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Il parere degli Uffici giudiziari sul Progetto DBP

25 marzo 2014 Pubblicato il Rapporto “Il Progetto interregionale transnazionale diffusione delle best practices negli uffici giudiziari italiani - Il punto di vista degli Uffici giudiziari e degli esperti”, che presenta l’analisi delle valutazioni espresse dagli Uffici che hanno concluso il Progetto interregionale transnazionale “Diffusione delle Best Practices negli uffici giudiziari italiani (DBP)”.

I contenuti del Rapporto

È disponibile, nella sezione del portale PAQ dedicata al progetto "Il Miglioramento delle Performance per la Giustizia" (MPG), il Rapporto “Il Progetto interregionale transnazionale diffusione delle best practices negli uffici giudiziari italiani - Il punto di vista degli Uffici giudiziari e degli esperti”. Il progetto DBP, attraverso il supporto delle regioni italiane impegna gli Uffici giudiziari nella realizzazione di interventi di innovazione organizzativa e gestionale, articolati in sei Linee di attività, così suddivisi:

  • Linea 1 - Analisi e riorganizzazione degli uffici giudiziari al fine di migliorarne l’efficienza operativa e l’efficacia delle prestazioni rivolte agli utenti interni ed esterni
  • Linea 2 - Analisi dell’utilizzo delle tecnologie, adozione ed utilizzazione delle stesse per il migliora-mento organizzativo
  • Linea 3 - Costruzione della Carta dei servizi
  • Linea 4 - Accompagnamento alla certificazione di Qualità ISO 9001:2008
  • Linea 5 - Costruzione del Bilancio Sociale
  • Linea 6 - Comunicazione con la cittadinanza e comunicazione istituzionale


Il Rapporto illustra le valutazioni espresse, al 31/12/2013, dagli Uffici giudiziari che hanno concluso le attività progettuali ed è il frutto delle attività di monitoraggio del progetto MPG, realizzate attraverso un questionario rivolto ai referenti degli Uffici coinvolti. Le domande del questionario hanno consentito di focalizzare l’attenzione su:

  • quanto i progetti operativi sono serviti ad affrontare le maggiori criticità percepite dal personale dell'ufficio giudiziario;
  • quali Linee di attività sono ritenute dal personale dell'ufficio più utili e rispondenti alle loro esigenze di sviluppo dei servizi e di gestione dell'organizzazione;
  • la sostenibilità nel tempo per la struttura dei cambiamenti apportati dagli interventi del Progetto Best Practices (ad es. in termini di capacità del personale interno, in termini di risorse necessarie);
  • quali sono state le principali criticità (di qualsiasi natura) incontrate nell'attuazione del cantiere;
  • quali fattori di contesto interno ed esterno hanno condizionato o favorito l'attuazione del progetto;
  • la presenza di un progetto operativo che più di altri potrebbe rappresentare un esempio meritevole di diffusione.


Chi ha risposto al questionario

Al 31/12/2013 sono 189 gli Uffici giudiziari che hanno aderito al Progetto DBP:di questi 91 appartengono alle Regioni Obiettivo Convergenza (ROC). Le Procure della Repubblica (66) e i Tribunali ordinari (58) sono le tipologie di uffici più presenti. Considerando lo specifico universo di riferimento di questa indagine, i cantieri conclusi sono 88, di cui 64 hanno risposto alla sezione "giudizi complessivi" del questionario. Il tasso di copertura risulta, quindi, del 73%. La percentuale di copertura è più bassa per le ROC (60%). In quest’area, infatti, 30 uffici hanno concluso le attività e 18 hanno risposto alle domande del questionario. In linea con il trend di partecipazione al Progetto DBP, le risposte sono arrivate nella maggior parte dei casi da Tribunali e Procure della Repubblica (72% dei questionari compilati).


Le principali evidenze

Dai dati raccolti, nel complesso, 9 uffici giudiziari su 10 valutano positivamente l'esperienza realizzata. Il li-vello di soddisfazione è elevato in particolare:

  •  nelle regioni ROC, dove l'83% degli uffici dichiara, grazie alla partecipazione al Progetto interregio-nale transnazionale “Diffusione delle Best Practices negli uffici giudiziari italiani”, di essere stato capace di affrontare, nella maggior parte dei casi, le criticità percepite dal personale dell’ufficio giudiziario;
  •  negli uffici più grandi rispetto alle realtà di media dimensione;
  •  nelle Corti d'Appello e negli uffici giudiziari di secondo grado che, in misura maggiore rispetto agli altri, riconoscono la capacità del Progetto di rispondere in " maniera adeguata alle problematiche organizzative considerate più importanti.

 
In generale, tutte le Linee di azione sono considerate positivamente, in particolare rispetto alla capacità di dare risposte alle criticità di riferimento. La Linea 1 ha raccolto gli interventi considerati più efficaci. Opinioni simili si ricavano per la Linea 3, 5 e 6. Di contro, per quasi la metà degli intervistati, la Linea 4 ha inciso in maniera poco appropriata sulle problematiche di riferimento. Tendenzialmente i referenti delle ROC hanno reputato gli interventi più efficaci.
Tra i fattori di contesto che hanno favorito l’attuazione del progetto DBP, si segnalano: un forte commitment e la presenza di “innovatori” nell’ufficio, sul versante interno dell’organizzazione, l’interesse e il coinvolgimento degli stakeholder sul versante esterno.

Dal punto di vista dell’attuazione, l’83% degli Uffici giudiziari rispondenti ritiene che nell’ambito del progetto siano stati realizzati interventi degni di attenzione. Nelle ROC tutti gli Uffici pensano di aver realizzato almeno un progetto operativo identificabile come buona pratica. D’altro canto non mancano segnali di debolezza: più dei 2/3 degli uffici ha segnalato delle criticità nella realizzazione degli interventi. Le più ricorrenti riguardano la carenza di risorse, sia umane che materiali e finanziarie.

Anche il giudizio sulla “tenuta” delle innovazioni realizzate è generalmente positivo. Una visione che appartiene, in particolare, agli Uffici che hanno riconosciuto a DBP più capacità di risoluzione delle problematiche organizzative di riferimento. In generale, comunque, l'87% dei rispondenti considera le azioni messe in campo sostenibili nel futuro. Le risposte provenienti dagli uffici delle regioni ROC, pur in quadro di assoluta positività, sono state più "caute"; tuttavia solo il 5% degli intervistati ritiene che i cambiamenti apportati non potranno essere mantenuti nel tempo. Accanto alle ROC, una visione meno ottimistica proviene anche dagli uffici di piccole e medie dimensioni rispetto a quelli più grandi. In linea con gli andamenti complessivi, sono i Tribunali i luoghi in cui si segnalano valutazioni migliori sulla sostenibilità dei risultati di miglioramento raggiunti, mentre le Procure della Repubblica ravvisano alcune preoccupazioni. Chi pensa che le innovazioni non siano sostenibili nel tempo lega tale criticità anzitutto alle risorse umane, che sono carenti in numero o in termini di competenze e propensione al cambiamento.

Per saperne di più

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Ultimo aggiornamento:  28/06/2013

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