti ed una valutazione trasparente, l’esecutivo municipale mette in atto un cambiamento strategico – change management – capace di migliorare la performance dei servizi pubblici erogati.

Nella valutazione dei servizi da parte dei cittadini, oltre ai sistemi di customer cafisfaction, sempre più all’avanguardia in tema di tecniche di stima della soddisfazione, l’ambito del change management  assume maggiore rilievo. Nel Regno Unito, si osservano organi di codecisione - leve gestionali del territorio - destinati a mettere insieme il settore pubblico e privato, del volontariato e della comunità a livello locale. Si tratta dei Local Strategic Partnerships – LSP.
Il quadro sinottico delle esperienze analizzate, mostra come l'utilizzo dei cruscotti informatici possa essere, in fase di confronto, di notevole supporto al rafforzamento delle capacità amministrative dell'ente locale. Ciò a patto che siano sostenibili dalle amministrazioni non solo in termini di costo, ma anche dal punto di vista della reperibilità del dato. Interconnessione e interoperabilità tra le banche dati delle diverse amministrazioni favoriranno tale sostenibilità.

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Intervista a Giovanni Valotti

Ultimo aggiornamento:  30/12/2015

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