Tema: Recensioni

Andrea Pitasi, Il sesto stratagemma, Seam 1999

Il management strategico della comunicazione pubblica

di Lidio Maresca

  Copertina
 
    Il sesto stratagemma.
    Il management strategico della comunicazione pubblica

    di Andrea Pitasi,

    pref. A. Rovinetti, Ed. Seam, Roma 1999, pp. 139

 
 
 
 

 
Il terremoto amministrativo, rappresentato dalle leggi Bassanini, e l'inevitabile, naturale, svecchiamento della dirigenza, all'interno dell'amministrazione pubblica, sono eventi il cui peso non può essere valutato passivamente: i tempi cambiano, incredibilmente, anche nello Stato.

Il libro è un po' troppo tecnico, oppure un po' troppo per "addetti ai lavori", tuttavia, con uno sforzo minimo, sarà comprensibile anche a chi non ha gli strumenti per sentirsi a suo agio all'interno di una materia, fino ad oggi, mal affrontata.

Già. Perché molto spesso non viene assolutamente colta la differenza tra "comunicazione pubblica" e "comunicazione" tout court.

Afferma Rovinetti nella sua prefazione (ed io prendo a prestito molto volentieri): "la comunicazione pubblica si caratterizza per avere molte particolarità e originalità rispetto ad ogni altra forma di comunicazione". Per tale motivo, deve essere "sottratta agli apprendisti stregoni e ai tuttologi di professione" per affermarsi "come una nuova disciplina", non esaurendo "il proprio compito tra le citazioni di McLuhan e gli effetti speciali degli studi pubblicitari".

Volendo, il calcio d'inizio scaturisce proprio da queste considerazioni. Comprendendo le quali, si comprende il senso dell'intera partita, appena cominciata.

Chi si occupa di comunicazione pubblica, dunque, ha il dovere di "dare il buon esempio" e, di conseguenza, amplificare - proprio nel senso tecnico - il "rumore" generato dalla volontà e dalla richiesta d'informazione; magnificando la contrapposizione, ormai patente, fra "normatori" e "comunicatori". Che si riconosca ai secondi, dunque, la pari dignità rispetto ai primi.

E' infatti necessario tenere bene a mente che, venendo di colpo a mancare il considerevole apporto divulgativo che i comunicatori esercitano in questa materia, si genererebbe una serie infinita di difficoltà e la vita di chi stila le norme non sarebbe certo molto facile.

Per comprendere meglio questo concetto, ci si concentri proprio sul titolo del libro. Il "sesto stratagemma" di Schopenhauer, L'arte di ottenere ragione, Adelphi, recita infatti così: "Si fa una petitio principii occulta postulando ciò che si dovrebbe dimostrare". E, in effetti, quale titolo migliore poteva trovare l'autore per un libro che tratta, tra le tante cose, anche e soprattutto della "impalpabilità"?

Infatti, non è forse storicamente immane lo sforzo dei governanti -non importa di quale colore essi siano- paragonato alla "impalpabile" risposta che essi ottengono dai burocrati dell'Amministrazione, in risposta alle loro proposte normative, nonostante, come si sia detto, i tempi stiano timidamente cambiando?

Il libro di Andrea Pitasi afferma perentoriamente che non è un problema normativo, quello che ora deve essere risolto: di leggi ce ne sono, e tante. I cittadini hanno bisogno d'altro.

Si sente la necessità impellente di una pubblica amministrazione in cui funzionino i servizi. Competenza al posto giusto, decisioni rapide, trasparenza vera.
Quando si parla di modernizzazione è naturale pensare, anche e soprattutto, a come far circolare informazione. Il linguaggio della comunicazione pubblica, appunto.

Gli argomenti de "Il sesto stratagemma" sono proprio questi. E sono argomenti molto complessi: l'autore ci mette costantemente in guardia contro la minimizzazione del problema, non cadendo mai nell'errore di segnalare improbabili panacee in grado di risolvere tutti i mali.

Tale rimarchevole umiltà di fondo dell'autore, nell'affrontare un argomento così delicato, è presente sempre e comunque in tutti e quattro i capitoli e questo atteggiamento non può che accrescere ulteriormente l'importanza dell'opera, oltre che essere, ovviamente, molto apprezzato sul piano personale.

Mi si perdoni la battuta: se ne consiglia la lettura "prima dei pasti", con attenzione quasi maniacale rispetto alle terminologie usate, in modo da acquisirle e usarle a nostra volta (augurandoci di farlo con competenza).

Non importa se noi lettori si sia impiegati di qualche URP oppure semplici cittadini curiosi. Occorre scoprire i "trigger" da toccare per dare qualche scossone al "malato pubblico" e farlo, in tal modo, reagire.


Ultimo aggiornamento: 10/11/06