A questa domanda ha provato a rispondere l’Università Cattolica Portoghese che ha realizzato uno studio sui collegamenti fra il modello CAF e i Principi d’Eccellenza sui quali è fondato e i Sustainable Development Goals (SDGs) dell’ONU, da perseguire per uno sviluppo sostenibile entro il 2030.
Gli SDGs sono gli obiettivi sui quali la comunità internazionale (i 193 paesi membri dell’ONU) ha trovato una convergenza nel 2015 per favorire lo sviluppo sostenibile del pianeta. Sono in tutto 17, articolati in 169 “traguardi” specifici da raggiungere entro il 2030. Globalmente coprono tutti gli ambiti d’intervento delle politiche pubbliche e dell’azione sociale organizzata e sono stati tradotti in progetti nazionali ed europei.
Lo studio, in fase ancora di risultati preliminari, ha l’obiettivo ultimo di valutare gli impatti del CAF sul raggiungimento degli SDGs da parte delle amministrazioni locali che lo utilizzano.
Un primo esito dell’analisi è la innegabile sinergia tra gli 8 Principi di Eccellenza alla base del CAF e le capacità istituzionali richieste alle amministrazioni locali per l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
- L’orientamento al risultato è in linea con l’orientamento verso una finalità comune.
- La focalizzazione sul cittadino/cliente corrisponde chiaramente all’impegno verso la comunità.
- La leadership e la fermezza nei propositi supporta il perseguimento dell’attuazione degli SDGs.
- La gestione per processi ed evidenze empiriche aiuta ad integrare i punti di vista degli stakeholders nella strategia dell’amministrazione.
- Il coinvolgimento e lo sviluppo del personale attiva la cultura della cittadinanza, la partecipazione ai processi decisionali e l’accountability.
- L’apprendimento, l’innovazione e il miglioramento continuo favorisce l’incremento delle conoscenze per accelerare l’innovazione locale.
- Lo sviluppo delle partnership è funzionale a promuovere partnership sostenibili per il territorio.
- La responsabilità sociale richiede il perseguimento di uno sviluppo sostenibile.
Dall’analisi fin qui condotta, inoltre, emerge anche un allineamento tra i criteri, sottocriteri ed esempi del CAF e gli impegni derivanti dall’Agenda 2030, come evidenziato nelle slides dell’intervento di presentazione effettuato in occasione dell’ultima riunione del CAF Network Europeo.
Lo studio, infine, sembra confermare, nel campione analizzato, una maggiore capacità di raggiungimento di risultati nel perseguire l’attuazione degli SDGs da parte delle amministrazioni locali che utilizzano il CAF per il miglioramento continuo della performance.
Effettivamente, il CAF potenzialmente favorisce il raggiungimento degli SDGs a partire dall’analisi approfondita, che richiede all’amministrazione pubblica locale che lo utilizza, sulla popolazione di riferimento. Il modello promuove fortemente il coinvolgimento degli stakeholder verso i quali si devono attivare processi di dialogo e inclusivi che ne favoriscano la partecipazione alle decisioni relative alle politiche e ai servizi erogati. Incentiva, inoltre, la cultura del monitoraggio condiviso, da parte di un’amministrazione trasparente che vuole facilitare l’accesso dei cittadini alle informazioni, per permetterne una partecipazione efficace alla valutazione dei risultati della propria performance organizzativa e della qualità dei servizi offerti.
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