I colori della lista - 01/03/01

L'articolo di Primiana Leonardini "Comunicazione pubblica in rete: la mailing-list Urpnews come esempio di comunità di pratiche on-line", che potete trovare in Pubblic@ndo, ha stimolato una serie di riflessioni che sono circolate all'interno della lista stessa e che vi riproponiamo qui.


 
 01/03/01. Urp del Dipartimento della Funzione Pubblica - Emilio Simonetti
"Carissimi colleghi,
questo e' un intervento a titolo personale. Lo preciso per dare una corretta chiave di lettura a chi legge, non per abbassare il profilo delle cose che sto per dire.
Che sono tre. Un invito, un consenso, una riflessione.
L'invito e' legato al motivo principale che ispira questo intervento - la pubblicazione del saggio di Primiana Leonardini "La comunicazione pubblica in rete" sulle pagine del nostro webmagazine.
Devo dire con rammarico di non aver potuto contribuire alla stesura del pezzo dal mio punto di vista - privilegiato, per l'argomento - di amministratore di urpnews, insieme a Nicoletta.
Non so se ve ne siete accorti, ma da qualche giorno siete tutti riflessi in un specchio. Quello dell'analisi teorica di Primiana che "riflette" (su) questa lista.
E' importante allora che, come oggetto di studio ;-) diciate la vostra a chi vi ha studiato. Potete farlo sia sulla lista che, con interventi piu' articolati, sullo stesso webmagazine.
La tesi di Primiana che mi trova perfettamnte d'accordo e' che questo spazio, inteso come "costrutto di mediazione culturale", ci ha portato a vivere la lista come una "comunita' di pratiche on-line". Su che cosa si intenda esattamnte con questa espressione, vi rimando per ovvie ragioni alla lettura del suo saggio. Per parte mia, dico che su questa tesi il consenso e' grande e sentito, corroborato com'e' dalle cose che mi sono sentito dire da molti colleghi contattati per ragioni tecniche fuori della lista. E dire che di motivi per mandarmi a quel paese, ogni volta che mi hanno sentito, ne avevano molti e quasi tutti si chiamavano "navidad".
Ma la ragione principale del mio intervento, e' legata all'evento stesso della pubblicazione del saggio di Primiana. Che avviene su Pubblic@ndo - quindi si tratta di comunicazione di rete, nel senso oggettivo e soggettivo del genitivo. Un bellissmo esempio, mi sembra, di quell'intreccio di teoria e prassi, di fare e pensare, che avviene nella sfera della comunicazione elettronica ma e' come se aggiungesse nuovi fili nello spazio della sfera pubblica, tout court (qui a "fili" potete attribuire tutta la portata metaforica di cui siete capaci).
E questo era il consenso, grande e sentito, che volevo esprimere a Primiana.
Infine, la riflessione. E' quella legata al significato della lista e alla sua attuale valutazione. Io credo che sia presente qui, proprio in questo spazio che ora sto occupando, un potenziale in termini di comunicazione-comunita' oltre il livello pure messo in rilievo dal discorso "scientifico" di Primiana. Penso infattti che questo spazio non sia stato
usato in termini di informalita' e agibilita' espressiva, come potrebbe.
Penso alla salutare "fiammata" di qualche mese fa che Lidio Maresca ha innescato, come una sorta di reagente chimico, e che pero' non ha modificato una certa staticita' del discorso.
Insomma, credo che lo spazio sulla lista venga vissuto ancora troppo come estensione del proprio Ufficio, un ufficio nuovo, piu' aperto, diverso e condiviso, certo, ma sempre un po' "ufficio". E' come se di questo brainpower collettivo che abbiamo costruito, usassimo solo l'emisfero sinistro, quello che, come sapete, nel cervello vero presiede alla
razionalita'.
L'essenza di una comunita' di pratiche e' che ha uno scopo ma non un programma e non certo quello, in prima istanza, incluso nei propri compiti d'ufficio. Questa liberta' di comunicare sta li', anzi qui, pronta per essere usata e ricomprendere in se' quanti piu' significati possibili "da negoziare", "co-costruire", inventare.
Ora, questo allargamento d'orizzonte, avviene se ci "lasciamo andare" e mettiamo da parte i panni paludati dei nostri ruoli impiegatizi pubblici, non per violarli, naturalmente, ma per allargarli, in una interazione ne' burocratica, ne' ingessata, ne' predefinita.
Significati che non possono poi che essere di vantaggio e arricchenti la nostra intelligenza professionale, la nostra sfera cognitiva ed esperenziale, dentro la quale in ultima analisi si costruiscono nuovi modelli del dire e del fare amministrativo.
E' in questo spazio di rete, nel numero dei colori del "libero gioco a guadagno cognitivo condiviso" che rende possibile, ne sono convinto, risiedono i veri cromatismi dell'innovazione, anche in campo pubblico.
I colori che sono l'inestimabile valore di una lista come questa.
Scusate la lunghezza del msg, ma era tempo che non dicevo la mia.
Un saluto a tutti, Emilio Simonetti.

