Indice
Definizione e cenni storici
Che cosa si puo' fare con ambienti FaD
Sta succedendo che
I vantaggi potenziali
Gli elementi distintivi
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Definizione e cenni storici
Secondo l'Isfol, la FAD è: "una strategia formativa che consente di partecipare ad un insieme di attività formative strutturate in modo da favorire una modalità di apprendimento autonomo e personalizzato, discontinuo nel tempo e nello spazio." (Isfol, Glossario di didattica della formazione, lsfol Strumenti e ricerche, E Angeli, Milano, 1991, p. 117).
Oggi possiamo dettagliare meglio questa definizione: la FaD è, soprattutto, un tipo particolare di formazione, in cui momento di erogazione e momento di fruizione non coincidono: formatore e allievi sono situati in luoghi e tempi diversi, talvolta separati da grandi distanze, in virtù del supporto di vari strumenti.
Lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione e le caratteristiche della domanda socio-economica che alla FaD si è via via rivolta, hanno scandito l'evoluzione di questo ambiente di Formazione.
Una prima generazione di ambienti FaD, è identificabile nella formazione per corrispondenza. Esplode alla fine del XIX sec., quando emergono nuove tecniche di stampa e si diffondono le ferrovie. Non è previsto alcuno scambio tra i discenti; quando pianificati, i confronti con il docente/tutor avvengono in sedi e momenti stabiliti dal programma educativo.
Con l'avvento delle videocassette, nascono i corsi a distanza di seconda generazione. Questi sono decisamente più complessi, integrando tra loro diversi strumenti e diverse metodologie didattiche. Sono facilitati i rapporti col tutor/docente, anche attraverso colloqui telefonici.
Come avrete intuito, il modello comunicativo utilizzato è sempre unidirezionale, e il concetto di apprendimento che soggiace a tali ambienti, fa riferimento ad un processo di trasferimento di conoscenze pre-impacchettate che l'individuo, da solo, memorizza e riproduce. Quanto più le sa riprodurre bene, tanto più il suo apprendimento è considerato elevato. Tra le fasi di produzione del materiale didattico (impacchettamento delle informazioni) e della sua distribuzione/fruizione, non è prevista alcuna relazione.
La terza generazione di ambienti FaD nasce con l'uso dei computer e dei Cd Rom. Intanto, i modelli tradizionali dell'apprendimento crollano, lasciando spazio alle teorie dell'apprendimento sociale; viene rivalutata la funzione della comunicazione interattiva, che incide sia sulla motivazione ad imparare che sulla qualità dell'apprendimento.
Di conseguenza, gli scambi tra discenti, e tra discenti e docente/tutor vengono investiti di nuova attenzione. Concetti come 'apprendimento sociale', 'Partecipazione Periferica Legittimata', 'Comunità di Pratiche', 'livelli di coinvolgimento', ecc. trovano sempre più conferme nella attività di ricerca applicata e di sperimentazione.
In questo contesto, si cominciano a progettare dei veri e propri ambienti virtuali, in cui sia possibile esercitare una certa interazione, una comunicazione multipla tra i soggetti coinvolti. Gli sviluppi dell'Information Tecnology e dei supporti di comunicazione mediata da computer favoriscono questo tipo di sviluppo.
Ad oggi, la FaD si avvale del supporto di Internet per realizzare dei "Virtual Training Center", all'interno dei quali l'utente/discente trova un'aula virtuale in cui coesistono programmi, materiali didattici, risorse di comunità, forum, mailing list, ecc.
La comunicazione fra gli utenti avviene attraverso strumenti che, in una forma sincrona o asincrona, consentono quello scambio di esperienze, di materiali e di informazioni che costituisce il presupposto per l'apprendimento collaborativo. Qualcuno individua, in questi recentissimi sviluppi, la quarta generazione degli ambienti FaD, e li definisce ambienti di "E-Learning".
