Prime impressioni sulla valutazione civica della qualità urbana

Nella fase finale della sperimentazione sulla valutazione civica della qualità urbana, promossa dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con il Formez, Cittadinanzattiva e Fondaca nell'ambito del PON Governance 2007-2013, abbiamo chiesto ai referenti delle amministrazioni e ai cittadini monitori che hanno partecipato, di rispondere a un semplice questionario, con la finalità principale di valutare il progetto proposto attraverso le indicazioni di coloro che lo hanno sperimentato sul campo (luglio 2010)

I primi risultati di questa attività di analisi si possono già commentare, al di là della rappresentatività degli stessi, in quanto informazioni significative coerenti tra loro.

La partecipazione delle amministrazioni e dei cittadini alla sperimentazione della valutazione civica della qualità urbana
La maggior parte delle amministrazioni ha preso parte alla sperimentazione della valutazione civica della qualità urbana considerandola come un’occasione per sperimentare nuove modalità di coinvolgimento dei cittadini. Qualche referente precisa che la partecipazione si è basata sull’esistenza di contatti e attività già sviluppate in collaborazione con Formez e DFP. Per i cittadini invece, la fonte di conoscenza più significativa è stato il contatto diretto con gli organizzatori (in primis i referenti civici) o anche le attività di comunicazione realizzate attraverso i canali istituzionali (sito internet dell’amministrazione, brochure, ecc.).

Sulle motivazioni che, in generale, spingono i cittadini ad impegnarsi in prima persona in attività di questo tipo è interessante il punto di vista del coordinatore regionale di Cittadinanzattiva della Campania, Fabio Pascapè, il quale ritiene che nella maggior parte dei casi “i cittadini si attivano quando vivono la violazione di un diritto in prima persona” e “questa leva funziona tanto meglio se si innesta in un terreno fertile per set di valori e civismo”.

Amministrazioni, cittadini e Cittadinanzattiva: il lavoro delle équipe locali
Il contributo delle équipe locali, cioè dei gruppi che sul territorio hanno gestito la sperimentazione, è stato considerato, sia dai referenti delle amministrazioni che dai cittadini, molto positivo soprattutto, dicono i cittadini, perché si è trattato di un lavoro estremamente collaborativo.

Per i referenti delle amministrazioni le attività gestite meglio a livello locale sono state la formazione e l’organizzazione del lavoro sul territorio, attraverso incontri e riunioni. Sono attività apprezzate in quanto considerate come momenti importanti e ben coordinati, ai fini del buon andamento della sperimentazione. Anche dal punto di vista dei cittadini la formazione è stata ben gestita così come la selezione dei monitori, mentre meno efficaci sono stati ritenuti il coordinamento delle équipe e l’organizzazione del lavoro.

Il rapporto tra le amministrazioni e cittadini attivi
Il ruolo dei cittadini attivi è considerato particolarmente positivo dai referenti delle amministrazioni non solo per la possibilità di trovare soluzioni inedite a problemi magari poco conosciuti ma, principalmente, per la possibilità di creare opportunità di partecipazione, sviluppare senso civico e mostrare che è possibile realizzare anche in modo diverso certe attività.

Da parte loro i cittadini ritengono che sia stato importante il contributo delle amministrazioni per la raccolta indiretta dei dati e per l’attivazione di canali formali per la risoluzione di vari problemi e giudicano il rapporto con le amministrazioni “buono/abbastanza cooperativo” e, in alcuni casi, “regolare/sufficiente”.

I tempi della valutazione civica
Rispetto all’arco temporale “giusto e necessario” per portare a termine il percorso di valutazione civica della qualità urbana, i pareri sono difformi: c’è chi ritiene che due mesi siano stati troppo pochi per la realizzazione di tutte le attività che la valutazione civica implica; mentre per altri il periodo a disposizione è stato  più che sufficiente.