 


 

 02/03/01. Dipartimento della Funzione Pubblica - Lidio Maresca
"Caro Emilio,
gentili frequentatori di questa ml,
nonostante il tempo tiranno mi costringa a "nuotare" fra "comunicati stampa" e "ultime notizie", continuo comunque a seguire da vicino quanto accade su questa... "piazza", come Primiana ha definito giustamente uno dei tanti
luoghi in cui la "co-presenza enunciativa", grazie al cielo, la fa da padrona.
E sono contento che molti non si limitino ad "usare" la ml, ma cerchino, ognuno a suo modo, di innalzare il livello del servizio con interventi che non possiamo che definire "preziosi" per tutti.
L'autopoiesi e l'autoreferenzialità, alla fine, stanno assumendo - tutt'e due - un'importanza gigantesca.
Com'era logico che fosse.
L'analisi teorica di Primiana (che ho il piacere di conoscere virtualmente grazie a chi ha avuto la splendida idea dell'«initial kick» nel giugno del 1999), la sua analisi teorica, dicevo, potrebbe essere considerata la "cesura epocale" fra un modo di essere virtuali, nella comunicazione pubblica, e il suo "ufficiale riconoscimento", che, di fatto, ne cambia la dignità, innalzandolo ad ufficio primario all'interno di questa nuova, magnifica "entità", che alcuni stanno già "percependo", pur non vedendo ancora i suoi nuovi "limiti di sagoma".
Già. La "Nuova Amministrazione Pubblica".
Quale nuovo arcano, per chi ne è fuori! (E per "fuori" non intendo ovviamente la non-appartenenza alla nuova macchina).
Tuttavia quanta strada è ancora davanti!
Parlarne ora, però, significherebbe inoltrarsi in un argomento che mi trova sicuramente impreparato.
Dunque, "torniamo a noi", alla "nostra" mailing-list.
Lo "specchio" di Primiana mi ha fatto soffermare su quanto sia già stato fatto intorno alla "comunita' di pratiche on-line".
E mi è parso, per un attimo, di essere attraversato dal medesimo stupore che si prova nel rivedere, dopo un lungo periodo, il figlio dell'amico, o della collega: "Perbacco! Quanto è cresciuto!"
Caro Emilio, ai "fili", dunque, attribuisco "questa" portata, neanche tanto metaforica! :-)
E, ringraziandoti, riprendo quanto hai scritto circa quello che taluni ritennero un intervento "censurabile":

> Penso alla salutare "fiammata" di qualche mese fa che Lidio Maresca ha
> innescato, come una sorta di reagente chimico, e che pero' non ha
> modificato una certa staticita' del discorso.

