Tema: Recensioni

Il Bilancio Sociale nelle Amministrazioni Pubbliche

''Nessuna definizione dogmatica, nessun postulato sui principi contabili, nessun complicato schema di riclassificazione ma una profonda riflessione su processi, strumenti, strutture e valenze del bilancio sociale''.

di Fabio Monteduro

  Copertina del libro

IL BILANCIO SOCIALE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE Processi, strumenti, strutture e valenze

Luciano Hinna

Franco Angeli, Milano 2004


Nessuna definizione dogmatica, nessun postulato sui principi contabili, nessun complicato schema di riclassificazione ma una profonda riflessione su processi, strumenti, strutture e valenze del bilancio sociale; questi sono, in estrema sintesi, i contenuti distintivi del recente lavoro di Luciano Hinna. Il volume costituisce un importante contributo teorico e pratico al tema della rendicontazione sociale con specifico riferimento al contesto delle aziende e delle amministrazioni pubbliche.

La rendicontazione sociale ed il suo principale strumento applicativo – il bilancio sociale – rappresentano fenomeni nuovi nel settore pubblico. Si tratta di fenomeni che hanno riscosso un forte interesse da parte di studiosi, professionisti ed operatori delle Amministrazioni Pubbliche, anche se le attese conoscitive di questi ultimi sono a lungo rimaste insoddisfatte, data la scarsità di contributi sufficientemente organici ed equilibrati sotto il profilo teorico/pratico. Il fenomeno bilancio sociale è stato spesso oggetto di fraintendimenti e confusioni a causa della sua poliedricità. Come afferma nel volume il prof. Hinna: «più che un documento fisso e rigido, quindi, il bilancio sociale è un modello di rendicontazione, uno strumento di accountability che va a presidiare uno spazio e ricoprire un ruolo rimasti scoperti per troppo tempo. Dietro l'espressione bilancio sociale, pertanto si cela un caleidoscopio di situazioni legate alla combinazione di diversi elementi che danno vita appunto al bilancio sociale inteso come modello».

Il volume si rivolge ad un'ampia platea di strutture pubbliche, tra cui enti locali, enti pubblici economici, amministrazioni centrali, aziende sanitarie, o s.p.a. a prevalente capitale pubblico.

Il volume del professor Luciano Hinna viene pubblicato in un periodo particolarmente delicato segnato da una vera e propria esplosione di interesse -ed invero anche di "interessi"- sul bilancio sociale che oggi appare un fenomeno di "moda". Come si osserva nel volume "l'effetto moda di per sé non ha una valenza negativa, ma tuttavia presenta dei rischi e dei processi di traslazione che devono essere presi in considerazione per tentare di gestirli al meglio". Il testo ha il pregio di affrontare con un approccio pragmatico il problema dell' "effetto moda", evidenziandone le cause e proponendo interessanti soluzioni operative.

Quali le peculiarità della rendicontazione sociale nelle Amministrazioni pubbliche? Le strutture private hanno bisogno di legittimarsi nei confronti dell'opinione pubblica tentando di dimostrare quanto sono responsabili socialmente e quindi attente a produrre non solo valore per gli azionisti, ma anche valore sociale per la comunità. La struttura pubblica, invece, è socialmente responsabile per definizione, ma ha necessità di gestire la "legittimità sociale" e questo può farlo raccontando ciò che fa con il linguaggio semplice dei fatti: con il bilancio sociale. È paradossale infatti che sebbene la quasi totalità delle attività delle Amministrazioni Pubbliche sia mossa da finalità sociali ed abbia un notevole impatto sulla comunità non esistano strumenti per rilevare e dar conto (accountability) all'esterno di questa profonda e permeante "socialità". È proprio questo gap che uno strumento come il bilancio sociale intende contribuire a colmare.


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Punto di forza del testo è quello di adottare una prospettiva orientata all'intero processo di rendicontazione piuttosto che al mero documento di bilancio sociale. In base alla prospettiva proposta dal testo non è sufficiente adottare un qualsiasi modello di bilancio sociale per essere socialmente accountable, ma è necessario che vengano interiorizzati tutta una serie di valori. Il bilancio sociale è dunque «come uno specchio, riflette una situazione e allo stesso tempo fa riflettere e questo dà l'idea della dinamicità del processo che ovviamente si perde se quello specchio è statico, freddo, senza profondità e senza dinamicità».
Una scarsa attenzione al processo è culturalmente pericolosa e rischia di spingere a predisporre bilanci sociali tutti uguali per aziende diverse, per finalità diverse ed in momenti storici diversi. Tra i vari modelli che enfatizzano il processo di rendicontazione sociale, il volume del professore Hinna riprende ed applica al contesto delle Amministrazioni Pubbliche un modello internazionalmente noto come The Copenhagen Charter. Nel testo si individua un modello di rendicontazione che va oltre la semplice informazione agli stakeholder (portatori di interessi) che, di fatto, lascia questi ultimi passivi rispetto ai contenuti, che sono scelti unicamente dall'attore principale della comunicazione.

Se, invece, come correttamente dovrebbe essere, lo scopo del bilancio sociale è quello di "creare valore relazionale" nel contesto sociale in cui la struttura pubblica opera è necessario porre in essere processi di dialogo e di relazione con gli stakeholder. In altri termini se si vuole costruire una relazione duratura e permanente con i cittadini e gli stakeholder è indispensabile intraprendere un processo in cui il bilancio sociale sia considerato anche come uno strumento di ascolto e di interiorizzazione delle aspettative degli stakeholder nella strategia e nella gestione. Si tratta di un passaggio logico molto rilevante in quanto dà origine ad un concetto nuovo di rendicontazione sociale che diviene "negoziata" e "non imposta" e, quindi, "democratica".

Sotto il profilo dell'organizzazione dei contenuti, il testo risulta strutturato in modo organico ed è suddiviso in due parti: una teorica ed una più operativa. In quella teorica viene prima definito il concetto di rendicontazione sociale pubblica, RSP (una accountability esterna e di valore sociale invece che solo interna e di valore economico e finanziario come normalmente avviene) e poi viene illustrato il processo per predisporre un bilancio sociale. Nella seconda parte, invece, si propone, non un modello di bilancio sociale per le P.A., ma semplicemente una struttura aperta che riassume le best practice rappresentate dai bilanci sociali pubblici fino ad ora pubblicati con un focus sulle valenze sia interne che esterne che la rendicontazione può assumere nel contesto pubblico. Nell'ultimo capitolo, infine, viene proposto sotto forma di schede la procedura da seguire per realizzare tutte le fasi necessarie a predisporre un bilancio di ricaduta sociale.

In conclusione è facile concordare con l'autore che, un tempo, nella pubblica amministrazione esisteva il "bilancio morale", una relazione che accompagnava il resoconto spiegando la qualità dei fatti dietro la quantità delle cifre; oggi c'è bisogno di tornare un po' a queste origini.


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Ultimo aggiornamento: 28/09/05