Con questo termine s'intende l'apprendimento a distanza e la trasmissione della conoscenza attraverso il web, grazie alla connessione in rete. L'E-Learning sfrutta la tecnologia multimediale e le caratteristiche dell'apprendimento tipiche dei new media: l'interattività, la dinamicità e la possibilità di personalizzare il percorso di apprendimento.
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Che cosa si puo' fare con ambienti FaD
Un contributo di ricerca realizzato dal C.F.P. Vigorelli con la collaborazione di IFOA dal titolo "Strumenti Amministrativi, Qualità e Costi nella FAD", ha evidenziato le funzioni caratterizzanti che possono essere fornite oggi dai sistemi FAD; queste funzioni si possono suddividere in classi fondamentali. Ogni ambiente FaD può ovviamente permettere un insieme di funzioni integrate che coprono una o più delle classi di seguito descritte. Ho sintetizzato queste 'classi fondamentali', e le presento qui di seguito.
1a. Supporto per l'interazione in tempo reale studenti/tutor
Questa classe riguarda funzioni che consentono lo svolgimento di lezioni remote in tempo reale (tutoring real time, r/t, o sincrono). Le funzioni più tipiche rientrano in quattro categorie: funzioni integrate di chat, eventualmente multimediali; funzioni di lavagna elettronica (superficie virtuale visibile da tutti su cui il tutor può scrivere, disegnare, importare immagini, ecc.); funzioni di "safari" sul Web, che consentono a un tutor di "condurre" il gruppo degli studenti in una navigazione sul Web diretta dal tutor stesso; funzioni che consentono lo svolgimento di presentazioni (proiezione virtuale di lucidi), generalmente combinate con funzioni di tipo chat o lavagna elettronica.
1b. Supporto per l'interazione in tempo reale studente/studente
Qui troviamo le funzioni che consentono agli studenti di comunicare fra loro in tempo reale, sia durante una lezione che indipendentemente da essa. Gli strumenti per l'interazione r/t (real time, temporale) discussi al punto 1a. generalmente consentono anche questa interazione. In tal caso possono essere forniti dei meccanismi di controllo degli accessi per consentire al tutor di regolamentare la comunicazione da parte degli studenti.
2. Supporto per esercitazioni con voti
In questa classe troviamo funzioni che assistono lo svolgimento di test, sia a titolo di esercitazione sia intesi come veri e propri esami. Generalmente i test sono strutturati in modo tale che i risultati possano essere valutati automaticamente (risposte a scelta singola, multipla, per ordinamento, ecc., o un insieme di queste possibilità). In alcuni casi il tempo di inizio e la durata del test può essere anch'essa controllata dal sistema, indipendentemente dalla presenza in rete del tutor.
3. Supporto per la fruizione asincrona del materiale didattico
Questa classe raccoglie le funzioni che consentono una fruizione del materiale didattico "avanzata" rispetto alla semplice navigazione di pagine Web (o alla semplice lettura di un testo), p.es. meccanismi di ricerca per keyword, o vere e proprie funzioni da DBMS per l'accesso all'informazione.
4a. Supporto per la comunicazione asincrona studente/tutor
Funzioni che consentono allo studente di interagire con il tutor anche senza il vincolo della contemporaneità. I meccanismi più comuni in questo senso sono message system integrati o sistemi di tipo bulletin-board.
4b. Supporto per la comunicazione asincrona studente/studente
Come sopra, ma fra studenti. Anche in questo caso i meccanismi tipici sono message-system e bulletin board.
