Tema: Comunicazione pubblica

Istituzioni e Universita': cresce la collaborazione nel settore della comunicazione

Il Ministro per la Funzione Pubblica Luigi Mazzella all'open day dei master del settore pubblico all'Università Iulm di Milano, annuncia l'avvio del "Rapporto sulla comunicazione istituzionale in Italia"

di Stefano Rolando

La partecipazione del Ministro per la Funzione Pubblica Luigi Mazzella all'open day dei master universitari dedicati al settore pubblico (uno, per neo-laureati alla seconda edizione, quest'anno, con un record di partecipazione e con numerose provenienze internazionali; uno, executive per l'aggiornamento dei professionisti del settore dell'informazione, della comunicazione e delle relazioni esterne nella P.A. e nelle utilities) all'Università Iulm di Milano il 2 febbraio, è un segnale di varie e connesse cose che meritano di essere segnalate in questo spazio.

1. Innanzitutto, il titolare della Funzione Pubblica ? che ha di recente firmato il provvedimento di proroga di un anno delle attività formative ai sensi della legge 150/2000 ? compie un atto di riconoscimento verso il sistema universitario italiano, quale soggetto cooperante insieme alle Scuole della pubblica amministrazione (diverse e articolate per competenza) all'offerta qualificata di proposte formative. Sceglie Milano come simbolo dell'Italia diffusa oltre alla capitale, cioè sceglie la città che ospita una delle maggiori reti universitarie europee (tredici nel territorio regionale). Sceglie un'università specializzata nel settore della comunicazione. Sceglie un'università (questa sia detto con sincera modestia ma anche con non occultabile verità) che si occupa di comunicazione pubblica non dall'ultima ora ma da oltre dieci anni (prima dell'entrata in vigore della normativa sugli URP) e che ora sviluppa un'offerta nel settore che va dal triennio (in quattro corsi di laurea a Milano e a Feltre), alla laurea specialistica biennale (di prossimo avvio), ai master universitari (quelli veri, che assicurano crediti e titoli) sia di primo livello che di secondo livello.

2. In secondo luogo, il Ministro apre una riflessione nel cuore delle culture dell'impresa (in quell'università centrata tradizionalmente sull'area del marketing, delle relazioni pubbliche, della pubblicità, del turismo, delle lingue e del sistema della comunicazione integrata) per favorire l'avvicinamento di queste culture anche al servizio della modernizzazione delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni. Un segnale che il sistema universitario milanese (dalla Bocconi al Politecnico, dalla Cattolica alla Statale alla Bicocca, dal San Raffaele allo Iulm) comincia ad intendere con progettualità differenziate perché comprende (come ha compreso anche la Regione Lombardia) che qui si giocano partite importanti per il futuro stesso dell'Università: l'allargamento del placement dei laureati non solo verso il mercato delle aziende ma anche verso il settore pubblico, che si presenta come mercato del lavoro oggi più flessibile e comunque bisognoso di professionalità; la convergenza disciplinare tra le ragioni dello sviluppo, della qualità e del controllo intese come un equilibrio moderno di ciò che si chiama "sistema paese" in cui diritto, economia, tecnologia e scienze sociali debbono fare sintesi a favore della nostra generale competitività.

3. In terzo luogo, un segnale offerto alla relazione tra istituzioni e università sul terreno della ricerca applicata, ovvero per qualificare l'apporto di elaborazione ? che l'Università italiana possiede ma non sempre sa valorizzare indipendentemente dalle performances professionali dei professori ? che anche in campi nuovi (i sistemi comunicativi e relazionali lo sono per le pubbliche amministrazioni) possono offrire conoscenza organizzata utile al cambiamento. Qui è arrivato un significativo e specifico riconoscimento. Dopo la chiamata da parte del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca dell'Università Iulm in diverse forme di collaborazione, ora il Ministro per la Funzione Pubblica accoglie la proposta del rettore prof. Giovanni Puglisi di realizzare ? con risorse finanziarie proprie dell'Università, integrate da un'attiva collaborazione del Dipartimento della Funzione Pubblica nella gestione dei questionari presso le P.A. ? il Rapporto 2004 sulla situazione e le tendenze della comunicazione istituzionale in Italia. Torneremo con un prossimo articolo sul progetto e il significato di questa ricerca. Comunque era dal 1995 ? dopo il primo rapporto patrocinato dal Cnel, edito dalla Bibliografica ? che non si riusciva a varare una "fotografia" qualitativa e quantitativa di un settore in espansione ma con dati imprecisi. E' evidente che l'attuazione della legge 150/2000 deve essere messa ormai in seria osservazione e che questa iniziativa ? a cui collaboreranno trenta esperti e studiosi (il nucleo di ricerca allo Iulm, ma con integrazioni di moltissimi altri atenei) ? è un contributo alla valorizzazione di una realtà in crescita professionale e che, con luci e problemi ancora da risolvere, è parte del ridisegno interno di funzioni pubbliche che vedono il cittadino evidentemente sensibile.

4. Un quarto segnale, riguarda il rapporto tra P.A. e media. Fatta a Milano, capitale dell'editoria, della pubblicità, della multimedialità e di una parte importante del sistema televisivo italiano, la questione ha il suo rilievo. La pubblica amministrazione deve sviluppare una comunicazione diretta con i cittadini-utenti perché il sistema mediatico non riesce ad esprimere la fisiologia della relazione tra istituzioni e cittadini. E ciò per la semplice ragione che essa ? si dice ? "fa poca notizia". Queste, a grandi linee, le parole del Ministro. Ma c'è motivo per aprire una riflessione di fondo ? a cui sono interessati tutti gli uffici stampa delle istituzioni. Ma anche il sistema professionale e manageriale dei media, che deve assicurarsi tutti i pubblici potenziali su un tema che potremmo anche chiamare in altro modo: come superare ? salvaguardando il diritto di critica e la libertà di informazione, ovvero stando nelle regole di un sistema selettivo ? il trattamento dello "stereotipo della burocrazia", che sta diventando una caricatura immutabile e indeformabile e non racconta una realtà in complessa trasformazione. Aprire un dibattito con un elemento di sfida (e Internet aiuta a sfidare i media) può essere un argomento oggi raccolto con qualche nuova idea dal sistema di impresa dell'informazione.


Ultimo aggiornamento: 29/11/05