Probabilmente l’esperienza vissuta in prima persona, con le varie criticità o aspetti positivi, è l’elemento che maggiormente ha inciso sulla formazione di tale opinione, rendendola significativamente difforme: da un lato non tutti i gruppi di lavoro si sono organizzati con gli stessi tempi (data anche la diversa disponibilità dei volontari), dall’altro l’attività di reperimento dei dati indiretti -cioè le informazioni di contesto e quelle relative alla gestione dei servizi- che le amministrazioni hanno raccolto e messo a disposizione dei cittadini monitori, ha pure previsto modalità diverse di gestione e quindi ulteriori differenze nei tempi.

Il metodo proposto per la valutazione civica della qualità urbana: il punto di vista dei cittadini
Il metodo proposto per la rilevazione della qualità urbana, basato sull’osservazione diretta degli spazi urbani ha evidenziato, per i cittadini, alcuni punti di forza importanti. Innanzitutto il vantaggio dell’approccio spaziale, che permette di rilevare personalmente e direttamente le informazioni sul campo, all’interno della città. Questa caratteristica del metodo di rilevazione, sottolineano altri cittadini, ha consentito di avere una migliore conoscenza del territorio e di rendere il monitoraggio un’azione sociale grazie all’incontro fisico con altri cittadini non direttamente coinvolti nelle attività di osservazione.

Alcune criticità sono invece legate alla difficoltà di selezionare un’area esemplificativa della città. Nel corso della sperimentazione, infatti, è stato consigliato alle équipe locali di individuare un quartiere o un’area urbana che potesse essere in qualche modo rappresentativa della città stessa. Ma non tutte le città sono identiche, dal punto di vista urbanistico, e ciò richiede una riflessione ogni volta particolare per definire quale sia- o quali siano- le aree più adeguate per il monitoraggio. Questa scelta, ha detto qualcuno, ha reso parziale la rilevazione perché non ha consentito di tenere in considerazione quartieri o spazi particolari della città. D’altro canto, l’attribuire ai cittadini la scelta dello spazio urbano da monitorare, dando unicamente alcune indicazioni di massima, rappresenta un’ulteriore concretizzazione del loro punto di vista e delle conoscenze sul proprio territorio di cui sono portatori.

Gli strumenti del monitoraggio
Le équipe locali sono state dotate di un kit per la realizzazione del monitoraggio composto da: un manuale operativo, griglie per la raccolta dei dati, una matrice con la definizione di tutti gli indicatori e un sommario per l’assegnazione dei punteggi.

Tutti questi strumenti sono stati valutati in modo positivo dai cittadini monitori: il manuale è considerato chiaro, completo e semplice, anche se alcuni ritengono possa essere ulteriormente sintetizzato. Lo stesso giudizio positivo viene espresso con riferimento al sommario creato per l’assegnazione dei punteggi. Rispetto alle griglie, considerate utili, si consiglia una revisione grafica che consenta una più semplice distinzione tra i diversi tipi di indicatori.

Sulla matrice degli indicatori i giudizi sono differenti: c’è chi la considera utile chi, invece, ritiene che sia sufficiente il manuale e chi consiglia di ampliare la lista degli indicatori.

Confidenza e diffidenza delle amministrazioni verso la valutazione civica
E' iInteressante rilevare che, all’interno delle amministrazioni, la valutazione civica è stata vista, in diversi casi, con riluttanza o con un entusiasmo contenuto. Spesso, infatti, sono stati solamente gli assessori direttamente interessati e, magari, il sindaco o il responsabile delle politiche ambientali a dimostrare interesse per questa iniziativa. La causa di tale reticenza è individuata principalmente nella mancanza di tempo da parte dei funzionari, oberati da un quotidiano che fa perdere di vista le possibili innovazioni.

Nonostante questo tutti i referenti intervistati ritengono positiva l’attività di valutazione civicacondotta , dichiarandosi convinti che, ad essa, faranno seguito azioni di miglioramento concrete.