5. Supporto per la realizzazione del materiale didattico
Lo sviluppo di materiale didattico di qualità è fondamentale per le attività formative. In questo ambito, solitamente si tratta di funzioni che trasformano l'informazione fornita dal tutor in modo relativamente semplificato in ipertesti multimediali Web con meccanismi automatici di ricerca per contenuto, keyword, ecc. Altri meccanismi possono consentire ai tutor di modularizzare i contenuti del materiale didattico e sfruttare questa modularità per condividere moduli fra corsi, costruire i corsi a partire da moduli, ecc. Funzioni ancora più avanzate possono essere fornite per consentire al sistema di personalizzare automaticamente il contenuto dei corsi in base alle conoscenze pregresse degli studenti. Ancora un altro esempio è costituito da meccanismi che consentono a un gruppo di tutor di collaborare da postazioni remote nello sviluppo del materiale.
6. Supporto per la gestione di conoscenze specifiche al corso
Qui troviamo tutto quanto può consentire agli studenti e al tutor di arricchire dinamicamente il materiale didattico, con informazione generata durante il corso dalla discussione fra i partecipanti. Un meccanismo tipico è la gestione di Q&A (domande e risposte), che consente alla studente di accedere (anche via keyword o altri meccanismi avanzati) alle domande poste in passato al tutor (da lui o da altri studenti) e alla relativa risposta. Un altro esempio tipico è la possibilità di annotare in modo semplice il materiale didattico, sia individualmente da parte degli studenti (con visibilità delle annotazioni limitata al loro autore) sia da parte del tutor.
7. Supporto per l'amministrazione dei corsi (iscrizioni)
La gestione automatica delle iscrizioni ai corsi è una funzione praticamente necessaria agli ambienti FaD. Solitamente è costituita da una base di dati che contiene informazioni sugli iscritti ai vari corsi.
8. Supporto per il monitoraggio dei progressi
In questa classe sono raccolte le funzioni di monitoraggio del livello di apprendimento degli studenti. Solitamente, tali funzioni vengono svolte in termini di composizione automatica di un "curriculum", per ciascuno studente, che tiene traccia dei moduli che ha seguito, dei voti che ha preso nei vari test, ecc. Possono essere anche forniti meccanismi di "promozione" automatica degli studenti e di gestione automatica dei controlli degli accessi al materiale didattico, cosicchè, per esempio, uno studente viene abilitato a seguire un certo modulo, automaticamente, non appena ha superato con successo i test relativi a eventuali moduli propedeutici. Altro strumento abbastanza diffuso è quello che consente al tutor di monitorare gli accessi degli studenti al materiale didattico.
Luigi Caboni l.c@libero.it, in un articolo pubblicato sul sito www.docenti.org, entra nel dettaglio delle tecnologie attualmente disponibili per la FaD, che, a suo parere, sono essenzialmente due: "quella basata sugli script cgi (Common Gateway Interface) e quella, molto più recente, basata sulla tecnologia ASP (Active Server Pages). Le differenze fra le due non sono di poco conto. Infatti, mentre un server CGI utilizza il Sistema Operativo Unix, un programma in ASP potrà risiedere solo in un server WindowsNT. Ma la differenza più importante e decisiva è che, mentre la manipolazione di programmi e Data Base residenti in un server Unix è riservata al webmaster, un Data Base residente in un server WindowsNT è accessibile a chiunque, purché ovviamente dotato delle opportune chiavi di lettura e dei relativi codici di accesso.
In altre parole, l'ente proprietario del servizio FaD ha piena libertà di accesso diretto ai propri programmi e può apportarvi tutte le modifiche che ritiene opportune senza dover passare per la disponibilità (sempre molto scarsa) di uno webmaster. Altra differenza importante è il fatto che ASP obbliga a far risiedere nel server sia il Data Base, sia il codice per la sua manipolazione. In questo modo l'architettura del Data Base e le sue caratteristiche di lavoro risultano assolutamente invisibili al client. Il codice ASP residente nel server, quando viene chiamato, "genera" il codice HTML relativo alla pagina richiesta e lo invia al pc client. Quest'ultimo "vede" solo il codice HTML inviatogli e, leggendolo, produce le diverse webpages visibili dall'utente."
