On line i primi dati del Censimento Industria e Servizi: da qui parte nuova conoscenza
29 luglio 2013 - Il mondo del non profit cresce e si diversifica, la Pubblica Amministrazione si snellisce, il settore delle imprese subisce trasformazioni nel contesto della crisi e della globalizzazione
A confermarlo sono i risultati del 9° Censimento Istat su Industria e servizi, Istituzioni pubbliche e Non Profit, presentati lo scorso 11 luglio a Roma.
Alla rilevazione hanno partecipato oltre 300mila organizzazioni non profit, 13mila istituzioni pubbliche e un campione di 260mila imprese (tutte quelle con 20 e più addetti ) e circa 190mila unità produttive di piccole e piccolissime dimensioni.
Al 31 dicembre 2011 sono 301.191 le organizzazioni non profit attive in Italia, con un incremento del 28 per cento rispetto al 2001, anno dell’ultima rilevazione censuaria sul settore. 4,7 milioni volontari, 681mila dipendenti, 270mila lavoratori esterni, 5mila temporanei sono i numeri che descrivono le risorse umane del settore non profit.
Risultano in crescita le imprese: al 31 dicembre 2011 si registra un totale di 4.425.950 imprese attive, con un aumento dell’8,4 per cento rispetto al 2001. Sono 11,3 milioni i lavoratori dipendenti nelle imprese a cui si aggiungono 5,1milioni di lavoratori indipendenti, 422mila esterni, 123mila temporanei.
Si fa invece più piccola la pubblica amministrazione: le istituzioni pubbliche sono infatti 12.183, il 21,8% per cento in meno rispetto al 2001.
Nelle istituzioni pubbliche lavorano 2,8 milioni di dipendenti, 116mila collaboratori, più di 11mila temporanei.
Nella Sala stampa del sito del Censimento è disponibile il testo integrale del comunicato di presentazione dei risultati insieme ai materiali di approfondimento su ciascuna rilevazione.
Nella pagina Dati è possibile accedere direttamente al data warehouse del Censimento e alla sezione dedicata agli Approfondimenti.
“Il Censimento generale dell’Industria e dei Servizi è importante perché ci fornisce un quadro complessivo del sistema produttivo del Paese, a partire dalla lettura incrociata dei risultati delle tre rilevazioni: imprese, istituzioni non profit, istituzioni pubbliche”, spiega Andrea Mancini, Direttore del Dipartimento per i Censimenti e i Registri Amministrativi e Statistici dell’Istat.
I dati, dunque, sono un bene a disposizione della collettività per la costruzione di conoscenza utile per tutti. Per questo l’Istat ne promuove la diffusione il riuso e invita tutti i soggetti coinvolti nel Censimento a contribuire.