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Fare rete nella giustizia: l’esperienza delle reti associative locali dedicate all’amministrazione di sostegno di Monza e Brianza

22 maggio 2014 - Approfondiamo, con la dott.ssa Chiarella Gariboldi Presidente della Fondazione Stefania Onlus, responsabile del progetto "Fianco a Fianco" di Monza e Brianza, le caratteristiche dell’ intervento avviato dal 2010 con il Tribunale di Monza

La Rete Fianco a Fianco

L'Amministrazione di Sostegno si inserisce all'interno delle procedure di Volontaria Giurisdizione - che comprendono un insieme vasto e variegato di materie che vanno dai beni ereditati all'esecuzione forzata, dalle persone scomparse o assenti alla tutela di minori, al trattamento sanitario obbligatorio, ecc.  L’Amministrazione di sostegno ha assunto un notevole rilievo “sociale” con?gurandosi come istituto a garanzia non solo delle ‘incapacità totali’ ma anche delle cosiddette ‘incapacità parziali’, sia psichiche che ?siche.

Nella Provincia di Monza e Brianza nel 2009 è nata l'idea di realizzare la "Rete Fianco a Fianco " (FaF)  con la finalità di costruire un sistema di governance efficace del territorio, consolidando la rete interistituzionale e del terzo settore lombardo, e di promuovere una cultura della protezione giuridica e della figura dell’amministratore di sostegno, implementando un ruolo attivo delle associazioni di volontariato. In particolare come si evince dalle parole della dott.ssa Gariboldi, "la Rete Fianco a Fianco nasce allo scopo di mantenere e consolidare il sistema di protezione giuridica realizzato dal progetto regionale sull’Amministrazione di Sostegno (AdS) grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo, Comitato di Gestione del Volontariato e Centri di Servizi per il Volontariato della Lombardia. Il progetto regionale, nato nel 2009, voleva rafforzare la capacità del terzo settore di occuparsi della protezione giuridica, dotando i territori di servizi di supporto al sistema e favorendo la nascita o il consolidamento, in tutte le ASL lombarde, di reti stabili e formalizzate tra soggetti del pubblico e del privato sociale coinvolti a diverso titolo nell’attuazione della legge.

Nel corso dei tre anni di attività, il progetto regionale ha attivato un coordinamento durevole delle esperienze e dei servizi capace di far circolare informazioni, studi, esperienze e soluzioni, al fine di: a) garantire la diffusione di competenze di base omogenee e qualificate; b) informare le famiglie e la cittadinanza; c) formare gli operatori sociali e i volontari AdS. Un altro obiettivo specifico fa riferimento alla sostenibilità a lungo termine del progetto e allo sviluppo di azioni di sistema integrate. A dicembre 2012 si è concluso il percorso progettuale e la FaF ha deciso di proseguire in autonomia il cammino alla luce della positiva esperienza svolta e dei bisogni dei cittadini fragili del territorio".

La Rete Fianco a Fianco si è costituita formalmente a marzo 2013 trasformandosi da Progetto a Rete per dare continuità al nuovo sistema di valorizzazione dell’istituto dell’AdS. Ad oggi vi aderiscono 17 organizza-zioni del terzo settore: 12 organizzazioni del privato sociale (Associazione Stefania, Auser Brianza, Anteas Brianza, Coordinamento Volontariato di Vimercate, Associazione Noi per  Loro, Associazione Ragazzi Disabili di Cesano Maderno, ACLI, Associazione Genitori La Nostra Famiglia, Casa del Volontariato, Associa-zione Cagnola, Brianza Solidale, Natur&), a cui si sono poi aggiunte altre 5 organizzazioni  (Anffas, Associazione La Goccia, Associazione ALICE, RSA Casa Famiglia S. Giuseppe, Cooperativa Sociale Lambro). All’interno della Rete è stato eletto il Comitato di Pilotaggio composto da Associazione Stefania in qualità di ente capofila, Casa del Volontariato, Anteas Brianza, Acli, Associazione Ragazzi Disabili, Auser Brianza, Coordinamento Volontariato di Vimercate. “Come Rete Fianco a Fianco facciamo parte della rete allargata del sistema di protezione giuridica attraverso protocolli e accordi siglati con Tribunale (Gruppo Volgi e Protocollo per volontario a supporto della cancelleria del TO); i 5 Piani di Zona (accordo di collaborazione per la gestione degli sportelli di prossimità istituzionali); la Provincia (convenzione per realizzazione corsi sull’AdS) e la Regione (nomina nel Gruppo di Monitoraggio delle Linee Guida AdS)” aggiunge la dott.ssa Gariboldi.

