Tema: Comunicazione pubblica

Franca Faccioli, Comunicazione pubblica e cultura del servizio, Carocci 2000

Modelli, attori, percorsi

di Arianna Barresi

    Franca Faccioli
    Comunicazione pubblica e cultura del servizio.
    Modelli, attori, percorsi
   
    Carocci, Roma 2000, pp. 275
 
 
 
 
 
 
 
 

Senza dubbio per valutare l'esito di una innovazione istituzionale occorre collocarla in una cornice più ampia rispetto ai suoi contingenti successi e/o fallimenti e tener presenti i principi generali che ne ispirano l'avvio: nel caso degli URP, per esempio, la salvaguardia o meno di alcuni importanti principi che contraddistinguono lo Stato democratico e che attengono alla comunicazione pubblica. E' percio' molto utile conoscere il punto di vista di un docente accademico che per ruolo professionale adotta una prospettiva teorica di ampio respiro.

Il libro scritto da Franca Faccioli riassume e chiarisce gran parte delle teorie e delle iniziative riguardanti le attività di informazione e di ascolto tra le istituzioni pubbliche e i cittadini. In questa prospettiva di analisi trovano spazio alcune interessanti riflessioni dedicate agli URP.

In particolare, l'autrice mette in evidenza lo stato dell'arte in cui sono attualmente questi Uffici, dopo aver spiegato gli obiettivi e il contesto che hanno condotto il legislatore a prevederne la nascita.

Nella prima parte del libro, viene illustrato un percorso ordinato tra le molteplici definizioni di comunicazione pubblica. Il discorso si sviluppa grazie a successivi approfondimenti e confronti tra le differenti aree della comunicazione in generale e, in particolare, di quella pubblica.

Sono accostate e contrapposte la comunicazione di mercato e la comunicazione pubblica. Sono chiariti i significati di comunicazione istituzionale, di opinione pubblica, di comunicazione politica, di pubblicità sociale, fino ad una operazione di risistemazione conclusiva, in cui ogni precedente definizione trova un suo nuovo spazio.

L'analisi raccoglie le principali opinioni e contributi che nell'ultimo decennio hanno permesso di riconoscere nella comunicazione pubblica una disciplina a se stante. Anche se, come sottolinea la Faccioli, si tratta di una disciplina 'in progress', nata soltanto da pochi anni e il cui sviluppo dipende dai risultati che le iniziative di comunicazione istituzionale saranno in grado di ottenere.

Se, da una parte, il funzionamento degli URP e' oggetto di forti dubbi, in quanto ancora 'esperienze in bilico', dall'altra, bisogna considerare che occorrono tempi lunghi per giungere alla loro piena diffusione ed operatività.

L'autrice ci aiuta ad individuare le difficoltà che ostacolano le attività nate per migliorare lo scambio informativo tra amministrazioni pubbliche e cittadini. Spesso l'autoreferenzialità e il distacco dei poteri pubblici sono solo temporaneamente sospesi da estemporanee iniziative rivolte a cambiare questo status quo. I risultati parziali raggiunti dagli URP fanno ben sperare in vista della realizzazione di un vero e proprio processo comunicativo tra istituzioni e cittadini. Di frequente tuttavia questi uffici sono abbandonati a se stessi e privati di quelle risorse e di quel sostegno politico capaci di renderli veramente in grado di segnare alcuni passi verso l'innovazione amministrativa.

Per modificare i tratti distorti del modello organizzativo burocratico occorrono tempi lunghi e politiche innovative continue. Come scrive l'autrice, occorre non solo riorganizzare i modi di lavorare e i sistemi di comportamento all'interno delle pubbliche amministrazioni, ma anche far si che si manifesti un rinnovato senso civico tra i cittadini. In questo senso viene diagnosticato un generale cambiamento culturale, il cui esito è difficile da prevedere.

La lettura di questo saggio può aiutare chi quotidianamente affronta il rapporto con il pubblico a comprendere quali strategie risultino al momento capaci di avvicinare amministrazioni pubbliche e cittadini, e quali limiti invece ostacolano questo dialogo. Si tratta di un utile riflessione su quanto è stato fatto e quanto rimane ancora da fare nelle istituzioni per attuare processi di comunicazione.

Da segnalare infine la chiara distinzione proposta tra comunicazione politica e comunicazione pubblica. Secondo l'autrice, infatti, la prima si fa portatrice di interessi di parte e temi controversi, la seconda, invece, ha come obiettivo il soddisfacimento dell'interesse comune e dunque si caratterizza in qualità di ''comunicazione di servizio''.

Il libro e' completato dai contributi di Paola Marsocci, Alessandro Rovinetti e Bruno Ballardini, rispettivamente, sui profili giuridici e le nuove professionalita' della comunicazione pubblica e sul rapporto tra la comunicazione pubblica e la pubblicita'.


Ultimo aggiornamento: 10/11/06