Non poteva modificare alcunchè, caro Emilio. Come puoi pensare che io abbia "poteri medianici" da modificare più o meno pesanti "staticità"? Non ho neanche "poteri mediatici", d'altra parte! (Nè, come sai, rincorro "poteri", di alcun genere).
Ho creduto di poter "dire la mia", come fanno in molti, ma senza entrare nel particolare documento o circa la tal pratica.
Così. Per dimostrare, prima di tutto a me stesso, che lo scambio di opinioni virtuale è proprio "il risultato di uno scambio comunicativo in cui gli interlocutori siano in grado di sviluppare l'influenza reciproca sulle rispettive azioni e di regolare i valori della propria comunicazione attraverso qualche forma di feedback" (...condivido le stesse parole di
Galimberti e Riva e che sono state già state citate da Primiana... e che mi sono permesso di riportare ancora una volta, sperando di non urtare la suscettibilità di nessuno).
Credo in questa ml. Ogni giorno di più.
Se non ci fosse, Primiana avrebbe espresso solo alcuni dei concetti che si ritrovano nel suo splendido intervento, e lo avrebbe fatto per mezzo di altri strumenti, sicuramente con minore efficacia.
Credo in questa ml: per questo, osservo e ascolto.
Credo in questa ml: il mio non è un "atto di fede", si badi.
E che, forse, io uso l'«altro emisfero», lasciando che la razionalità si dedichi ad altre cose, caro Emilio.
Perchè, credimi: dopo anni di "interazione razionale" con le macchine, ritengo che la razionalità, nei rapporti interpersonali, sia da contenere. E quindi ti do ampiamente ragione. E' tanto più bello lavorare così!
La natura dei miei interventi, dunque, continuerà in questa direzione. Anche perchè non saprei proprio "adeguarmi" ad un'altra modalità.
Spero che data l'esiguità del numero, io possa essere "sopportato".
Un grazie a te, quindi, che mi hai dato l'opportunità di dire queste cose.
Un grazie a Primiana per lo sforzo, preziosissimo, che ha compiuto.
Un augurio di buon lavoro a noi tutti.
Lidio Maresca."

 


 

 02/03/01. Urp della Camera di Commercio di Treviso - Marisa Bratovich
"Ciao a tutti, non c'è che dire, una Piazza da frequentare. Ma ora qualcuno certamente si porrà il problema del significato di "virtuale". Che fare in una Piazza virtuale? Come viverla, come "sentirla" propria? Che fare di un luogo di "incontro" vissuto sinora come "Grande Help" per piccoli o grandi problemi che viviamo in solitudine dentro alle mura, anche culturali, dei nostri uffici, dei nostri ruoli, dei nostri bisogni, delle nostre aspettative? Io penso che sia sufficiente uno sforzo di fantasia, un desiderio di libertà, un pizzico di voglia di giocare in un prato di parole, così amo definire la ml. Io penso che - senza perdere di vista l'aspetto "utile" - di uno spazio come questo, forse varrebbe la pena di viverlo anche con la voglia di comunicare un po' di noi, di quella parte di noi che spesso, troppo spesso, lasciamo fuori dalla porta dell'ufficio, per poi riprenderla, stressata, stanca, un pò mortificata... a volte incavolata... nel momento in cui la riproponiamo in quel tempo che qualcuno definisce "libero" ma che libero non è più.
Non esiste il "virtuale". Esistiamo noi, ciascuno con quello che è o che vorrebbe essere, o che vorrebbe far apparire. E spesso tutto questo coincide. Ed allora... per quanto mi riguarda... sì ad uno spazio di scambio, di ricerca di "soluzioni", di condivisione, di confronto... ma, anche, sì ad una Piazza in cui "ciacolare" "conoscere" "sorridere" ... insomma un luogo nostro nel quale "lavorare" con tutti, approfondire, capire...ma anche... come in modo stupendo è stato detto... da colorare di noi.
Sarò andata fuori tema? Mi licenziaranno perchè desidero una ml non austera, non solo professionale, non solo "seriosa"?.... Chissà... Voi non lo vedete... ma io sto sorridendo.
Ciao a tutti....
Marisa Bratovich"

 


 

 02/03/01. Settore Informazione al Cittadino del Comune di Bologna - Catia Merighi
"Grazie Marisa perchè mi hai fatto riflettere e penso che se ognuno di noi riuscisse ad inserire un po' di "colore" nel nostro vivere quotidiano il lavoro sarebbe molto più "leggero". Proviamoci insieme"

 


 

