La regione Piemonte presenta il 3° bilancio di genere e le linee guida per gli enti locali

12 aprile 2012 - Il terzo bilancio di genere realizzato dalla regione Piemonte e relativo all’anno di esercizio 2010, è stato presentato il 7 marzo 2012, in occasione della Giornata internazionale della donna. Lo scopo è quello di valutare e orientare le strategie amministrative e la spesa pubblica secondo criteri di pari opportunità, analizzare le entrate e le uscite del bilancio regionale in una logica di genere e interpretare l’impatto delle politiche regionali sui cittadini e sulle cittadine

Esso rappresenta una risorsa preziosa per gli enti pubblici, che attraverso questo strumento acquisiscono una maggiore consapevolezza degli effetti delle proprie decisioni su uomini e donne che, ricoprendo ruoli diversi nella società, sono soggetti portatori di interessi ed esigenze specifici.

Le politiche e gli interventi della regione si innestano all’interno di una realtà territoriale che ha sue precise caratteristiche e che rappresenta non solo un contesto di riferimento, ma uno “scenario” con il quale le azioni di governance interagiscono.

L’impegno della regione Piemonte per le pari opportunità tra donne e uomini  si struttura, infatti, attraverso interventi che toccano ambiti diversi, secondo una logica di trasversalità fortemente sostenuta anche a livello europeo e che conduce a identificare le differenze di genere come elemento di valore della persona e ad ampliare il concetto di pari opportunità dall’ambito del rapporto tra i due generi a un più ampio spettro di parità e uguaglianza per tutti.
Per la realizzazione di tale uguaglianza di opportunità è fondamentale valorizzare la posizione delle donne nella società, promuoverne il ruolo nei processi operativi e decisionali di tutti gli ambiti della vita sociale, familiare, lavorativa, economica, amministrativa e politica.

Attraverso l’utilizzo di statistiche e analisi quantitative, il bilancio di genere ha messo in evidenza  alcuni indicatori sintetici riassunti per capacità:

  • di prendersi cura di sé, della propria famiglia e degli altri (criticità demografica, famiglie monogenitore;invecchiamento progressivo);
  • di vivere una vita sana (tutela della propria salute);
  • di acquisire conoscenza e sapere (accrescimento patrimonio culturale);
  • di lavorare (decremento occupazionale, elevata offerta di lavoro femminile).

Nello scenario nazionale il bilancio di genere assume particolare rilievo nel quadro del decreto legislativo 150/2009  di riforma della pubblica amministrazione che, all’articolo 10, evidenzia la necessità per le amministrazioni nel redigere annualmente una “relazione sulla performance”, di includere, con riferimento all'anno precedente, oltre ai risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati ed alle risorse anche il bilancio di genere realizzato.

Il questo contesto la regione Piemonte ha anche redatto un manuale applicativo “guida alla redazione del bilancio di genere”, messo a disposizione degli enti locali quale strumento di lavoro per valutare le ricadute delle loro politiche, per superare una fase ancora sperimentale nell’applicazione del bilancio di genere e per fornire indicazioni strategiche e metodologiche per il reperimento dei dati e per l’elaborazione delle informazioni utili alla redazione del documento.

Incoraggiando l’adozione di tecniche di benchmarking, gli enti locali potranno condividere il metodo proposto con l’obiettivo di una vasta adesione al progetto che consentirà una lettura territoriale piuttosto ampia.

L’analisi di genere dei bilanci si configura quindi come una vera e propria strategia, che permette di perseguire efficienza, trasparenza ed equità rendendo visibili le differenze di genere e consentendo alle pubbliche amministrazioni di valutare la reale distribuzione della spesa pubblica secondo criteri di pari opportunità.

Per saperne di più
Opens external link in new windowLa sintesi del bilancio


Ultimo aggiornamento:  02/07/2013

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