Qualità PA
Con la Direttiva “Per una amministrazione di qualità” del Ministro pro tempore per la pubblica amministrazione, termini come autovalutazione, performance organizzativa, valutazione di performance, qualità del settore pubblico, hanno iniziato a diventare, dal 2006, parte del vocabolario condiviso delle amministrazioni italiane.
In forza dei principi contenuti nel Decreto legislativo 150, a partire dal 2009, sono stati progressivamente introdotti indirizzi specifici concernenti la valutazione delle performance delle organizzazioni pubbliche, a cura dei diversi organismi responsabili – Civit poi ANAC, Invalsi, Anvur ,solo per citarne alcuni.
La direzione intrapresa da un tale percorso di cambiamento, che ha necessariamente i tempi lunghi del modificarsi delle culture organizzative presenti nei diversi settori in ambito pubblico fino a calarsi nel contesto specifico della singola amministrazione, è quella di valutare la performance non soltanto per poter “rendicontare” ai portatori di interesse l’utilizzo delle risorse assegnate, ma anche, nell’interesse generale, per migliorare nel tempo il livello della performance e la qualità dei servizi erogati ai cittadini.
Questa trasformazione culturale è stata ulteriormente stimolata dal vincolo all’utilizzo dei Fondi strutturali introdotto dalla Commissione Europea, a partire dalla programmazione 2014-2020, che ha previsto un nuovo modello di intervento volto a favorire il rafforzamento della capacità amministrativa (RCA) e la modernizzazione delle PA nel quadro dell’implementazione delle Riforme amministrative, in coerenza con le Raccomandazioni Specifiche Paese e gli interventi del Piano Nazionale di Riforma.
Per ottenere un miglioramento del sistema Paese è necessario migliorare le performance delle singole amministrazioni. Da qui la rilevanza di effettuare check diagnostici periodici avvalendosi: di modelli interpretativi utili ad affrontare le complessità presenti, di sistemi di misurazione appropriati, di meccanismi e attori dei diversi processi coinvolti, rispondendo efficacemente ai principi di rendicontabilità, uso trasparente delle risorse pubbliche e terzietà – nel caso di valutazione esterna, nonché delle competenze necessarie per individuare le aree di debolezza rispetto alle quali attivare efficaci azioni di miglioramento.
Il percorso è lungo, ma la trasformazione è in atto, accompagnata e stimolata anche dall’attenzione del livello europeo. Quest’ultimo ha orientato il livello nazionale a investire significative risorse finanziarie per il rafforzamento delle competenze digitali (Obiettivo tematico 2), unitamente al far crescere la capacità amministrativa (Obiettivo Tematico 11), nel cui ambito si collocano il performance management e le azioni volte ad assicurare la diffusione di sistemi di gestione della qualità nelle amministrazioni.
Il sito PAQ, a suo tempo nato per diffondere strumenti ed esperienze per promuovere la qualità delle organizzazioni pubbliche, lungi dall’aver esaurito il suo obiettivo iniziale si presenta oggi con una focalizzazione nuova, coerentemente con le trasformazioni intervenute e con il nuovo assetto di competenze assunte dal Dipartimento della Funzione Pubblica che lo attestano quale attore istituzionale di rilievo in questo ambito.
Rispetto al passato il sito conserva:
- la sua vocazione di servizio per la messa a disposizione del proprio pubblico di addetti ai lavori di informazioni, strumenti, documentazione su iniziative, in corso o concluse, a supporto dei processi di valutazione di performance e di miglioramento;
- il suo rappresentare il punto di convergenza di tutte le attivita’ di promozione e diffusione del modello europeo CAF, quale Centro Risorse nazionale, nonché il raccordo con le iniziative del network europeo CAF.
Al passo con l’attuale contesto e per facilitare la fruizione dei servizi offerti alle amministrazioni, PAQ propone di affrontare il tema della performance, concetto in se’ ambiguo, considerando sia i risultati raggiunti - in termini di output e di outcome-, che i comportamenti organizzativi che li hanno generati, come suggerito dalla natura olistica del modello CAF.
Nella sua rinnovata veste PAQ è strutturato in due distinte aree di lavoro: PER VALUTARE, che copre l’ambito sia dell’autovalutazione, che della valutazione esterna; PER MIGLIORARE, che propone strumenti e informazioni su iniziative che riguardano l’attuazione delle azioni necessarie a contrastare le aree di debolezza evidenziate dalla valutazione di performance.