Il piano nazionale per la diffusione delle best practices negli uffici giudiziari: a che punto siamo

Il piano nazionale per la diffusione delle buone pratiche negli uffici giudiziari, nato sulla scorta dell’esperienza di modernizzazione ed innovazione realizzata dalla procura della repubblica di Bolzano e rivolto alla diffusione di tale esperienza in tutti gli uffici giudiziari italiani, ha già fatto molta strada e continua a raccogliere nuove adesioni, nonchè ad evidenziare i primi risultati (settembre 2011)

Il piano nazionale si pone l’obiettivo di favorire la diffusione di competenze e soluzioni organizzative in grado di ridurre i costi di gestione, di aumentare la qualità dei servizi offerti ai cittadini ed utenti, di accrescere le capacità di comunicazione interna ed esterna e di diffondere cultura e strumenti di valutazione ed accountability.

Diciotto regioni italiane, assieme alle province autonome di Trento e di Bolzano, utilizzando fondi FSE, sono impegnate a promuovere, presso gli uffici giudiziari, il piano, che prevede una serie di iniziative ed azioni di miglioramento quali: un intervento di analisi organizzativa e reingegnerizzazione dei processi di lavoro, un’indagine sull’utilizzo delle tecnologie informatiche e comunicazioni telematiche con gli utenti e fra uffici pubblici, la realizzazione di carte dei servizi, l’accompagnamento alla certificazione di qualità, l’acquisizione del know how per la realizzazione del bilancio di responsabilità sociale e lo sviluppo di siti web di servizio.

Lo stato dell’arte
Gli uffici giudiziari già coinvolti nel piano sono ad oggi 94. In particolare, le tipologie di uffici sono: tribunale, procura della Repubblica, corte d’appello, procura generale della Repubblica, tribunale per i minorenni, ufficio del giudice di pace, procura della Repubblica dei minori, tribunale di sorveglianza, con adesioni elevate  tra i tribunali e le procure della Repubblica.

Dal punto di vista della distribuzione territoriale, la Sicilia ha il maggior numero di uffici coinvolti (15), seguita dalla Campania (9), dalla Lombardia (9)e dalla Calabria (8). Abruzzo Emilia Romagna e Puglia e Umbria hanno ciascuno  6 uffici; 5 uffici in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Molise, Sardegna e Toscana; 3 uffici in Veneto. Infine la Liguria, le Marche e la  provincia autonoma di Bolzano con due uffici e la Basilicata, il Lazio e la provincia autonoma di Trento con un unico ufficio. In questi ultimi mesi con l’adesione della Valle D’Aosta si completa il quadro della partecipazione al piano nazionale che vede quindi coinvolte tutte le regioni italiane e tutte le province autonome.

I primi risultati e i prossimi step
Il piano per ora è terminato solo nella regione Abruzzo, con interventi di assistenza che hanno permesso la pubblicazione di una carta dei servizi, il bilancio sociale ed il sito web per tutti gli uffici giudiziari coinvolti nel progetto. La Procura di Avezzano ha inoltre ottenuto anche la certificazione della qualità in conformità allo standard UNI EN ISO9001:2008 del servizio di ricezioni atti giudiziari. Per la fine del 2011 si prevede la conclusione dei lavori anche per le regioni Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna e Puglia.

Nell’aprile del 2011 è stato inoltre prodotto un rapporto di monitoraggio sulle iniziative, che riporta lo stato di avanzamento delle gare e dei progetti attuativi. Il rapporto di monitoraggio, a cura del comitato di pilotaggio delle regioni, ha messo in evidenza il fatto che tutti gli uffici giudiziari abbiamo implementato le stesse linee guida nazionali, senza grandi scostamenti, quei pochi legati alla presenza/assenza delle attività di certificazione di qualità e alla previsione o meno di realizzare l’analisi organizzativa dell’ufficio tramite il Common Assessment Framework.

Le linee guida per favorire la diffusione delle buone pratiche negli uffici giudiziari italiani, definite dal Dipartimento della Funzione Pubblica, dal Ministero della Giustizia e concordate con le regioni aderenti al piano nazionale prevedono:

  1. attività di assistenza e consulenza per reingegnerizzare le procedure di lavoro interne e per riorganizzare i servizi rivolti agli utenti specializzati e non, al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi erogati agli utenti e le attività rivolte alle comunità locali, quali le indagini per il contrasto dei fenomeni criminali;
  2. analisi e assistenza ad un utilizzo più razionale ed efficace delle soluzioni informatiche e telematiche in uso agli uffici giudiziari;
  3. supporto alla realizzazione della carta dei servizi dell’ufficio o di alcune linee di servizio particolarmente rilevanti per l’utenza servita;
  4. accompagnamento alla certificazione di qualità di processi di lavoro degli uffici giudiziari;
  5. supporto alla redazione di un bilancio di responsabilità sociale preventivo e/o consuntivo;
  6. assistenza alla realizzazione di un piano di comunicazione pubblico per la realizzazione del progetto nel suo complesso e per rendere conto dei risultati ottenuti.

Come si può vedere le linee guida, da una parte introducono nel mondo della giustizia, percorsi e metodiche di intervento ed innovazione dei servizi pubblici già ampiamente sperimentate ed adottate dalle pubbliche amministrazioni italiane, dall’altra permettono (ed suggeriscono fortemente) la personalizzazione degli interventi di assistenza presso ogni singolo ufficio giudiziario a seconda delle sue caratteristiche, contesto territoriale di appartenenza e criticità specifiche. Ciò significa che, sulla base di direttrici comuni, ogni singola organizzazione territoriale della giustizia, sia essa tribunale o procura, ufficio dei giudici di pace o tribunale del minori, e così via, sono chiamate a sviluppare soluzioni di cambiamento coerenti con le caratteristiche concrete della loro organizzazione e della natura dei servizi, delle attività e dell’utenza servita.

E’ inoltre in corso una prima mappatura delle esperienze in realizzazione, svolta nell’ambito del progetto "Miglioramento delle performance", coordinato e promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica  con fondi PON Governance 2007-2013. Tale monitoraggio ha, ad oggi, evidenziato, prossima una significativa estensione del progetto ad altri novanta uffici giudiziari, grazie anche al forte impegno assunto dalle regioni obiettivo convergenza, per coinvolgere il maggior numero di uffici giudiziari presenti nel loro territorio.
Nei prossimi mesi saranno inoltre disponibili, sempre sul sito PAQ, informazioni di dettaglio sul livello di attuazione dei progetti dei diversi uffici giudiziari e sugli esiti della valutazione qualitativa dei risultati raggiunti dal piano.

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Ultimo aggiornamento:  30/12/2015

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