Sviluppo organizzativo e rafforzamento delle competenze del personale togato e non togato nella Procura della Repubblica di Campobasso

27 giugno 2014 - MPG ha intervistato nell’ambito della visita sul posto realizzata lo scorso 19 giugno Armando D’Alterio e Francesco Sticozzi, rispettivamente Procuratore Capo e Dirigente Amministrativo della Procura della Repubblica di Campobasso, raccogliendo i loro giudizi e le loro esperienze di realizzazione del progetto interregionale transnazionale Diffusione delle Best Practices negli uffici giudiziari italiani (DBP).

Che cosa il vostro ufficio giudiziario ha imparato maggiormente dall’esperienza di realizzazione del progetto Diffusione delle Best Practices?

“A seguito della realizzazione nel nostro ufficio del progetto DBP, il personale ha compreso che non deve gestire “burocraticamente” le proprie attività e che per migliorare occorre ragionare in maniera integrata e per processi di lavoro. Questo è l’apprendimento pù significativo e forte che abbiamo ottenuto grazie alla partecipazione al progetto nazionale. La motivazione del personale e la loro partecipazione nell’individuazione e nella realizzazione delle azioni di miglioramento sono altri due aspetti che hanno contraddistinto l’esperienza e testimoniato la maturità organizzativa da noi raggiunta”.Esordiscono così e in maniera concorde il dott. D’Alterio e il dott. Sticozzi nel fornire un giudizio complessivo sulla partecipazione dell’ufficio che dirigono al progetto DBP. L’esperienza realizzata dalla Procura si è concretizzata in una serie di progetti posti in essere che, ad un anno di distanza dalla sua conclusione, sono stati ulteriormente migliorati. Per fare alcuni esempi, fanno parte integrante dell’organizzazione del lavoro il sistema di “monitoraggio e valutazione degli incarichi assegnati ai Consulenti Tecnici d'Ufficio e redazione del protocollo annesso” realizzato attraverso un progetto ad hoc; il sistema di monitoraggio dei termini d’indagine” (monitoraggio del fascicolo); la digitalizzazione degli atti della PA relativi al casellario giudiziario; il Bilancio di Responsabilità Sociale , la cui seconda edizione è prevista nel 2015 e la Carta dei servizi  della Procura.


Quali sono state le difficoltà maggiori incontrate e come sono state superate?


“Il progetto DBP è iniziato nel novembre del 2011, data della prima riunione del Comitato Direttivo istituito ad hoc, e si è concluso nell’autunno del 2013.
Inizialmente la Regione Molise non aveva sottoscritto il protocollo, nazionale di adesione al progetto “best practices” ma visto il nostro forte interesse e motivazione alla fine ha attivato DBP anche per gli uffici giudiziari regionali. La preparazione alla realizzazione del progetto è stato un lavoro intenso, durato 6/7 mesi al termine del quale tra gli uffici giudiziari molisani candidatisi solo quelli requirenti sono stati selezionati”.
Ricordano così le prime fasi di avvio del progetto Diffusione delle Best Practices. Peraltro proprio per coinvolgere tutti gli attori locali chiave per avviare e realizzare il cantiere di innovazione DBP, consapevoli che una delle opportunità che poteva offrire loro il progetto era rappresentata dalla creazione di sinergie con il territorio, hanno istituto da subito un Comitato Direttivo composto oltre che da rappresentanti interni dell’ufficio, nella componente togata e non togata, anche da esponenti del mondo accademico e di quello giudiziario nonché da rappresentanti regionali.
“Le riunioni del Comitato Direttivo, sono state aperte all’Ordine degli Avvocati, alla società civile, alla Regione e all’Università […] Le riunioni erano periodiche, avvenivano mensilmente e al termine delle stesse si procedeva  ad una verbalizzazione delle principali decisioni concordate, in questo modo schedulando le decisioni si monitorava la loro attuazione rispetto agli impegni assunti da ciascun componente”.
A testimonianza dell’intenso lavoro di costruzione di una rete di istituzioni sul territorio a supporto degli uffici giudiziari, la Procura nell’ambito della partecipazione a DBP ha dato vita ad una serie di protocolli d’intesa realizzati con enti e istituzioni locali per il supporto e/o lo sviluppo di progetti o interventi di miglioramento dei servizi della Giustizia.
Ad esempio, “abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con il Tribunale per gestire informaticamente gli atti processuali e ridurre i costi di accesso e copia a carico dei legali. Analogamente abbiamo stipulato una convenzione con l’università del Molise e con l’Ordine degli Avvocati di Campobasso per la pratica forense; un protocollo attuativo del progetto PASS con il Comune, per i punti di accesso elettronici alla giustizia; un protocollo con la Consigliera delle pari opportunità della Regione Molise per gli abusi contro le donne e per le vittime delle tratte; un protocollo siglato con un associazione volontariato VATM per sviluppare servizi per i soggetti deboli”.

 

Quali sono stati i fattori abilitanti il successo del progetto DBP nel Vostro ufficio?


“Siamo stati fortunati perché il personale è eccellente. Nell’ufficio abbiamo incentivato il dialogo e  l’empowerment del personale raggiungendo ottimi livelli di cooperazione e collaborazione”
Non hanno dubbi quindi nell’identificare, nel comportamento e nella disponibilità ad innovare del proprio personale proprio quelle condizioni che hanno permesso all’ufficio di sperimentare ed introdurre le prassi operative e di gestione dell’organizzazione.
Entrambi ricordano tra l’altro che si è partiti da un’esperienza di autodiagnosi organizzativa realizzata con il modello CAF, che ha preceduto di pochi mesi l’avvento del progetto DBP vero e proprio.
“Il documento di auto analisi organizzativa è stato concluso nell’ottobre del 2009. Quella dell’autoanalisi CAF è stata un’occasione per promuovere il dialogo e l’ascolto del personale. Il documento prodotto contiene una descrizione molto dettagliata delle competenze dell’ufficio; delle interrelazioni al suo interno e dei processi di lavoro; tutte le ipotesi di miglioramento proposte dal personale; i pro e i contro di queste; le azioni di miglioramento identificate con il personale con cui queste sono stati co-decise […]. Con il CAF abbiamo scoperto delle risorse tra il personale che non conoscevamo”.
Il progetto DBP tuttavia ha ulteriormente potenziato l’instaurarsi di meccanismi di cooperazione tra il personale, il ricorso al lavoro di gruppo e per progetti che si è contraddistinto nel caso della Procura della Repubblica di Campobasso nel mettere sempre insieme la componente togata e amministrativa dell’ufficio.

Al termine di DBP l’apprendimento organizzativo generato ha dato vita ad altri progetti promossi tra cui si citano:

  •  Il progetto di monitoraggio degli esiti giudiziari e cautelari (MEG e MEC);
  •  Il progetto TIAP;
     
  • Il progetto “Generatore dei grafici SIAMM”;
     
  • Il progetto “Statuto del Pubblico Ministero e Testo Unico”;
     
  • Il progetto europeo: Prevention and detection cybercrime system (in fase di    approvazione).


Per saperne di più

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Ultimo aggiornamento:  23/02/2018

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