La collaborazione con il Tribunale di Monza

Al fine di qualificare i servizi della giustizia nella Provincia di Monza e Brianza e nel territorio di competenza del Tribunale di Monza, si è rivelata cruciale l'attività del Tavolo Giustizia della Provincia di Monza e Brianza nata nell’ambito della partecipazione dell’ufficio giudiziario al Progetto interregionale transnazionale "Diffusione delle Best Practices negli uffici giudiziari italiani", progetto che in Lombardia ha assunto il nome di “InnovaGiustizia”. Diretta emanazione di questo Tavolo politico istituzionale è il Tavolo operativo VOLGI  all'interno del quale opera la rete di volontariato.

Il Gruppo Operativo Permanente sulla Volontaria Giurisdizione (Gruppo VOLGI) non è ristretto alla sola AdS, ma coinvolge anche altre istituzioni pubbliche e, grazie alla contemporaneità del progetto Innovagiustizia (che proprio nel Tribunale di Monza si era attivato anche sulla Volontaria Giurisdizione), sono state sviluppate con queste collaborazioni e sinergie fondamentali alla costruzione del sistema.

La Rete Fianco a Fianco nasce da una progettazione regionale, ma si è incontrato con il Progetto del Tribu-nale di Monza che si stava occupando dei temi della protezione giuridica e delle tutele sul lavoro. "L'incontro tra queste due progettualità aveva come scopo quello di sostenere e rendere più efficace la costruzione del sistema, per “parlare con il Territorio” in modo diverso e innovativo", spiega la responsabile del progetto.

Il primo passo intrapreso dalla Rete Fianco a Fianco, è consistito nell’incontro con le maggiori realtà associative della terza età, della disabilità, della salute mentale e delle dipendenze, e con la successiva sottoscrizione di un Protocollo di Intesa  (che definiva responsabilità, strumenti e organi di funzionamento con i soggetti interessati. Secondo la dott.ssa Gariboldi, “tutte le parti riconoscono la giustizia un bene della comunità, non solo un servizio da erogare o una procedura da garantire. E l'efficienza della giustizia è vista come un importante fattore di competitività economica. Per è stato deciso di promuovere e supportare i progetti di innovazione e miglioramento dei servizi della giustizia nel territorio di Monza e Brianza, condividendo la necessità di operare in sinergia per qualificare e semplificare l'accesso ai servizi della giustizia civile e penale (in quanto fattori determinanti per lo sviluppo economico del territorio, per la sicurezza dei cittadini, la tutela e le salvaguardie dei diritti individuali, della famiglia e dei minori".

Il coinvolgimento delle gli attori del territorio

Il Tribunale di Monza ha mappato l'intero processo di lavoro in primo luogo realizzando un apposito sito web  nel quale sono disponibili moduli e istruzioni operative sui vari istituti di protezione giuridica (tu-tele, amministrazioni di sostegno, tutele minori). In seguito, il sito web è stato implementato e arricchito di nuove sezioni, tra le quali le FAQ e una parte dedicata al dibattito su alcune tematiche chiave della giustizia.