 02/03/01. Urp del Comune di Castagneto Carducci - Primiana Leonardini
"Al di quà dello schermo, sorrido insieme a Marisa. A volte, invece, aggrotto la fronte e penso. Come ognuno di noi, credo. 
Questo Grande Help è già qualcosa di più. Il resto non possiamo chiederlo, nè pretenderlo. Le emozioni non si chiedono, si evocano. E poi si diffondono come certi odori. 
Sul significato di "virtuale" non siamo noi soli a interrogarci, ma fior fiore di scenziati e studiosi, filosofi e cybernauti inquieti. E chattatori intrepidi alla ricerca di emozioni e sogni da far vivere in qualsiasi dimensione possibile. 
"Come sentirla propria?"
Lancio (senza rete) la mia risposta: partecipando. Quando scrivi una mail e ti arriva una telefonata inaspettata e gentile, cominci a sentirla tua. Scopri che le parole (le tue) liberate in questa ml, generano qualcosa altrove, e quell'altrove ti viene a cercare. 
Quando qualcuno mi chiama per nome, Marisa, io mi sento di appartenere a quel qualcuno. La qualità, di questa appartenenza (i limti di sagoma?), è tutta da giocare. Tutta da scoprie e...co-costruire.
Non credo ai limiti già dati, mi sento sempre più figlia che genitore, la mia dimensione emozionale è quella del lei: la reverenza stupita di fronte ai "cromatismi" umani che mi si svelano intorno. 
Non sono un "Urpista", ma sono qui con voi perchè con voi condivido alcuni temi cruciali della mia passione/professione (sono una psicologa del lavoro):
 
- comunicazione
- relazione
- persone
- servizio
- contesti organizzativi pubblici
- crescita
 
Senza colori, non potremmo gestire alcuno di questi temi. Il mio ufficio è separato solo fisicamente dalla mia casa, dalle mie persone e dal mio giardino....la separazione tra vita personale e vita professionale è un'illusione: spesso molti problemi "professionali" hanno radici altrove, e viceversa. E lo stesso vale per molte "soluzioni". La gestione dei tempi e delle attività con cui riempirli...bhè, questa è un'altra storia. 
Spero che autopoiesi e autoreferenzialità siano risorse, e non finalità, per questa ml, il cui obiettivo primario è, e resta, fornire un supporto (umano, professionale, strumentale) agli operatori Urp per sostenere, comprendere, sviluppare e reinventare (continuamente) la Pubblica Amministrazione.
Il costrutto di comunità di pratiche ci offre una definizione del modo in cui questo supporto si sta realizzando, e ci dà l'opportunità di scoprirne alcune sue caratteristiche e alcune sue potenzialità. 
Cara Catia, sono convinta che ciascuno di noi vorrebbe portare tutti i suoi colori ovunque....ma non tutti lo sanno...fare. Non tutti hanno mai potuto accorgersi di quanto potrebbe essere bello, e qualcuno ha paura, perchè, non dimentichiamolo, i colori possono anche stordire e avvelenare, quando non si sanno vivere, miscelare, esprimere. 
Qualcuno ancora vive, sotto sotto, il cittadino come uno scocciatore (in senso sostanziale, non circostanziale), e i colori come inutile perdita di tempo ed energie. Non è una colpa, è semplicemente un fatto con cui dobbiamo fare i conti. 
Bhè....mi sono dilungata fin troppo. 
Come ha detto Lidio, "la strada è ancora lunga", e tutta da colorare.

 


 

 04/03/01. Urp del Dipartimento della Funzione Pubblica - Emilio Simonetti
"Una mattina il filobus numero 75 in partenza da Monteverde Vecchio verso Piazza Fiume, invece di scendere verso Trastevere, prese per il Gianicolo, svolto' giu' per l'Aurelia Antica e dopo pochi minuti correva tra i prati fuori Roma, come una lepre in vacanza.
I viaggiatori, a quell'ora, erano quasi tutti impiegati e leggevano il giornale, anche quelli che non l'avevano comperato, perche' lo leggevano sulla spalla del vicino.
Un signore, nel voltar pagina, alzo' gli occhi un momento, guardo' fuori e si mise a gridare: Fattorino, che succede?"
Vedo Marisa che gaia sorride dal finestrino del filobus di Gianni Rodari, sul quale si e' infilata per prima. Ma ci sono anche Lidio, Catia, Primiana, che si sbracciano vocianti e allegri, mentre una gran folla e' in attesa.
Fabio, Stefano, Mirella, Andrea, Nicoletta, Patrizia, avanti, chi altro vuol salire sul filobus? Il prato di parole e di colori ci aspetta e la primavera e' vicina..."
 


