Bilancio Partecipativo

Come coinvolgere i cittadini nella governance locale

Il bilancio partecipativo è uno strumento, come il nome stesso suggerisce, per promuovere la partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche locali, e in particolare, al bilancio preventivo dell’ente cioè alla previsione di spesa e agli investimenti pianificati dall’amministrazione.

“Si può parlare di Bilancio Partecipativo quando su un territorio viene praticato un percorso di dialogo sociale che tocca il ‘cuore’ economico/finanziario dell’amministrazione, puntando a costruire forti legami ‘verticali’ tra istituzioni ed abitanti, e contemporaneamente solidi legami ‘orizzontali’ tra i cittadini le loro organizzazioni sociali” (1

Il bilancio partecipativo può essere inteso come uno strumento propedeutico e di supporto alla redazione e predisposizione del bilancio preventivo, e rappresenta inoltre uno strumento di ascolto, relazione e comunicazione, perché permette ai cittadini di presentare le loro necessità ed esporre le problematiche locali, di valutare le spese previste nel bilancio e l’operato dell’ente, di indirizzare le scelte dell’amministrazione sugli interventi pubblici da realizzare o i servizi da implementare o migliorare.
Possono cioè partecipare alla previsione di investimento, influenzare le scelte e priorità politiche e quindi “decidere” attivamente le politiche future.
Il bilancio partecipativo è anche uno strumento di rendicontazione sociale, perché prevede momenti e materiale di informazione rivolti alla cittadinanza, riguardanti l’operato dell’ente, gli investimenti fatti e gli interventi previsti.
Questo percorso di partecipazione è supportato dalla comunicazione e dall’uso di strumenti per informare, coinvolgere e per raccogliere le idee e i suggerimenti della cittadinanza.

E’ un esempio pratico di democrazia partecipativa e diretta, e ne diventa uno strumento indispensabile, dato che l’attuabilità di politiche e la fattibilità di interventi sul territorio sono determinati dalla copertura finanziaria e dalla possibilità di effettuare investimenti economici. Attraverso il bilancio partecipativo è possibile costruire un rapporto diretto tra cittadini e governance locale, riavvicinare le persone e l’elettorato alla politica e al governo del territorio. Esso rappresenta “uno strumento privilegiato per favorire una reale apertura della macchina istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione nell’assunzione di decisioni sugli obiettivi e la distribuzione degli investimenti pubblici, superando le tradizionali forme solo ‘consultive’ e creando un ponte tra democrazia diretta e quella rappresentata”. (2)

Il bilancio partecipativo inizia ad essere conosciuto e a diffondersi dopo il primo Forum Sociale Mondiale tenutosi a Porto Alegre nel 2001; sul modello latinoamericano si sono sviluppate le prime sperimentazioni di bilancio partecipativo in Italia ed Europa.

Un ente pubblico può decidere di utilizzare il bilancio partecipativo sulla base di diverse motivazioni e perseguendo varie finalità: dalla più semplice volontà di promuovere uno strumento di ascolto delle reali necessità dei cittadini o dall’obiettivo di promuovere un’amministrazione più trasparente e dialogante o di migliorare il rapporto con i cittadini, alla volontà di rendere realmente partecipi i cittadini e di renderli attivi nel territorio in cui vivono incentivando anche una maggiore responsabilizzazione della cittadinanza e un maggiore senso civico.

In sintesi i principali obiettivi che il bilancio partecipativo persegue sono:
- facilitare il confronto con la cittadinanza e promuovere scelte e decisioni condivise, riducendo anche i conflitti
- rispondere in modo più efficace, alle necessità dei cittadini, e assicura una maggiore corrispondenza tra bisogni da soddisfare e risorse disponibili
- coinvolgere i cittadini nel processo nella gestione pubblica attraverso forme di democrazia diretta
- ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini

Generalmente sono gli enti comunali a promuovere i bilanci partecipativ, anche a livello circoscrizionale, essendo le amministrazioni più vicine ai cittadini, ma anche altri enti possono utilizzare questo strumento.

