Intervista a Paola Iaci, Vice Prefetto di Teramo
In occasione dell'avvio della terza edizione del Premio Qualità PPAA, abbiamo intervistato Paola Iaci, della Prefettura di Teramo, fra le amministrazioni finaliste della seconda edizione, per parlare di motivazioni e opportunità offerte dalla partecipazione al premio (giugno 2010)
D. La Sua Amministrazione ha partecipato alla II edizione del Premio Qualità PPAA 2007-2008. Come mai è stata presa la decisione di partecipare?
R. Il principale motivo che ci ha spinto a partecipare è stata la possibilità di confrontare le nostre performance con quelle di altre organizzazioni magari anche omologhe alla nostra e di cimentarci con un modello, il CAF, che avrebbe consentito all’organizzazione di guardare al suo interno con occhi nuovi. Il nostro obiettivo era riuscire almeno ad accedere alla visita on site, per ottenere un feedback in merito a quanto rilevato internamente attraverso la stesura del documento di partecipazione.
D. Quali opportunità/benefici ha ricevuto l’organizzazione dalla partecipazione al Premio Qualità PPAA?
R. Il principale valore aggiunto della partecipazione al Premio è stato, senza dubbio, la possibilità di ricevere la visita on site e la valutazione esterna da parte di funzionari pubblici che hanno valorizzato il confronto e allo stesso tempo lo scambio di know how.La valutazione esterna ha messo in luce, oltre agli aspetti positivi di questa organizzazione, anche le aree di miglioramento su cui proseguire nel percorso intrapreso, diretto al conseguimento di una sempre maggiore efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa.Dalla valutazione è derivata una maggiore consapevolezza della reale capacità di questa amministrazione di perseguire gli obiettivi prefissati e, soprattutto, una chiara visione delle modalità da attuarsi a tal fine e dei segmenti da innovare e/o comunque da rivedere.
D. Quali azioni sono state intraprese a seguito della valutazione ricevuta e quali risultati sono stati raggiunti in termini di miglioramento delle performance e di crescita della cultura organizzativa?
R. La visita dei valutatori esterni ha consentito a tutti i colleghi di rafforzare il comune impegno per realizzare una amministrazione di alta qualità, utilizzando metodi avanzati di misurazione dei risultati: è questa la frontiera che oggi abbiamo davanti e che dobbiamo raggiungere se vogliamo che le amministrazioni pubbliche siano strumento di crescita civile, sociale ed economica.
La valutazione positiva e l’apprezzamento per i risultati raggiunti sono stati uno stimolo potente per andare avanti in un lavoro che, se è già difficile di per sé, diventa ancora più complesso se è teso a farsi lievito per una crescita complessiva dell’apparato pubblico della provincia.
Tra le principali azioni che abbiamo intrapreso c’è stato il miglioramento della comunicazione interna, anche attraverso il coinvolgimento diretto del Prefetto in momenti di confronto, di valutazione e di verifica sulle strategie. Partendo dalla comunicazione siamo riusciti ad uniformare le procedure e a rendere più mirata l’azione amministrativa delle diverse Aree funzionali in cui è organizzata la Prefettura. Le determinazioni della Prefettura oggi sono maggiormente collegate alla gestione del personale attraverso diverse modalità, ivi incluso il ricorso a percorsi formativi laddove intervengano innovazioni di processo che richiedono competenze specifiche o sviluppo di nuovo know how.
D. Cosa è accaduto nei due anni trascorsi in termini di opportunità di confronto e di scambio, e quanto questo può essere attribuito alla vostra partecipazione al Premio?
R. La partecipazione al Premio si è riflessa positivamente sull’immagine e sul ruolo di centralità e di raccordo che la prefettura è chiamata a svolgere in ambito provinciale, fungendo da stimolo per l’attuazione di ulteriori iniziative aventi per oggetto la crescita della pubblica amministrazione locale in generale ed il miglioramento del rapporto tra questa e l’utenza.
Nel periodo sono state definite intese, in diversi settori e su diverse questioni di importanza strategica. Come ad esempio quelle relative alla sicurezza stradale, che hanno interessato tutti comuni della provincia. Molte di queste intese sono state formalizzate in specifici protocolli: è il caso del protocollo stipulato di recente con l’Asl e la procura della Repubblica sempre in materia di sicurezza stradale. Altre saranno formalizzate a breve.
D. Cosa direbbe a chi sta decidendo se partecipare o meno alla nuova edizione del Premio?
R. Per tutti i motivi indicati è auspicabile che le amministrazioni partecipino al Premio. E’ un’opportunità per uscire dalla propria autoreferenzialità, per capire cosa ci accade intorno, per confrontarsi ed entrare in un circuito virtuoso che si alimenta con il progressivo miglioramento delle organizzazioni e con un investimento costante, in termini di impegno e sviluppo culturale, di tutte le risorse che compongono un’organizzazione. E, anche se non si rientra tra i premiati, si ha la possibilità con la visita on site, di sottoporre gratuitamente alla valutazione di esperti le proprie performance.
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