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Lavorare con il modello. Alcuni risultati di F@CILE CAF: il feedback report integrato
15 luglio 2015 - Come avvenuto nelle passate edizioni del progetto Miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche anche quest’anno 74 scuole, che hanno aderito al percorso F@CILE CAF e hanno prodotto un Rapporto di autovalutazione (RAV) e il relativo Piano di Miglioramento (PdM) nei termini stabiliti, hanno ricevuto un feedback report (FR) redatto da esperti del Centro Risorse Nazionale CAF.
Obiettivo del feedback report integrato è restituire alle scuole indicazioni utili a comprendere come e cosa migliorare per rendere più efficace la realizzazione di un nuovo ciclo di valutazione e miglioramento con il CAF. Per lo staff del Centro Risorse Nazionale CAF questo tipo di analisi è un’occasione importante per valutare l’attività di supporto realizzata e capire quali contenuti formativi migliorare per supportare più efficacemente le amministrazioni nell’uso del modello.
Ciascun FR analizza le singole sezioni in cui sono organizzati i due documenti. Il RAV è strutturato in una parte generale in cui vengono descritti l’organizzazione scolastica ed il processo di autovalutazione ed in paragrafi dedicati ai criteri ed ai sottocriteri del modello per ciascuno dei quali viene riportata una sintesi, i punti di forza, i punti di debolezza, le idee per il miglioramento e punteggio. Il PdM è strutturato per progetti e segue la logica PDCA. Una parte generale evidenzia il collegamento con le aree deboli emerse dall’autovalutazione e il sistema di monitoraggio e valutazione previsto rispetto ai progetti individuati come prioritari.
L’analisi dei punti di forza e di debolezza
L’analisi dei RAV evidenzia:
- una significativa completezza dei documento prodotti
- una buona descrizione di sintesi, punti di forza, punti di debolezza e idee di miglioramento per i criteri relativi ai Fattori Abilitanti
- la scarsità di dati quantitativi nelle sintesi relative ai criteri dei Risultati, che si ripercuote su punti di forza, punti di debolezza e idee di miglioramento che appaiono poco significativi.
Quella dei PdM evidenzia:
- la completezza dei documenti
- un’accurata descrizione della fasi PLAN e DO ed in particolare nella fase del PLAN. Si nota che, rispetto al 2013, è aumentata la capacità delle scuole di definire “obiettivi, indicatori e target attesi, sia con riferimento agli output che agli outcome”. Non sempre però è chiara la definizione degli indicatori e la differenziazione tra output e outcome. Inoltre solo una parte delle scuole dispone di in insieme strutturato e completo di indicatori chiave interconnessi e collegati direttamente con i processi.
- un’attenzione particolare alla fase di comunicazione del PDM
- una descrizione carente delle fasi di monitoraggio del Piano (non vengono indicate modalità attuative) e delle possibili azioni correttive conseguenti.
Complessivamente ad un confronto con il Percorso CAF Education 2013 il livello qualitativo raggiunto è da considerarsi positivo alla luce di alcuni rilevanti cambiamento nel contesto (azioni di supporto esclusivamente a distanza e avvio ordinario del Sistema Nazionale di Valutazione).
Cosa emerge dai contenuti dei PDM?
In fase di valutazione sono stati rilevati anche gli ambiti e le motivazioni prevalenti degli interventi previsti nei PDM presentati.
La maggior parte delle scuole F@CILE CAF (il 67%), analogamente a quanto accaduto lo scorso anno, ha inserito nel proprio piano progetti finalizzati al miglioramento/innovazione delle modalità di erogazione dei servizi e della relazione con l’utenza e al secondo posto (il 28%) progetti finalizzati al miglioramento dei processi organizzativi per migliorare la gestione e il benessere del personale.
Gli altri ambiti, innovazione nelle modalità di applicazione delle norme di legge, introduzione di nuovi servizi, ottimizzazione nell’uso delle risorse umane e/o materiali per ottenere maggiore efficienza (es. risparmi) non sono stati affrontati o lo sono stati solo marginalmente.
Motivo | |
Esigenza di migliorare il successo formativo | 39% |
Carenza di un servizio/processo | 37% |
Esigenza di rispondere a nuove domande di utenti o stakeholders | 19% |
Esigenza di migliorare il clima organizzativo | 6% |
Esigenza di ridurre i costi | 0% |
Altro | 0% |
Per quanto concerne i motivi prevalenti le percentuali relative al recupero delle carenze di un servizio/processo (37%) e quelle relative all’esigenza di rispondere a nuove domande di utenti o stakeholder (19%) trovano corrispondenza anche con le motivazioni dei PdM sviluppati dalle scuole lo scorso anno.
La motivazione relativa all’esigenza di migliorare il successo formativo, invece, è stata introdotta con l’obiettivo di verificare più chiaramente il livello di consapevolezza da parte delle scuole dell’impatto che il miglioramento della performance organizzativa in aree diverse dalla didattica può avere sul core business delle scuole. La percentuale attesa di risposte dovrebbe essere il 100%. Il fatto che “solo” il 39% delle scuola l’abbia evidenziato, pur in presenza di un trend positivo nel tempo, dimostra che le scuole non hanno ancora la piena consapevolezza che tutto quello che viene fatto deve essere finalizzato al conseguimento del successo formativo. L’autovalutazione serve proprio a capire che cosa si può e si deve migliorare allo scopo e funziona se si utilizzano strumenti (come il CAF) completi e ampiamente sperimentati.