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Sta succedendo che
In questi ultimi anni stiamo assistendo ad una crescita esponenziale dell'interesse dimostrato dalle organizzazioni nei confronti della FaD, e i motivi sono lampanti: abbattimento dei costi attivi e passivi di realizzazione e delle difficoltà logistiche. Ovviamente, non sono solo questi gli aspetti potenzialmente positivi dei sistemi FaD, e ne vedremo altri in seguito. Di pari passo con le richieste del mercato, sono fioriti migliaia di corsi FaD, la cui garanzia di efficacia e qualità è a dir poco molto vaga. Un piccolo esempio, relativo alla responsabilità individuale: i libri di testo sono firmati dagli autori, la maggior parte dei corsi FaD no. Come mai? Vi assicuro che non so rispondere.
Sorvolando sulle riflessioni ideologiche che potremmo fare circa la spaventosità o meno dell'incremento di competitività aziendale, tale, in molti casi, da non voler concedere ai propri dipendenti neanche l'esperienza relazionale e formativa di qualche sessione d'aula, vorrei attirare la Vostra attenzione su una frase, trovata in uno dei tanti siti che ho visitato e che parlano, pubblicizzano, vendono corsi FaD: "Ma non basta! Servono nuovi modi per trasferire la conoscenza e per favorire il processo di apprendimento lasciando all'individuo del terzo millennio la possibilità di modulare ritmi e tempi del proprio percorso formativo". Questa frase evoca tristemente un ritorno alle concezioni più arcaiche dei processi di formazione, relative al trasferimento di conoscenza piuttosto che alla sua produzione e co-costruzione, e che credono di fare anche un gran servizio 'all'individuo del terzo millennio' concedendogli di modulare a suo piacimento (seppur nel rispetto dei percorsi preconfezionati per lui) ritmi e tempi del proprio accedere alla conoscenza così impacchettata e obbligatoriamente fornita.
Cosa sta succedendo? Devo chiedermelo, in qualità di professionista della formazione, e voglio chiederlo anche a Voi, in qualità di possibili committenti e/o utenti di FaD, o perché no, creatori di nuovi corsi. Lo chiedo perché sono curiosa e impicciona, e perché ritengo sia importante chiederselo adesso, in un momento in cui la FaD rischia di inondare il mondo e trovarci del tutto impreparati: basti pensare alle intenzioni di 'acculturazione' dei così detti paesi arretrati, e alla non così fantasiosa prefigurazione di un nuovo strumento mass-mediatico di omologazione culturale. Gestito, per di più, dalle logiche emergenti della Globalizzazione dei G8. Farci qualche domanda adesso, significa aumentare le probabilità di utilizzare/gestire questo strumento in maniera efficace, oculata e sostenibile.
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Vantaggi potenziali
Parlo in questo paragrafo di 'vantaggi potenziali' poiché la FaD in quanto tale non offre alcuna garanzia: può essere disegnata sulla base di contenuti scadenti, supportata da tecnologie scarsamente amichevoli e comprensibili, attivata da sistemi incompatibili con gli strumenti disponibili ai discenti/utenti, ecc. L'effettiva espressione dei vantaggi che illustro, dipende dalla presenza di alcune caratteristiche particolari, che vedremo in dettaglio subito dopo.
La FaD può:
Permettere l'utilizzazione di materiali didattici di alta qualità, appositamente studiati per questa particolare strategia formativa.
Abbattere i costi di progettazione e produzione attraverso la ripetibilità dei moduli in diversi contesti.
Consentire all'utente di rimanere nella struttura operativa in cui opera, rendendo immediatamente spendibile e verificabile quanto viene via via appreso attraverso sistemi di autoapprendimento e di autovalutazione.
Consentire di raggiungere un grande bacino d'utenza affrontando costi sufficientemente moderati, grazie al progressivo aumento dell'utilizzo degli strumenti informatici e telematici dovuto ad una costante diminuzione dei costi d'acquisto dell'hardware, del software e dei collegamenti telematici.