In alcuni casi è utilizzata l’espressione bilancio partecipato come sinonimo di bilancio partecipativo, ma anche se non è stata definita con chiarezza la differenza tra i due termini, è forse preferibile la definizione di bilancio partecipativo perché richiama il ruolo e la partecipazione diretti dei cittadini alla definizione e formazione del bilancio.

Come realizzare un bilancio partecipativo

Non esiste un unico modello di bilancio partecipativo; sulla base delle sperimentazioni e dei progetti realizzati, è possibile, infatti, individuare differenti percorsi di definizione e attuazione di questo strumento: l’amministrazione può, attraverso momenti di confronto, raccogliere le necessità e le proposte dei cittadini e sulla base di esse decidere l’impiego delle risorse finanziarie inserite nel bilancio preventivo in modo tale da rispondere ai bisogni e ai suggerimenti emersi, oppure è possibile prevede una partecipazione più diretta dei cittadini, che attraverso momenti e strumenti adeguati sono chiamati a scegliere come investire una quota delle risorse economiche dell’ente.

Le valutazioni e le proposte dei cittadini generalmente non riguardano l’intero bilancio, ma una parte del budget dell’ente, uno o più capitoli di spesa del bilancio che interessano direttamente la cittadinanza come per esempio i trasporti locali o le politiche culturali e sociali.

Una prima differenza tra le diverse forme di bilancio partecipativo riguarda la previsione di una quota precisa: l’ente stabilisce la quantità del budget e i cittadini sono chiamati a confrontarsi per decidere come investire i soldi disponibili.

E’ possibile poi anche prevedere un bilancio partecipativo rivolto ad un target preciso o ad un gruppo particolare di cittadini.

Per esempio un Comune può prevedere di coinvolgere i giovani e di chiedere loro di avanzare proposte su come investire 20 mila euro delle risorse comunali, oppure di coinvolgere gli abitanti di una certa zona del comune nelle decisioni di investimenti destinati a quell’area cittadina.

Oltre a queste differenze, il bilancio partecipativo si può distinguere anche per il “livello” di partecipazione e di coinvolgimento dei cittadini:

- i cittadini sono informati preventivamente dei contenuti del bilancio dell’amministrazione attraverso momenti e strumenti predisposti ad hoc, e viene aperta una consultazione sul bilancio
- i cittadini sono chiamati a valutare e votare alcuni progetti o interventi individuati dall’amministrazione, al fine di decidere quale progetto inserire in bilancio e quindi realizzare
- i cittadini sono chiamati ad avanzare proposte progettuali di cui l’amministrazione dovrà tenere conto al momento della definizione del bilancio
- i cittadini sono chiamati a confrontarsi e a decidere su come spendere una quota precisa del budget dell’amministrazione

Un processo partecipativo al bilancio pubblico può essere suddiviso in tre macro – fasi:

- Informazione e comunicazione: si pianifica la comunicazione verso i cittadini, si predispongono gli strumenti – sito web, social network, forum, campagna di comunicazione, pubblicazioni, depliant, ecc. – e si informa la cittadinanza sull’iniziativa e sulle modalità di svolgimento
- Consultazione e partecipazione: si attiva il processo di consultazione e di partecipazione, si organizzano e realizzano gli incontri, si gestiscono gli strumenti e i momenti di partecipazione
- Valutazione, definizione e diffusione: l’amministrazione valuta la fattibilità delle proposte e decisioni raccolte, definisce il bilancio e ne informa la cittadinanza.

Si individua una serie di azioni che dovrebbero essere incluse nella pianificazione di un processo di bilancio partecipativo:

- definizione degli obiettivi
- scelta del modello
- definizione dei soggetti da coinvolgere
- scelta e pianificazione degli strumenti
- definizione delle modalità di partecipazione (fisica/virtuale, tempi e modi, votazione ecc. )
- definizione di un regolamento e diffusione
- pianificazione e organizzazione del programma e degli incontri
- diffusione dei risultati
- pianificazione del bilancio in base ai risultati
- diffusione del bilancio e feed back del processo partecipativo


