Decimo Rapporto sulla Comunicazione Censis/Ucsi
3 ottobre 2012 - Su Internet il 62,1% degli italiani (+9% in un anno), +10% l'utenza degli smartphone (li usa il 54,8% dei giovani). Emorragia di lettori per i quotidiani (-2,3%). E meno della metà degli italiani legge almeno un libro all'anno. Web 2.0, social network, miniaturizzazione dei dispositivi hardware e diffusione delle connessioni mobili inaugurano l'era biomediatica, in cui diventano centrali la trascrizione virtuale e la condivisione telematica delle biografie personali. Con la proliferazione dei contenuti prodotti dall'utente, l'io è al tempo stesso soggetto e oggetto della comunicazione mediale. I contenuti generati dagli utenti (i software liberi, le enciclopedie gratuite, i forum, i blog, i social network, i siti web di citizen journalism, ecc.), dove circolano testi, immagini, video, fanno concorrenza alle stesse produzioni commerciali. Questa l'estrema sintesi della decima edizione del Rapporto sulla comunicazione "I media siamo noi. L'inizio dell'era biomediatica'', realizzato dal Centro Studi Investimenti Sociali (Censis)/Ucsi , e promosso da 3 Italia, Mediaset, Mondadori, Rai e Telecom Italia.
I dati, che emergono dal Rapporto, sull’andamento dei consumi mediatici nel 2012 confermano che gli unici mezzi che riscuotono un successo crescente e incrementano la loro utenza sono quelli che integrano le funzioni dei vecchi media nell’ambiente di Internet, come gli smartphone (telefono e web) e i tablet (schermo della tv, lettura di libri e giornali, pc, web). La televisione continua ad avere un pubblico di telespettatori che coincide sostanzialmente con la totalità della popolazione (il 98,3%: +0,9% di utenza complessiva rispetto al 2011).
Il Rapporto è stato presentato a Roma il 3 ottobre ed è disponibile una sintesi on line