Il Comune di San Martino in Strada ''a caccia di rospi''

Campagna di comunicazione e di sensibilizzazione, rilevazione delle esigenze, raccolta di proposte, momento di coinvolgimento e partecipazione. L’iniziativa promossa dal Comune di San Martino in Strada, ha combinato questi elementi e non solo. L’amministrazione con creatività e un pò di ironia, ha realizzato un’iniziativa efficace e originale, basata su una comunicazione semplice ma accattivante, con una spesa ridotta ma molto entusiasmo, ha creato un momento di incontro con la cittadinanza finalizzato a raccogliere le segnalazioni di disservizi, problemi, e proposte per il miglioramento della città.

Aldo Negri, Consigliere comunale con delega alla comunicazione, ci racconta come è nata e come è stata realizzata l’iniziativa, che ironicamente è stata chiamata “Sputa il Rospo”, dove i rospi rappresentano appunto i problemi dei cittadini.

Perché il Comune di San Martino in Strada ha deciso di promuovere questa iniziativa?


La nuova amministrazione si era insediata da pochissimo tempo e aveva bisogno di uno strumento in grado di fotografare la realtà del paese. Per iniziare il mandato con il piede giusto, infatti, era indispensabile disporre di uno strumento che potesse indicare le reali esigenze del paese e potesse soprattutto rilevare la percezione dei cittadini in merito all’Amministrazione Comunale. 
Ecco dunque che abbiamo pensato a qualcosa ‘fuori dalle righe’. Ricorrere ai tipici sondaggi sarebbe stato troppo banale e forse anche inefficace, perché purtroppo oggi si tende a dare sempre meno ascolto alle comunicazioni istituzionali, giudicate spesso noiose o addirittura fastidiose. Di qui l’idea di ricorrere a un teaser, e cioè una campagna pubblicitaria di forte impatto, che poteva suscitare nella cittadinanza la maggior curiosità possibile. Il primo obiettivo era stupire, incuriosire e attirare l’attenzione, in modo da rendere più facile la raccolta delle segnalazioni dei cittadini. E così è stato.

Quali sono state le fasi e gli sviluppi della campagna di comunicazione?


La campagna “Sputa il rospo”, ideata già prima delle elezioni, è iniziata ufficialmente nell’ottobre 2009. Per la buona riuscita dell‘iniziativa era fondamentale che nessuno sapesse niente: gli unici ad esserne al corrente eravamo io e il Sindaco, neanche gli altri amministratori erano informati.
Le fasi strategiche vere e proprie sono state nove. In un primo momento sono stati posizionati nei punti strategici del paese dieci cartelli di compensato raffiguranti una sagoma di rospo, ovviamente senza nessun riferimento all’Amministrazione Comunale, ne alla campagna. Successivamente sono stati affissi in tutte le bacheche pubbliche del territorio comunale circa 40 manifesti raffiguranti dei ‘simpatici rospi’. Il terzo step ha coinvolto il quotidiano locale “Il Cittadino”, che in accordo con l’amministrazione ha parlato della misteriosa ‘comparsa di rospi’ in paese.
Il ‘Rospo’ è comparso poi anche sul social network Facebook: è stato creato un profilo personale chiamato il “Rospo”, ed è stata richiesta l’amicizia ai cittadini, al fine di stimolare la curiosità e allo stesso tempo scoprire cosa pensassero in proposito i sanmartinesi. Nei primi giorni di novembre la stessa impostazione grafica dei primi manifesti è stata riprodotta su volantini, distribuiti  casa per casa a tutte le famiglie e alle imprese del paese. Il Comune ha poi annunciato, tramite il giornale comunale “Il Sanmartinese”, che avrebbe trattato la “questione dei misteriosi rospi” all’interno del Consiglio Comunale. Da qui in poi è iniziato il secondo fondamentale momento, e cioè l’uscita allo scoperto (follow up): dopo aver svelato “il mistero” in un Consiglio affollato di pubblico, abbiamo posizionato in Municipio e nei locali del paese delle “urne speciali”per la raccolta di tutte le segnalazioni. Ad ogni famiglia del paese è stato consegnato anche un questionario con il quale i cittadini potevano esporre qualsiasi osservazione, critica, complimento o suggerimento.
A metà dicembre le urne sono state raccolte e “i rospi” trascritti e analizzati dall’Amministrazione comunale. L’ultimo passo della campagna “Sputa il rospo”, nell’aprile 2010, ha riguardato la distribuzione casa per casa, di una pubblicazione contenente  tutti ‘i rospi‘ segnalati, con le relative risposte dell’amministrazione.