05/03/01. Urp del Comune di Nova Milanese - Gina Lattanzi
"Raccolgo l'invito caro Emilio, e ti ringrazio di cuore per la stupenda immagine che mi hai dato in questo lunedì mattina fuori grigio e piovoso, in questa Lombardia tutta presa solo a correre , a "laurà' " come si dice in dialetto. Dove dalla mia piccola postazione cerco di ascoltare con serenità e con un sorriso tutti quelli che orami sanno che qui qualcuno li ascolta.
Dove nel retro bottega invece mi tocca combattere con "padroni di casa" ottusi e poco inclini a comunicare. Persone che vedono solo "Dio soldo e Dio mattone" e che pensano che il cittadino meno sa e meglio è! Ma non importa, non ci fermano mica questi Mangiafuoco: noi piccoli folletti andiamo avanti sempre allegri, colorati, e.... costruendo anche queste piccole isole colorate dove si può trovare un briciolo si pace, un sorriso e soprattutto tanta carica per continuare sulla nostra strada che sicuramente ci porterà davvero lontano..... intanto noi a Nova Milanese stiamo arrivando in Europa. (inaugureremo infatti a breve il nostro Eurosportello) .
Buon lavoro e grazie per aver "creato questo prato verde" dal quale attingere una boccata di freschezza."

 


 

05/03/01. Urp del Dipartimento della Funzione Pubblica - Fabio Ciccolini
"Vorrei poter salire anch'io, caro emilio, ma questa mattina i colori della mia giornata sono assai grigi. E non perchè mi trovo in Lombardia, con il suo cielo plumbeo, senza mai il sole, dove si pensa solo a "laurà", al dio quattrino e al dio danaro.
E non c'è neache la scusa della pioggia a frenarmi. Qui a Roma la primavera sembra quasi arrivata. Oggi ci saranno 18, 20 gradi.
E' solo che sto soccombendo sotto una pila di fogli di carta, un progettone che non finisce mai, da leggere, capire, interpretare, maciullare. Tra crisi del modello burocratico e la possibile managerializzazione della Pa, tra patologie e innovazioni; le risorse umane al centro dei processi innovativi, tra crisi dell'adattamento e il benchmarking comunitario, dall'eziologia del favore all'obsolescenza del paradigma vedo fantasmi e gnomi che avanzano da tutte le parti. Si arrampicano che è una bellezza. Ormai mi hanno circondato. E' un incubo.
La Pa che cambia e si rinnova. Non ce la faccio piùùùùùùùùùù!!!!
Mi dico: forse sto sognando (a colori). E invece no. E' la più vera delle realtà. E infatti non mi sveglio. Ma che male ho fatto? E' la Pa che cambia, ripeto.
A fatica giro pagina, e pian piano vado avanti, forse ce la faccio a leggerlo tutto. La mia è una sfida, una battaglia durissima. Tra me e quei fogli di carta, che stanno lì e mi guardano impietositi. E' la Pa che cambia, ripeto.
E alla fine decido di salire anchio sul vostro filobus, per correre insieme a voi nei prati di parole verdi e colorati. Che bello esser liberi, correre, con un pò di pace in fondo al cuore e un sorriso nella primavera odierna.
Come dice Gina, abbiamo costruito anche noi la nostra piccola isola colorata, bella, davvero bella."

 


 

09/03/01. Urp del Comune di Rimini - Milena Benvenuti
"Oggi voglio salire sull'autobus così vi informo che ... 
Un terribile uragano  si è abbattuto a Rimini.
Diverse piante sono state sradicate; la Quecia Antica del Parco XXV Aprile è stata addirittura sollevata dal vento... su, su fino alle nuvole bianche.
La Quercia ha cominciato a volare in un imbuto formsto da un uragano ma si sentiva meravigliosamente bene e quado il turbinio è finito è rimasta lassù continuando a volare: salutava gli uccelli che, meravigliati, le chidevano che razza di volatile fosse, come mai non si fosse visto prima nei cieli... Lei sorrideva e offriva loro riposo. Intrecciava belle chiacchierate col vento - che le dava della cicciona - e rideva felice.
Addirittura si cambiava spesso il look con i colori presi a prestito dall'Arcobaleno.
Piano piano ha realizzato che quella era la sua vita, il suo essere: avrebbe dovuto volare, non stare sempre in piedi, sempre ferma muovendo soltanto le fronde per far vedere che qualcosa si muoveva!
Così la Quercia Antica non ha più smesso di volare; ancora se ne va lassù leggera leggera nonostante la mole ed ha cambiato nome; adesso è "Il Divano del Cielo" 
Anche gli URP, se ci pensate, che razza di uccelli sono?^ Sì, perchè volano! fanno 2000 cose e pensano continuamente cosa fare ancora per migliorarsi! 
Se riusciremo a dare appieno il nostro contributo, anche la "nostra" PA sarà più leggera e diventerà un bel divano per il cittadino che, stanco, non sa più dove andare. Non trovate? 
Adesso, nella corriere è cambiata la tappezzeria: i sedili sono comode poltrone. Non solo, la nostra corriera ha una peculiarità: si allunga a dismisura a seconda della neccessità, perciò salite.
AVANTI, C'E' POSTO!!!!"

