Interviste

Intervista a Marco Fabri, Direttore dell’Istituto di Ricerca sui Sistemi Giudiziari (IRSIG-CNR)

17 novembre 2014 - Abbiamo intervistato Marco Fabri, Direttore dell’Istituto di Ricerca sui Sistemi Giudiziari (IRSIG-CNR), che presenta le principali aree di ricerca dell’Istituto e fornisce alcune riflessioni sul tema della Giustizia in ambito europeo

Può brevemente descriverci quali sono le principali aree di ricerca dell’IRSIG-CNR e quali sono i contenuti dei principali progetti in cui l’Istituto è attualmente impegnato?

L’Istituto di Ricerca sui Sistemi Giudiziari del Consiglio Nazionale delle Ricerche svolge attività di ricerca interdisciplinare e comparata sull’organizzazione giudiziaria, sui processi di riforma dell’amministrazione della giustizia, sull’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, sulla gestione dei procedimenti e sul management degli uffici, solo per citare alcune delle aree di ricerca. Fra i progetti attualmente in corso ne segnalo due co-finanziati dalla Commissione Europea: “E-justice Communication via Online Data Exchange” (e-Codex), che vede la partecipazione di numerosi ministeri della giustizia europei, e “Caseflow Management Network”, con partner universitari e i ministeri della giustizia della Finlandia e dell’Estonia.

Il primo prevede la realizzazione di una piattaforma elettronica per lo scambio di documenti giudiziari fra i paesi europei, il secondo, l’analisi e la condivisione di buone pratiche di gestione dei procedimenti. Entrambi prestano una particolare attenzione alle procedure previste dai regolamenti europei relativi al decreto ingiuntivo (European Payment Order) e alle controversie di modesta entità (Small Claims). Vi è poi una costante attività di collaborazione con la Commissione per l’Efficienza della Giustizia del Consiglio d’Europa su alcuni progetti di riforma in paesi europei e del vicino oriente.

IRSIG-CNR collabora con CEPEJ, la Commissione Europea per l’Efficienza della Giustizia, all’elaborazione del Rapporto sulla qualità dei sistemi giudiziari europei: dal suo punto di vista quali sono le indicazioni che ne emergono e quali sono i principali elementi che differenziano il nostro sistema giudiziario da quelli degli altri paesi europei?

Nonostante i dati raccolti dalla CEPEJ soffrano ancora di problemi di attendibilità e non consentano sistematici confronti fra i vari Paesi, è indubbio che la CEPEJ ha il grande merito di essere l’unica istituzione europea ad avere proposto da vari anni uno strumento che perlomeno consente di avere dati puntuali e periodici sul funzionamento della giustizia nei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa. Queste informazioni di base sono certamente utili e stimolano lo sviluppo del dibattito sul funzionamento dell’amministrazione della giustizia. Fra i tempi più significativi segnalo la durata dei procedimenti, l’accesso alla giustizia, l’assistenza alle persone meno abbienti, la valutazione delle prestazioni, l’esecutività delle sentenze, che sono anche fra gli elementi che caratterizzano, spesso purtroppo in negativo, il nostro sistema giudiziario rispetto a quello di altri paesi europei.

Sulla base delle ricerche condotte da IRSIG-CNR quali sono, a suo modo di vedere, gli elementi sostanziali che caratterizzano l’evoluzione delle politiche di convergenza dei sistemi giudiziari tra i diversi paesi europei?

Finora gli sforzi e gli investimenti fatti non mi pare abbiano dato risultati particolarmente apprezzabili. I sistemi giudiziari rimangono ancora molto ancorati alle caratteristiche storico-istituzionali dei vari Paesi e le politiche di convergenza stentano a fare breccia. Certamente negli ultimi anni vi è una maggiore circolazione di informazioni e di idee che costituiscono la base per stimolare processi di cambiamento per migliorare l’amministrazione della giustizia nei vari paesi europei, ma non mi pare si possa parlare di veri e propri processi di convergenza.

Lei fa parte del gruppo permanente di studio dell'EGPA (European Group for Public Administration), che si occupa di Justice and Court Administration. Quali sono i principali temi che quest'anno sono stati affrontati nel Congresso di Speyer (Germania) relativamente al tema della Giustizia?

Sono stati affrontati temi che sono rilevanti anche nel contesto italiano come la mediazione, l’utilizzo delle tecnologie informatiche (si pensi ad esempio al nostro processo civile telematico), la governance e la valutazione delle prestazioni dei sistemi giudiziari anche per una migliore allocazione delle risorse al loro interno.

Il progetto interregionale transnazionale “Diffusione di best practices negli uffici giudiziari italiani”, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, ha cercato negli ultimi anni di promuovere il trasferimento e lo scambio di buone prassi tra gli uffici giudiziari italiani. Dal suo punto sarebbe auspicabile replicare in ambito europeo una simile iniziativa nell’ottica di rafforzare le forme di collaborazione tra uffici giudiziari di diversi paesi europei? Quali potrebbero essere i principali ambiti di intervento?

Qualcosa di simile è già in atto attraverso le attività della già citata Commissione per l’Efficienza della Giustizia del Consiglio d’Europa, certamente sarebbe utile una maggiore sistematicità nella condivisione di prassi e procedure che possono migliorare il funzionamento dell’amministrazione giudiziaria. I problemi principali sono ancora quelli legati alle barriere linguistiche ed alle risorse disponibili, ma sarebbe molto utile incrementare la circolazione di esperienze soprattutto fra Paesi che hanno sistemi giudiziari e procedure un po’ più simili. Gli ambiti di intervento credo siano sempre quelli connessi alla necessità di garantire ai cittadini un processo equo, davanti ad un tribunale indipendente ed imparziale e, soprattutto per l’Italia, in tempi ragionevoli, così come recita l’articolo 6 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo siglata a Roma nel 1950.

Per saperne di più

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Consulta la sezione Casi internazionali – RisorsePerLaGiustizia.it

Visita il sito web Istituto di Ricerca sui Sistemi Giudiziari del CNR

Biografema di Marco Fabri


Ultimo aggiornamento:  28/06/2013

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