Permettere l'aggiornamento professionale di coloro che hanno maggiori difficoltà ad usufruire dei normali luoghi di formazione:
§ Portatori di handicap;
§ Occupati a tempo pieno;
§ Donne con problemi di gestione familiare
§ Persone che abitano in luoghi poco accessibili
Offrire la possibilità di creare percorsi formativi individualizzati.
Superare l'isolamento tipico dell'autoformazione e generare un circuito di apprendimento collaborativo dove gli utenti interagiscono con i docenti, utilizzando la posta elettronica, la chat-line, la videoconferenza, il telefono e il fax.
Tutti questi aspetti (e chiedo perdono se me ne sono sfuggiti altri), sono sufficienti a farci ritenere gli ambienti FaD degli strumenti di indubbio interesse, da approfondire e sperimentare.
Cercando di individuare gli elementi da cui dipende la capacità di un certo ambiente FaD di realizzare uno o più dei vantaggi soprascritti, troveremo anche quei fattori in grado di costituire degli utili parametri di valutazione e confronto dei vari corsi FaD. Ho tentato una prima ipotesi di sistematizzazione degli elementi principali cui tenere conto. Vediamola.
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Gli elementi distintivi
Dal punto di vista contenutistico:
1. Materiali didattici: aggiornati/aggiornabili, validati da autori noti, modificabili in itinere, ecc.
2. Accessibilità dei materiali didattici e delle risorse trasversali: chiarezza e facilità di accesso alle risorse, utilità percepita delle stesse, tipologia di accesso: solo on-line, solo off-line o entrambe, comprensibilità della mappa virtuale in cui l'utente si muove, ecc.
Dal punto di vista dei supporti tecnologici:
3. Apparato sistemistico/tecnologico: tecnologie utilizzate, compatibilità di sistema, software, fruibilità, tempi tecnici di navigazione, ecc.
4. Tipologia e frequenza di relazioni possibili: tutor-utenti; utenti-utenti; sincrona e/o asincrona; attraverso chat, posta elettronica, videoconferenze, telefono, ecc.
5. Sistema automatico: tipologia delle operazioni automatiche di interazione ambiente-utente.
Dal punto di vista formativo:
6. Ruoli e gestione: rapporto numerico tra tutor e discenti; ruolo, presenza/disponiilità e professionalizzazione del tutor (tutor metodologo, tutor contenutistico, tutor counselor), presenza di un contratto formativo tra tutor e discente, modalità di cura e monitoraggio dell'erogazione, ecc.
7. Qualità dei processi da un punto di vista metodologico-didattico: coerenza stimata obiettivi/metodologie/strumenti/risultati attesi, personalizzazione rispetto agli stili di apprendimento, impostazione metodologica e teorie di riferimento, progettazione didattica, integrazione e articolazione delle varie fasi didattiche in aula e in FaD.
8. Sistemi di rilevazione della soddisfazione/difficoltà dell'utente/discente durante il percorso.
Dal punto di vista delle possibilità di monitoraggio, valutazione e confronto:
9. Sistema complessivo di valutazione: articolazione e tipologia dei processi di valutazione previsti (dell'apprendimento, della fruibilità, del processo, ecc.) e dei relativi strumenti.
Come vediamo, la valutazione di un ambiente FaD non si esaurisce nella valutazione del suo gradimento da parte degli utenti/discenti, ma dovrebbe piuttosto affrontare l'analisi delle caratteristiche degli elementi che lo costituiscono e che lo distinguono da altri ambienti FaD. Solo così potremo sperare di porci nei confronti delle molteplici offerte FaD in un'ottica critica e consapevole, minimizzando la probabilità di usufruire di un prodotto non in grado di perseguire effettivamente gli obiettivi che si pone e di soddisfare le nostre esigenze. Non tutto, infatti, può essere insegnato attraverso ambienti FaD, almeno fino ad oggi.
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