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Miglioramento Performance Giustizia: un rapporto sulle partnership negli uffici giudiziari italiani

31 luglio 2014 - Pubblicato il rapporto “Le partnership degli uffici giudiziari”, che si focalizza sulla capacità degli uffici giudiziari, coinvolti nel progetto interregionale transnazionale “Diffusione delle best practices negli uffici giudiziari italiani (DBP), di instaurare accordi di collaborazione con i propri stakeholders

Il rapporto
Il rapporto “Le partnership degli uffici giudiziari” è il frutto delle attività di monitoraggio del progetto Miglioramento Performance Giustizia. Le informazioni sono state raccolte attraverso una specifica sezione del questionario di monitoraggio, rivolto ai referenti degli uffici giudiziari ed utilizzato per l’analisi delle esperienze di innovazione realizzate. Le diverse domande hanno posto l’attenzione su: la presenza di accordi di partenariato all’interno degli uffici, la finalità e caratteristiche degli accordi, quanto e se ha inciso il progetto DBP nel favorire questi fenomeni.

Le principali evidenze
Alcuni uffici giudiziari, 31 in totale, hanno evidenziato di avere in essere forme di collaborazione con numerose tipologie di enti pubblici e privati che per lo più operano nel territorio di riferimento degli uffici stessi. Si tratta di partnership realizzate per avere appoggio politico – istituzionale o supporto tecnico per realizzare in prevalenza progetti di riorganizzazione, informatizzazione, accountability o comunicazione via web dei servizi della giustizia. Questo dato si riscontra anche negli uffici che operano nelle Regioni Obiettivo Convergenza (ROC). Le partnership sono state prevalentemente formalizzate attraverso protocolli d’intesa o accordi sottoscritti che hanno permesso agli uffici giudiziari di ottenere altre risorse necessarie al raggiungimento dei risultati previsti nell’ambito di DBP. Una tendenza presente in tutte le tipologie di ufficio considerate.

In quasi un terzo dei casi questi accordi erano preesistenti ovvero erano operativi da anni ed erano con i locali ordini degli avvocati ed i comuni capoluogo del circondario o del distretto, per la gestione di alcuni aspetti logistici dell’organizzazione giudiziaria. La maggior parte sono nati, invece, con il progetto DBP, per supportare le strategie di innovazione organizzativa e di servizio. Il progetto ha avuto, quindi, un’incidenza positiva nell’accrescere la propensione degli uffici a cercare partner sul territorio, soprattutto nelle ROC, area in cui solo con l’avvio dei progetti operativi si sono costruiti dei rapporti strutturati di collaborazione con alcuni attori del territorio.

Lo stesso progetto DBP peraltro si basa su una partnership istituzionale “nazionale – locale” che per la prima volta porta le regioni italiane ad operare a favore degli uffici giudiziari del loro territorio, con un forte impegno soprattutto da parte delle quattro Regioni Obiettivo Convergenza. E’ probabile che questa novità abbia avuto un ruolo, se non altro culturale, per suggerire agli uffici coinvolti in DBP di provare ad estendere le partnership anche ad altri attori pubblici e privati per facilitare il raggiungimento degli obiettivi posti dai processi di miglioramento delle performance attivati. Non a caso proprio nell’area ROC diversi uffici hanno iniziato ad adottare una strategia di collaborazione tra enti pubblici, in precedenza quasi mai utilizzata. È questo, probabilmente, il risultato più significativo che emerge dall’analisi dei risultati. Al di là dell’effettivo valore numerico, infatti, si segnala un cambio di prospettiva culturale, che porta gli uffici a mostrare una maggiore apertura verso il territorio.

Complessivamente sono 77 gli accordi, formalizzati o meno, costruiti con partner locali e nazionali dagli uffici giudiziari. Sono i tribunali ordinari quelli che più di tutti hanno sviluppato queste forme di collaborazione. Questo risultato è legato al fatto che questi uffici, insieme alle procure della Repubblica, sono quelli numericamente più numerosi fra quelli che hanno aderito a DBP. Nella metà dei casi gli accordi sottoscritti coinvolgono i partner su un solo progetto operativo di innovazione e riguardano più aspetti contemporaneamente connessi alla realizzazione delle iniziative progettuali: dal sostegno politico – istituzionale, al supporto per la progettazione, gestione, esecuzione e valutazione dei risultati. Un fenomeno che si ripropone anche nelle ROC, mentre nei tribunali ordinari è maggiore la concentrazione di uffici che hanno attivato partnership su più di una Linea di attività. In prevalenza gli accordi hanno riguardato i progetti inerenti la linea 1 di DBP (interventi di riorganizzazione degli uffici e dei servizi) e la linea 2 (supporto all’informatizzazione dei servizi).
Gli ordini degli avvocati, stakeholders storicamente e funzionalmente più rilevanti per gli uffici giudiziari, sono anche nel processo di costruzione di reti di collaborazione quelli più presenti e citati, seguiti a ruota dagli altri uffici giudiziari, dai comuni e dalle società di erogazione di servizi web. Rappresentano delle novità invece gli accordi stipulati con le aziende sanitarie locali e con le associazioni di volontariato a tutela dei diritti di fasce deboli di cittadini. Sono ovviamente presenti anche accordi con altri ordini professionali (es. commercialisti e notai), con le università, con le forze dell’Ordine, con le province e con le camere di commercio. Occorre sottolineare che nelle ROC il ventaglio di attori coinvolti è minore rispetto alle altre regioni italiane.

L’analisi mette, infine, in evidenza due casi “fuori quota” ovvero due uffici giudiziari, i tribunali di Milano e Brescia, che hanno costruito accanto al cantiere di innovazione promosso nell’ambito di DBP, una fitta rete di accordi e partnership con un numero molto rilevante di attori pubblici associati nell’ambito di un protocollo comune. Queste due esperienze fanno emergere due costanti nelle modalità di attivazione e gestione delle partnership. Da un lato si rileva come in entrambi i casi, il processo di coinvolgimento dei partner abbia portato alla creazione di un “luogo di confronto” continuo istituzionalizzato, aperto al territorio, con una visione strategica condivisa, caratterizzata per la propensione all’innovazione e al miglioramento del servizio Giustizia. D’altro lato, in entrambi i casi, l’iniziativa ha visto l’allargamento anche agli altri uffici giudiziari presenti in loco, permettendo un ampliamento degli orizzonti di progettazione e azione per i progetti di innovazione e semplificando ai soggetti esterni partner i costi di gestione delle relazioni e delle partnership stesse. Si tratta, come detto, di due realtà uniche, ma sempre più frequentemente imitate da altri uffici giudiziari che, pur con minore intensità e numero di accordi, si stanno progressivamente avvicinando alla costruzione di reti territoriali stabili di amministrazioni pubbliche e di associazioni con finalità sociali a supporto del variegato e cruciale mondo dei servizi della Giustizia.

Per saperne di più:

Il rapporto “Le partnership degli uffici giudiziari”

Banca dati RisorsePerLaGiustizia.it

Presentazione Progetto “Diffusione delle Best Practices negli uffici giudiziari italiani”

Ultimo aggiornamento:  28/06/2013

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