Cosa pensano i cittadini della valutazione civica?
I cittadini monitori confidano nell’impegno dell’amministrazione a trasformare gli esiti della valutazione civica, a cui hanno preso parte, in azioni di miglioramento. Praticamente tutti ritengono che l’aver partecipato al progetto abbia avuto un effetto sul modo di sentirsi cittadino e tutti si dichiarano più fiduciosi nella possibilità che i cittadini possano, in generale, contribuire al miglioramento della qualità urbana.

Sono interessanti i commenti che i cittadini fanno a seguito di questa esperienza: alcuni sottolineano la positività dell’azione collettiva dicendo che l’ “unione ha sempre fatto la forza”; altri ritengono che sia stata un’occasione per riflettere sui problemi che “affliggono la qualità urbana della città”; altri ancora sono rimasti colpiti dalla risposta che altri cittadini hanno dato alla domanda di attivazione: “non mi aspettavo una risposta soddisfacente al bando”.

Gli elementi positivi dell’iniziativa sono diventate raccomandazioni per tutti coloro che vogliano realizzare un’esperienza di valutazione civica della qualità urbana all’interno di altre città. C’è chi consiglia di prevedere un ampio coinvolgimento delle associazioni locali e delle scuole; chi raccomanda di utilizzare in modo strategico la comunicazione, specie attraverso i media locali, sia per far conoscere il progetto sia per informare sugli esiti; infine c’è chi ritiene che sia importante che tutti gli attori in gioco formalizzano, fin dall’inizio, obiettivi comuni, ruoli e compiti.

L’opinione del coordinatore regionale della Campania di Cittadinanzattiva, sintetizza bene, anche in questo caso, luci ed ombre della pratica di valutazione civica: si riscontrano senz’altro possibili vantaggi per i cittadini (come la possibilità di avere un legame diverso con la propria città e una conoscenza meno autoreferenziale dei servizi pubblici) e per l’amministrazione (la partecipazione può creare maggior benessere dei cittadini e la definizione di politiche pubbliche più efficaci); contemporaneamente, però, egli ritiene che sia necessaria una grossa attività di sensibilizzazione verso i cittadini e un impegno consistente da parte delle amministrazioni perché “altro è scegliere di aderire ad uno dei tanti progetti di modernizzazione che vengono proposti alle amministrazioni, altro è effettivamente innovare”.

L’interesse della collettività
Praticamente tutti –cittadini e referenti delle amministrazioni- hanno dichiarato che altri cittadini, non coinvolti direttamente nel progetto, hanno mostrato il loro interesse per l’iniziativa. In qualche caso questa curiosità è stata alimentata dai media locali che hanno informato dell’esistenza del progetto e della sua evoluzione. L’attività delle équipe locali -gruppi di persone muniti di griglie che passeggiavano per la città osservando e annotando ciò che stavano vedendo- ha destato curiosità e, a quanto pare, sono stati diversi i cittadini che hanno chiesto di poter essere informati sugli esiti dell’attività di monitoraggio e che hanno chiesto di poter essere coinvolti.

Questo effetto non previsto fa sorgere nuovi interrogativi circa la possibilità di essere amministrazioni meno autoreferenziali ma anche sull’opportunità di essere cittadini più aperti e disponibili alla collaborazione e alla partnership. Da questo punto di vista la valutazione civica è senz’altro effetto dell’espressione del capitale sociale di una realtà locale ma, come dimostra l’esperienza della qualità urbana, diventa anche strumento e causa del “sentirsi cittadini” e nuova possibilità per l’amministrazione di creare valore pubblico “a più voci”.

Il workshop conclusivo della sperimentazione della valutazione civica

L'intervista a Vittorino Ferla - Cittadinanzattiva

Per saperne di più sulla valutazione civica

Ultimo aggiornamento:  30/12/2015

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