Il governo del sistema delle aziende partecipate
30 aprile 2015 - Una nuova prospettiva di analisi delle attività relative alle aziende partecipate avviate nell’ambito dell’iniziativa “Grandi Città” del Progetto “Valutazione delle Performance” del Dipartimento della funzione pubblica.
L’iniziativa “Grandi Città” del Progetto “Valutazione delle Performance” del Dipartimento della funzione pubblica - DFP - avvia una nuova fase di azione nell’ambito dell’analisi degli strumenti e delle modalità di governo del sistema delle aziende partecipate delle amministrazioni aderenti. Il contesto, a questo riguardo, è definito dal generale indirizzo del Governo di riduzione del numero delle partecipate degli enti locali, dal riordino del sistema delle partecipazione pubbliche e dei servizi pubblici locali in discussione nell’ambito della riforma della PA, nonché dall'obbligo, per le amministrazioni, di declinare tali indirizzi in uno strumento operativo di razionalizzazione del sistema delle partecipate.
La Legge di Stabilità per il 2015 (Legge n. 190/2014), infatti, impone alle amministrazioni pubbliche (le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano; gli enti locali; le CCIAA; le università e gli istituti di istruzione universitaria pubblici; le autorità portuali) l’avvio di un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, “al fine di assicurare il coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell’azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato”.
La norma rappresenta il tassello più recente di un percorso articolato che, nel tempo, ha focalizzato il dibattito intorno alle forme di erogazione dei servizi pubblici, e impone l’avvio di un processo cadenzato di razionalizzazione delle partecipazioni societarie dirette e indirette, anche sulla base di quanto evidenziato dall’operato del gruppo di lavoro dell’ex Commissario straordinario Cottarelli. La norma prevede che il piano di razionalizzazione venga definito entro il termine del 31 marzo e attuato entro la fine dell’anno e che, entro la fine di marzo 2016, venga prodotta una relazione sui risultati conseguiti.
Tali disposizioni delineano un quadro chiaro al cui interno gli enti dovranno verificare il conseguimento degli obiettivi di spending review in tema di partecipate. Le tempistiche indicate per la predisposizione, approvazione e attuazione del piano di razionalizzazione, tuttavia, sembrano rispondere all’esigenza di scandire le fasi intermedie del processo destinato a perfezionarsi con la relazione sui risultati effettivamente conseguiti (entro marzo 2016), più che stabilire vincoli stringenti all’azione degli enti. Questo obiettivo, confermato dall’assenza di esplicite sanzioni collegate al formale inadempimento (cosa che rende i termini, di fatto, “ordinatori”), spiega una certa variabilità di approccio, almeno nella fase iniziale,da parte dei diversi enti (peraltro coerente con la disomogeneità già rilevata durante il percorso di analisi finora condotto con le città aderenti al Progetto in termini di strutture organizzative a supporto del governo delle partecipate, di modelli contrattuali e di competenze).
A fronte di un panorama certamente differenziato, i referenti delle amministrazioni aderenti hanno confermato grande attenzione e commitment sul tema e sul contributo che, a questo riguardo, l’iniziativa del DFP può apportare.
Il confronto, lo scambio di pratiche tra le diverse amministrazioni, nonché la messa a disposizioni di strumenti finalizzati a garantire l’efficace governo del sistema delle aziende partecipate da parte delle stesse, si propongono di alimentare la creazione e la diffusione di valore all’interno del network delle 13 “Grandi Città” italiane aderenti (Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Trieste e Venezia).
La prospettiva di analisi del Progetto si focalizzerà sul tema della valutazione e gestione della performance dei servizi pubblici, che in buona parte dipende dall’azione delle aziende partecipate, e si svilupperà attraverso:
- l’acquisizione e analisi dei piani di razionalizzazione del sistema dei servizi pubblici locali e delle aziende partecipate,
- l’individuazione e analisi dei criteri di razionalizzazione del sistema dei servizi pubblici locali e delle aziende partecipate adottati dalle amministrazioni aderenti,
- l’analisi comparativa dei modelli emergenti dall’analisi dei “casi città” e la conseguente definizione di raccomandazioni e proposte per indirizzare i processi di riordino del sistema dei servizi pubblici locali, eventualmente anche su scala metropolitana,
- la progettazione e svolgimento di momenti formativi dedicati al tema, da effettuarsi con modalità webinar.