È stata migliorata la pianificazione delle udienze grazie ad una gestione informatizzata del calendario delle stesse che ha permesso di abbreviarne i tempi di fissazione, garantendo la tracciabilità delle procedure formalizzate. La dott.ssa Gariboldi sottolinea che c’è stato “un grande rinnovamento dovuto a un lavoro di semplificazione della modulistica e alla realizzazione di procedure codificate e univoche capaci di chiarire i passaggi percepiti come “critici” da parte degli utenti. Lo sforzo di semplificazione e chiarezza portato avanti da tutti i sei giudici tutelari del Tribunale di Monza ha facilitato l’utente nella preparazione dei vari atti e alleggerito il lavoro delle cancellerie. È stato creato infatti un sistema di codici a barre per le pratiche che consente un sistema di monitoraggio continuo da parte dell’utente che può in qualsiasi momento controllare a che punto è la pratica. Inoltre il giudice, grazie ad un sistema informatizzato di alert, riceve una notifica quanto una pratica resta troppo a lungo nel sistema e non viene smistata. Tale investimento informatico ha ridotto i tempi delle udienze che avvengono tra i 40 giorni e i 2 mesi dal momento del deposito dell’atto in cancelleria”.

Il Tribunale di Monza ha anche sottoscritto un accordo con l’Ordine degli avvocati per garantire una con-sulenza volontaria negli sportelli di prossimità.

Oltre al Tribunale di Monza sono stati coinvolti nel processo anche altre istituzioni pubbliche quali i Comuni capofila, la Provincia di Monza e Brianza e l’Ufficio di Protezione Giuridica dell’ASL.
I Comuni capofila di ambito hanno partecipato individuando i luoghi istituzionali sedi di sportello, identifi-cando un responsabile interno e sottoscrivendo protocolli di Intesa. Con la Provincia di Monza e Brianza sono state sottoscritte convenzioni per l’organizzazione di corsi di formazione rivolti ad operatori sociali e volontari;“la Provincia ha finanziato i corsi di formazione per gli operatori della Rete Fianco a Fianco, cui è stata affidata la progettazione e la realizzazione: finora se ne sono svolti tre con la partecipazione di 25-30 persone”ricorda la dott.ssa Gariboldi. L’Ufficio di Protezione Giuridica dell’ASL ha contribuito coinvolgendo in occasioni di formazione dell’ASL la Rete Fianco a Fianco ed ha supportato nella realizzazione di azioni di sensibilizzazione destinate alla cittadinanza, assumendo il ruolo di regia del Grup-po Volgi
In questo scenario, La Rete Fianco a Fianco ha operato nello specifico nella realizzazione di:

  • Un vademecum di informazione alla cittadinanza;
  • manuali d'uso per i volontari degli sportelli, che riportano le problematiche più ricorrenti e le relative interpretazioni;
  • un sistema di rilevamento dei dati delle prestazioni degli sportelli;
  • un questionario di soddisfazione dell’utenza;
  • corsi di formazione specifici per i volontari degli sportelli;
  • attività di consulenza specialistica;
  • azioni di sensibilizzazione (serate informative, corsi per amministratori di sostegno potenziali e non, momenti di aggiornamento periodici dei volontari, ecc.)

La creazione degli sportelli di prossimità

Partendo dal Tavolo Giustizia della Provincia di Monza e Brianza – gruppo operativo VOLGI è stato possibile creare degli sportelli di prossimità istituiti attraverso accordi formali tra i Comuni e il Tribunale. Gli sportelli decentrati permettono ai cittadini di avere un riferimento vicino al luogo dove vivono e di usufruire di un servizio completo di orientamento, di consulenza e supporto nella predisposizione dei ricorsi, del loro deposito e del successivo ritiro. "Sostanzialmente abbiamo messo al centro la persona cercando di rispondere ai suoi bisogni in modo univoco: alla dimensione unitaria dei bisogni di una persona fragile occorre che corrisponda una dimensione unitaria delle risposte. Non è più la persona che deve rivolgersi a più interlocutori per fruire di un servizio, ma è il sistema che, coordinandosi, deve essere in grado di fornire risposte univoche al cittadino e nel luogo più vicino. Inoltre, sono gli stessi Comuni ad usu-fruire dell’attività degli sportelli. Per strutturare questo approccio abbiamo studiato il modello pensato nel territorio di Pordenone  e lo abbiamo sviluppato per dimensione, finalità e struttura", dice la Presidente dell’Associazione Stefania Onlus.