Aumentando l’attenzione alla partecipazione e ai processi decisionali inclusivi da parte dell’amministrazioni pubbliche, il bilancio partecipativo è oggi sempre più diffuso e viene utilizzato da un numero crescente di enti.
Il pericolo che può presentarsi nell’uso di questo strumento consiste nella mancata attuazione delle proposte raccolte, e nel mancato allineamento del bilancio e delle politiche pubbliche alle decisioni prese dai cittadini; altrettanto pericoloso, dato la connotazione politica erroneamente attribuita a questo strumento di governance, è che la promozione del processo partecipativo rimanga un impegno elettorale annunciato che non viene poi realmente realizzato, trasformandosi in questo modo da strumento di partecipazione e democrazia diretta a strumento di propaganda politica.
 

Esperienze

  • Bilancio partecipativo_L'esperienza del Comune di Troia New
     Il "Bilancio Partecipativo" del Comune di Troia in provincia di Foggia, è nato da un'idea di un gruppo di associazioni, movimenti, partiti e libere cittadine e cittadini convinti che la politica non possa ridursi soltanto ad un evento elettorale ma debba essere responsabilità quotidiana non solo di ogni amministratore pubblico, ma anche di ogni elettrice ed elettore. L'Amministrazione Comunale ha sostenuto con convinzione tale iniziativa, condividendo l'obiettivo ambizioso di scommettere sulla maturità e sul senso di responsabilità di una città e dei suoi abitanti e sulla loro capacità di fare rete e di riuscire a far emergere i bisogni e le proposte in modo trasparente, democratico e partecipato. Il progetto del Bilancio Partecipativo prevede sei diverse fasi:

    1.Informazione. I cittadini, in una prima fase, sono stati informati sul funzionamento del progetto tramite i diversi strumenti messi a disposizione sia dalla Amministrazione comunale che dal comitato promotore: blog, pagine Facebook, sito istituzionale del Comune, pagine on line dei soggetti promotori. A questi strumenti è seguita la presentazione ufficiale del progetto con una conferenza di lancio e, infine, si sono tenute quattro assemblee, una in ogni quartiere della città.

    2. Formulazione proposte Nel corso di apposite assemblee cittadine e di quartiere i cittadini hanno potuto esporre le proprie proposte e confrontarsi. Successivamente a tutti i cittadini è stata fornita una scheda per la formulazione scritta delle proposte. La scheda riportava i principali campi di applicazione del Bilancio Partecipativo ed era divisa in: A. opere pubbliche, B. servizi e C. parte propositiva libera. Ciascun cittadino ha avuto la possibilità di consegnare le schede con le proprie proposte in appositi punti di raccolta.

    3.Verifica fattibilità Le proposte venute fuori dai diversi quartieri sono state studiate ed è attualmente in corso la determinazione della fattibilità e i relativi costi. Le stesse potrebbero essere rimodulate o integrate con altre proposte simili emerse in altre assemblee di quartiere, nelle assemblee cittadine o nelle. Tale procedimento sarà coordinato dagli uffici comunali in collaborazione con il comitato promotore.

    4. Pubblicazione proposte e voto L'amministrazione comunale, il comitato promotore ed i comitati di quartiere si impegneranno nella presentazione e nella pubblicizzazione delle proposte. Le stesse saranno successivamente sottoposte al voto democratico. Ogni cittadino avrà la possibilità di votare le proposte che ritiene più interessanti e più significative.

    5. Inserimento proposte nel bilancio comunale Le proposte maggiormente votate saranno inserite nel bilancio comunale del 2013 per essere successivamente realizzate. Il processo democratico e partecipativo si conclude con la cantierizzazione delle opere e/o l'attivazione dei servizi maggiormente votati.

    6. Verifica del percorso L'intero percorso sarà sottoposto a verifica andando a raccogliere proposte migliorative dai cittadini affinché il Bilancio Partecipativo diventi una buona pratica della Città di Troia.