Come hanno reagito i cittadini “all’invasione di rospi”?  Quali i risultati raggiunti?


I cittadini hanno reagito molto positivamente! Penso che l’iniziativa si possa ritenere un grande successo, soprattutto perchè non è stata fine a sé stessa ma ha condizionato le scelte del Comune, diventando così un’opportunità per formulare un bilancio previsionale partecipato e offrendo diversi spunti anche per la redazione del Piano di Governo del Territorio. La pubblicazione finale dell’iniziativa tra l’altro è stata infatti adottata negli atti assieme al Piano.
Devo ammettere che è stato bellissimo essere a conoscenza di tutto mentre il paese si interrogava su che cosa fossero tutti quei rospi e che è stato interessante capire e studiare le dinamiche di paese che si sono scatenate. C’era chi dichiarava di sapere già tutto «L’ho visto io sul sito del parco naturale: stanno proteggendo la Rana di Lataste, una nuova specie protetta nel lodigiano» oppure chi era sicuro di avere la soluzione in tasca «stanno impiantando le uova di rospo sotto terra, così in estate non ci saranno più moscerini», oppure ancora chi si è esibito in un più originale «è una campagna per la promozione dell’attraversamento pedonale per i rospi»! Insomma oltre ad essere stato uno strumento efficace per attuare politiche coerenti con i bisogni, la campagna è servita anche per capire davvero e a fondo la comunicazione all’interno di un paese, e soprattutto come possono arrivare distorte o modificate le notizie. Utilissimo a questo proposito è stato Facebook, che ha permesso in tempo reale di avere un feedback da parte dei cittadini e che soprattutto ci ha consentito di monitorare le impressioni dei cittadini durante lo svolgimento della campagna.
Le segnalazioni ricevute da parte dei cittadini sono state 149, un ottimo numero se si considera che San Martino è un piccolo paese. Queste sono state prima suddivise e catalogate per argomento e poi suddivise per luogo di raccolta. Nel primo caso è stato interessante vedere le priorità assolute dei cittadini, mentre nel secondo è stato utile osservare in quali luoghi l’iniziativa ha fatto maggiore presa.

Come è stata realizzata la campagna?


In periodi non certo facili come quelli attuali, abbiamo optato per una realizzazione molto “home made” e quindi decisamente economica. Il materiale usato per i cartelli dislocati per il paese - pannelli di compensato, travetti in legno – ha presentato un costo molto limitato e la vernice è stata recuperata da alcuni avanzi di pittura utilizzati in precedenza per altri lavori. La manodopera per disegnare, colorare e costruire i cartelli è stata a costo zero, visto che ho provveduto, insieme al Sindaco, direttamente alla realizzazione dei pannelli e al posizionamento dei cartelli - durante la notte - per le vie del paese.
I manifesti, i volantini e i questionari per la seconda parte dell’operazione (follow up) sono stati prodotti con  una sponsorizzazione e quindi la stampa delle copie necessarie anche in questo caso è stata a costo zero per l’amministrazione. Anche le affissioni sulle bacheche pubbliche non hanno avuto alcun costo essendo gratuite per il Comune, il volantinaggio è stato eseguito da un volontario, mentre le urne sono state prodotte con cartoni riciclati. Il libretto finale dell’iniziativa è stato progettato, impaginato e redatto direttamente dal personale comunale e dagli amministratori, è stata pagata così esclusivamente la stampa e la riproduzione dei materiali. Il costo totale della campagna ammonta dunque a poco più di mille euro: c’è stata molta creatività anche nel contenere i costi, oltre che nella progettazione della campagna!

Ultimo aggiornamento:  23/02/2018

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