La caratteristica di questi sportelli è che il cittadino può richiedere una semplice informazione o utilizzare lo sportello per il deposito del ricorso evitando di recarsi al Tribunale di Monza, ma molto più frequentemente è uno spazio di accoglienza e ascolto delle problematiche delle famiglie sia di fronte alla scelta di chiedere l’AdS che nella gestione dell’AdS. Negli sportelli c’è il tempo e la disponibilità dei volontari per orientare queste scelte faticose. È questa prossimità alle persone che motiva i volontari, e anche le scelte che ultimamente sono state portate avanti mettendo fisicamente un volontario a supporto della cancelleria è stata motivata unicamente per evitare che le famiglie, in questi momenti che sono sempre legati a situazioni di fragilità, dovessero anche sopportare file e mancanze di risposte causa carenze di risorse umane.

Oggi sono operativi sette sportelli che fanno capo al Tribunale di Monza, cinque dei quali sono ubicati presso i comuni capofila degli ambiti territoriali della Provincia di Monza e Brianza – Progetto AdS Fianco a Fianco (Desio, Lissone, Seregno, Vimercate e Monza) e due nelle aree dalla Provincia di Milano- Progetto AdS  Insieme a sostegno  (Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo). Oltre agli sportelli istituzionali sono aperti due sportelli (Seveso e Besana Brianza) a cura delle associazioni della rete. Da dicembre 2012 un volontario di FaF è presente presso la cancelleria del tribunale per tre giorni la settimana previa sotto-scrizione di uno specifico accordo di collaborazione debitamente sottoscritto dal presidente del tribunale e dall’ente capofila.

“Gli sportelli rappresentano la peculiarità del nostro territorio, che ha permesso il rinnovamento del rapporto tra cittadino e Tribunale. L’azione svolta da Innovagiustizia, con l’informatizzazione della Volontaria Giurisdizione e la modifica della modulistica del Tribunale di Monza (che è diventato un modello di buone pratiche in tutta Italia), non si sarebbe potuta realizzare senza l’apporto del volontariato sia negli sportelli di prossimità, sia nel supporto alla cancelleria del Tribunale. Attualmente sono 27 i volontari (ma in questi 3 anni ne sono stati formati e hanno prestato la loro opera 58) che permettono l’apertura bisettimanale dei 5 sportelli di prossimità che nel 2012 hanno depositato alla cancelleria della volontaria giurisdizione più di 500 ricorsi che sono il completamento di oltre 1.300 contatti avuti presso gli sportelli. Sino a settembre 2013  si sono registrati 3.627 accessi agli sportelli con l’erogazione di diversi servizi”, afferma la dott.ssa Gariboldi.

Le attività degli sportelli comprendono:

  • azioni di orientamento,  informazione, diffusione e promozione di materiale informativo sugli istituti di protezione giuridica previste dalla legge (Tutele, Tutele minori e Amministrazioni di sostegno)
  • la consegna della modulistica in vigore presso il Tribunale di Monza
  • il supporto per la predisposizione dell’istanza, la raccolta e la verifica degli allegati
  • la raccolta e il deposito presso la Cancelleria del Tribunale delle istanze compilate
  • il supporto per la compilazione dei rendiconti periodici di Amministrazione di Sostegno e Tutele
  • la raccolta e il deposito presso la Cancelleria del Tribunale dei rendiconti e della documentazione allegata
  • il supporto nella compilazione delle modulistica per atti di straordinaria amministrazione
  • la raccolta e il deposito delle istanze per la straordinaria amministrazione
  • la consulenza di avvocati volontari per casi complessi inerenti gli istituti di protezione giuridica

