Interviste
La diffusione di Best Practices nella Regione Calabria: intervista a Maria Francesca Currà
19 gennaio 2015 - Nell’ambito del Progetto interregionale transnazionale "Diffusione di Best Practices presso gli Uffici giudiziari italiani" (DBP) abbiamo intervistato la Responsabile del Procedimento per la Regione Calabria, Maria Francesca Currà, sul ruolo e l'impegno complessivo della Regione nel Progetto
La Regione Calabria ha concluso le attività relative ai 15 Uffici Giudiziari coinvolti e nella banca dati RisorsePerLaGiustizia.it sono monitorati 118 progetti operativi realizzati.
Quale è stato il principale motivo di adesione della Regione Calabria al Protocollo d’Intesa fra Ministero della Giustizia, Funzione Pubblica e Regioni per la realizzazione del Progetto transnazionale interregionale “Diffusione delle best practices presso gli Uffici giudiziari italiani” (DBP) e quali i principali obiettivi?
L’adesione al Progetto da parte della Regione Calabria ha rappresentato lo strumento per favorire la diffusione negli Uffici giudiziari del territorio regionale della positiva esperienza di innovazione organizzativa e di miglioramento della qualità dei servizi realizzata dalla Procura di Bolzano. L’obiettivo principale della nostra partecipazione a DBP è sostanzialmente quello di migliorare le performance degli uffici giudiziari calabresi e dei servizi da questi resi ai cittadini.
Dal punto di vista operativo sono state realizzate due distinte gare. Gli Uffici coinvolti sono stati la Corte di Appello di Reggio Calabria e di Catanzaro, il Tribunale di Palmi, Vibo Valentia, Cosenza, Catanzaro, Castrovillari e Reggio Calabria, la Procura della Repubblica di Cosenza, Castrovillari, Palmi, Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia, la Procura Generale di Reggio Calabria. Complessivamente sono stati impiegati per supportare i progetti di innovazione degli uffici giudiziari calabresi poco più di due milioni di euro (oltre IVA).
Quale è stato il modello di governance del Progetto DBP e come sono stati i rapporti con il Dipartimento della Funzione Pubblica e con il Ministero della Giustizia in fase di realizzazione del Progetto?
E’ stato costituito – come previsto anche nel Capitolato d’Appalto - un nucleo di coordinamento composto dai referenti dell’Amministrazione regionale, da un rappresentante per singolo Ufficio Giudiziario interessato dal Progetto e da un rappresentante del soggetto aggiudicatario con il compito di presidiare lo stato di avanzamento dei lavori presso i diversi uffici giudiziari e di monitorare e valutare l’attuazione degli stati di avanzamento del piano operativo di dettaglio delle attività, anche al fine introdurre dei miglioramenti in itinere.
Sia con il Dipartimento della Funzione Pubblica che con il Ministero della Giustizia i rapporti sono stati collaborativi, con momenti di confronto utili all’evoluzione del Progetto nelle sue diverse fasi.
Relativamente ai principali obiettivi che hanno determinato la partecipazione della Regione Calabria al Progetto DBP, quali risultati è possibile rilevare a conclusione del Progetto?
Per molti uffici si è osservata una grande partecipazione da parte di magistrati ed addetti amministrativi alla realizzazione del cantieri di innovazione ed alla realizzazione dei progetti operativi di analisi e riorganizzazione e un lavoro intenso per raggiungere risultati concreti e tangibili nell’obiettivo di migliorare le performance organizzative, rendendo più efficienti sia processi lavorativi interni che i servizi resi ai cittadini.
Inoltre, al fine di potenziare la comunicazione verso l’utenza professionale e verso i cittadini è stata migliorata l’accessibilità ai servizi offerti dagli Uffici Giudiziari mediante realizzazione di sportelli di front office, creazione e/o ri-organizzazione dei contenuti web, redazione di carte dei servizi e di bilanci di responsabilità sociale.
Quali criticità permangono e si dovrebbero affrontare prioritariamente?
In alcuni casi i processi di riorganizzazione messi in campo sembrano riguardare un numero limitato di persone all’interno degli Uffici, senza coinvolgere l’intera struttura. Inoltre, in alcuni casi poiché il cambiamento dei processi non è adeguatamente supportato dalla disponibilità di risorse per dotarsi degli strumenti necessari a mettere in pratica le nuove modalità organizzative, di fatto non ha ancora prodotto i risultati sperati.
In prospettiva, ritenete che l’esperienza di supporto regionale al sistema della giustizia possa essere replicato? Se sì, rispetto all’esperienza di Best Practices quali cambiamenti si dovrebbero attuare?
Si, tale esperienza non solo dovrebbe essere replicata ed estesa ad altri Uffici, ma dovrebbe anche essere inquadrata in un progetto più generale che permetta di dare concreta attuazione e seguito, dopo il periodo di sostegno esterno, alle innovazioni di processo avviate con i progetti.
Per saperne di più consulta i seguenti link
• Progetti operativi realizzati dagli Uffici Giudiziari della Regione Calabria
• Esperienze e buone pratiche degli Uffici Giudiziari della Regione Calabria
• Banca dati RisorsePerLaGiustizia.it
• Sito web della Regione Calabria