    Referente:
    Antonella Tortorella
    Settore Affari Generali - Settore Economico-Finanziario
    Tel:0881978406
    Fax:0881978405
    email:finanziario@comune.troia.fg.it


  • Bilancio Partecipativo_L'esperienza del Comune di Colle di Val d'Elsa
     Il progetto "Se io Fossi Sindaco" promosso dal Comune di Colle di Val d'Elsa, è iniziato nel 2010 attraverso una prima esperienza di bilancio partecipato dedicato ai giovani. Questo primo progetto aveva lo scopo di avvicinare i giovani alle responsabilità amministrative di governo locale chiamandoli a condividere le scelte di gestione di una parte del bilancio (20.000 euro) destinato alle attività rivolte ai giovani. Il progetto si è sviluppato dal novembre 2009 al febbraio 2010 con una serie di incontri, momenti di discussione e di confronto. Per l'anno 2011 è stato così pianificato un nuovo progetto di Bilancio Partecipato rivolto a tutta la cittadinanza, che prevede un percorso di incontri per coinvolgere i cittadini sulle scelte delle spese pubbliche prima della definizione del bilancio di previsione, ma anche per informarli sulle disponibilità economiche dell'ente, sulle previsioni di spesa e sui cambiamenti che interessano il territorio. Il materiale prodotto e il video degli incontri sono pubblicati anche sul sito del Comune e sulla web TV.

    Referente:
    Iuri Bruni
    Unità organizzativa Staff del Sindaco e della Giunta
    Posizione funzionale Istruttore Direttivo
    Telefono 0577912278
    Fax 0577912270
    E-mail partecipazione@comune.collevaldelsa.it


  • Bilancio partecipativo_L'esperienza del Comune di Putignano
     Il Comune di Putignano, ha sperimentato un percorso partecipato per la condivisione del bilancio: attraverso alcuni incontri il Comune ha spiegato ai cittadini la redazione e formulazione del bilancio, li ha informati sulle politiche attuate e previste dall'amministrazione e ha avviato spazi di confronto e di ascolto delle esigenze e delle proposte.
    L'iniziativa ha preso il nome di "Incontri ravvivicinati", e ha previsto 5 incontri, oltre agli incontri di apertura e di chiusura, ognuno dedicato ad un tema - opere pubbliche e urbanistica, cultura sport e vivibilità, ambiente e territorio, politiche sociale e salute - prospettati come un "percorso itinerante" sul bilancio comunale.
    I cittadini potevano presentare le proprie proposte durante gli incontri oppure compilando una form on line. Il percorso è iniziato nel mese di dicembre 2010 e si è concluso nel mese di gennaio 2011.
    L'iniziativa è stata promossa attraverso il sito istituzionale, social network, mezzi di informazione locali e locandine.
  • Bilancio Partecipativo_L'esperienza del Comune di Grottammare
     Nel 2003 il Comune di Grottammare, visto il crescente interesse per la democrazia partecipativa, ha proposto ai cittadini di determinare le priorità da inserire a Bilancio tramite una votazione formale.

Bibliografia

  • Donatella Bruno, Maurizio Sarti   Rendicontazione e partecipazione sociale: dal bilancio sociale al bilancio partecipativo. Cosa sono e a cosa servono  FrancoAngeli  Milano  2009 
  •   La comunicazione nel processo partecipato  Collana Strumenti di URPdegliURP   2007 
  • Allegretti G. , Herzberg C.  Bilanci Partecipativi in Europa. Nuove demopratiche nel vecchio continente  Ediesse  Roma  2005 
  • A cura di G.Allegretti, S. Ricciardi.   Il Bilancio partecipativo. L'esperienza di Porto Alegre  Edizioni La Ginestra  Limbiate  2002 
  • Paba G. , Perrone C.  Cittadinanza attiva: il coinvolgimento degli abitanti nella  Alinea  Firenze  2004 
  • G. Alegretti e C. Herzberg   La sfida dei bilanci partecipativi nel contesto europeo  Working paper  2004  
  • Allegretti, G.   Bilancio partecipativo e gestione urbana: l'esperienza brasiliana di Porto Alegre  M. Carli (a cura di), Il ruolo delle Assemblee elettive, Giappichelli Editore,  Torino  2001 


Ultimo aggiornamento: 10/04/13