Il monitoraggio della soddisfazione dell'utenza

Il progetto aveva già in sé momenti di valutazione quali-quantitativa sugli interventi realizzati: in particolare svolgeva attività di monitoraggio delle risorse, incontri periodici delle 15 reti regionali alla presenza dei Capofila di ciascuna Rete e dei Referenti operativi di ciascun progetto. La responsabile spiega inoltre: "Oggi abbiamo un sistema di raccolta dei dati di affluenza agli sportelli consolidato, e stiamo avviando in tutta la regione Lombardia un sistema di valutazione della soddisfazione(link a questionario cs) omogeneo per coloro che si rivolgono agli sportelli. Il sistema AdS regionale è monitorato, da una parte, mediante un questionario e, dall'altra, attraverso numerosi incontri con tutti i componenti dei sistemi AdS locali in ciascuna ASL al fine di verificare lo stato di attuazione delle Linee di Indirizzo per la qualificazione e il rafforzamento del sistema di protezione giuridica delle persone fragili. Tra i risultati attesi segnalo in particolare: la socializzazione delle buone prassi rinvenute, l’evidenza delle criticità per ciascuno dei 15 sistemi locali e la loro correzione, l'informatizzazione del sistema permanente di monitoraggio quali-quantitativo sia a livello regionale sia locale".

Le prospettive future

Dopo la conclusione del progetto Fianco a Fianco, finanziato da Cariplo, Coge e Ciessevi, la rete locale ha preso la decisione di mantenere la rete al fine di rendere stabile il sistema di protezione giuridica creatosi nel territorio di Monza e Brianza  oltre il termine del progetto AdS. La Rete Fianco a Fianco, cui hanno aderito 17 organizzazioni del terzo settore, continuerà a lavorare portando avanti momenti di incontro, formazione e consulenza. Infatti “il nostro progetto dimostra che la Rete consente di ottimizzare le risorse e diminuire i costi del sistema, ma non senza investimenti economici. Pensiamo che una distribuzione dei costi e la valorizzazione delle risorse umane faciliti la sostenibilità nel tempo. Solo attivando una logica di rete il sistema funziona. I primi segnali positivi sono già avvenuti con una piccola partecipazione da parte degli Ambiti dei nostri cinque territori della Brianza".

Viene garantito, da parte della Rete Fianco a Fianco, un autofinanziamento tramite apporti diretti da parte delle associazioni e un’attività costante di fund raising, ma anche Comuni e ASL partecipano al progetto con risorse proprie. La sfida principale è lo sviluppo di una nuova advocacy in tema di protezione giuridica e il rafforzamento di competenze diffuse, non solo per azioni di sportello ma anche per rendersi disponibili ad assumere il ruolo di Amministratori di Sostegno.

“Miriamo al consolidamento  innanzi tutto degli sportelli di prossimità che tanta rispondenza hanno avuto dalle  persone che li hanno utilizzati. Ciò comporta  prendersi  cura dei volontari che qui operano attraverso aggiornamento continuo, confronto e conforto, consulenza. Il consolidamento del sistema passa anche attraverso la ridefinizione degli accordi di collaborazione e l’individuazione delle azioni specifiche che fanno capo ai vari enti e istituzioni. La sfida è garantire la continuità dei servizi, far crescere la nostra competenza, diffondere responsabilità comunitaria, cambiare la cultura del welfare e della prossimità. Ci siamo chiamati Rete Fianco a Fianco proprio per questo, perché sogniamo che in futuro ci possa essere una persona vera fianco a fianco a una persona fragile" conclude la dott.ssa Gariboldi.

Per saperne di più

Il sistema di protezione giuridica di Monza e Brianza: risultati 2013

Dati sugli sportelli di prossimità – primo trimestre 2014

Ultimo aggiornamento:  28/06/2013

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