Pubblicato il rapporto OCSE Government at a Glance 2011
A fine giugno 2011 è stato pubblicato il secondo rapporto OCSE “Government at a Glance 2011” che fornisce dati ed analisi riguardanti i paesi membri e i paesi partner, al fine di aiutare i responsabili politici e il pubblico ad analizzare e valutare, con un benchmark di riferimento, le performance della P.A.
Il rapporto ha coinvolto tutti i 34 Paesi aderenti all’OCSE, inclusi quelli di recente accesso quali Cile, Estonia Israele e Slovenia (membri OCSE dal 2010), nonchè le maggiori economie mondiali, come Cina, India, Indonesia, Sud Africa e Federazione Russa. Si focalizza su 58 indicatori relativi alla pubblica amministrazione e compara dati del 2000, del 2007 e del 2009/2010, mettendo in evidenza l’impatto che la crisi economico-finanziaria ha avuto nei diversi Paesi e nelle diverse aree geografiche.
Le entrate, le uscite e i costi della pubblica amministrazione, insieme ad una analisi sulla qualità dei servizi pubblici e sul loro impatto su cittadini e imprese sono al centro del rapporto, che, quest’anno prevede un focus specifico sui compensi nel pubblico impiego, proponendo una analisi comparativa a livello internazionale che mostra gli sforzi dei governi a contenere la spesa pubblica anche attraverso il congelamento dei compensi o la riduzione del personale, e mette in luce le possibili strategie che le pubbliche amministrazioni possono adottare per far sì che le azioni intraprese non riducano la motivazione e l’attrattività del pubblico impiego per il personale qualificato.
Una novità dell’edizione 2011 del rapporto "Government at a Glance" rispetto alla prima edizione 2009 è la presenza di indicatori di risultato e di performance della pubblica amministrazione, oltre che di indicatori di equità in aree quali la distribuzione del reddito e l’accesso alla sanità e all’istruzione e l’utilizzo di misuratori di efficienza per la produttività del settore pubblico.
Per quanto riguarda l’Italia, il nostro paese evidenzia risultati positivi in vari settori strategici della pubblica amministrazione, particolarmente importanti anche nell’ambito della recente riforma. In tema di performance management, per esempio, l’Italia mostra evidenze superiori alla media dei paesi OCSE sia nella diffusione delle pratiche di valutazione della performance, che nell’utilizzo di sistemi di pagamento che premiano la performance (performance related payment). Per quanto concerne trasparenza e accountability, l’Italia è una delle poche nazioni che pubblica on-line i salari e i curriculum dei dirigenti pubblici ed i suoi sistemi di accountability (budget, bilanci, database,…) sono valutati sufficienti, così come sono apprezzati i percorsi volti all’adozione di logiche open data e dei piani per la trasparenza triennali.
Infine, in tema di e-government, particolare enfasi viene posta sul “eGov 2012 Plan” e sulla PEC. L’Italia è definita una best practice nell’ambito del “9th European eGovernment benchmarking exercise”. Mentre per le imprese, l’alfabetizzazione informatica e l’uso dei servizi di egov sono in linea con la media OCSE, per i cittadini, esiste un problema di digital divide che si riflette negativamente sul livello di utilizzo dei servizi on line in Italia. In tale scenario vengono evidenziate, nell’ambito del rapporto OCSE, le iniziative avviate dall’Italia, in particolare “Linea Amica” e “Mettiamoci la Faccia”, disponibili anche via telefono e volte ad ampliare, per gli utenti, le possibilità di accesso ai servizi in ottica multicanale.
Maggiori informazioni sul rapporto "Government at a Glance 2011", sui singoli report dei 34 paesi OCSE, sugli abstract nelle diverse lingue e su alcuni grafici e indicatori sono disponibili sul sito OCSE, dove è possibile trovare anche informazioni per l’acquisto del volume.