 


 

 01/04/01. Emilio Simonetti
"Carissimi,
avevo preparato mentalmente le cose perche' il 21 marzo, inizio di primavera, ci fosse in lista il seguito e il finale della favola "al telefono" di Rodari. Mi sembrava una bella metafora quella del "filobus numero 75" che devia il suo solito percorso, caracollando con gli impiegati a bordo esterrefatti verso i prati romani. Avevo fatto anche un appello
perche' in molti salissero sul filobus alla ricerca di un capolinea inatteso. Qualcuno lo ha fatto.
Poi, invece, nei giorni che precedevano la primavera, una deviazione d'altro tipo mi ha portato lontano dal dialogo con voi, verso impegni di lavoro improvvisi, tutti benvenuti, ma pressanti come mai, ferocemente incalzanti. Non ce l'ho fatta a interrompere l'afasia sulla lista, soffrendone. Ho detto a me stesso: ma di che ti lamenti? Il lavoro ti
soddisfa, vedi anche un po' di soldi in piu' e ti esibisci come piace a te, cesellando concetti nelle menti. Non e' l'appuntamento professionale che aspettavi da tempo, non e' comunicazione fare docenze?
E cosi', cio' che da piu' tempo ho aspettato, piu' d'ogni altra cosa mi ha privato di tempo e mi e' mancato il fiato per la lista.
Ma una domenica sera mi prendo alla sprovvista, prima di leggere qualche impellente documento, e mi dico: ma non e' proprio questo che volevi dire in lista, questa privazione che ti assilla? Il tempo produttivo che essicca
emozioni, nasconde il nudo sentire e l'interiore relega in un cantuccio buio della tua persona. La disciplina del lavoro, gratificante o alienante che sia, il gorgo vagamente allucinato in cui ci cacciamo ogni giorno per l'abbaglio competitivo? Non e' da questo percorso che s'allontanava il filobus numero 75?
La verita' e' che sento che mi viene a mancare l'anima sul lavoro e questo e' quello che vorrei dire. Per anima non intendo alcun principio eterno-metafisico, ne' ideale, ma solo il mio mondo interiore, fatto di ansie comuni, dolori, inquietudini inestinguibili, a cui non posso dare voce riconosciuta. Che sopprimo crudelmente prima di ogni riunione, scrivendo al computer o parlando con capi e colleghi, perfino vergognandomi di sentirmene disturbato. Ma forse i colori della lista...
Ecco ho appena messo un piede fuori dall'uscio: sento sullo sfondo i clangori di forti moti interiori che mi spingono alle spalle, reclamando d'essere i legittimi legatari della mia vita, in qualunque dimensione mi trovi: casa, ufficio, autobus o mailing-list.
"Soffia il mondo come vetro, come fiato da un cannello". Vorrei provare a soffiare sul vetro del monitor di questa ml, per vedere forme d'animo che tengo nascoste e ancora non conosco veramente. Trovero' il tempo, questa volta, con chi lo inventa con me."

 


 

 02/04/01. Urp del Comune di Nova Milanese - Maria Luigia Lattanzi
"Carissimo Emilio, come te "ho perso il filobus n. 75" per qualche giorno.
Anche se a differenza tua mi sono ben accorta del cambiamento primaverile dell'ambiente che mi circonda, anche se....... qui nel mio fantastico URP, alla "mia" creatura tirata su a fatica in questi 5 anni lottando contro
tutto e contro tutti hanno dato un brutto colpo.
Questa Amministrazione, che non ha ben capito l'importanza di un simile servizio, (o forse fa finta di non capirlo) sta facendo di tutto per portarmi allo stremo delle forze e far si che io ceda. Lo fanno in tutti i modi :
- rallentano l'apertura di nuovi servizi;
- tagliano i fondi;
- mi tolgono il coordinamento del periodico di informazione comunale con i risultati devastanti che poi ne sono derivati;
- Riqualificano tutto il personale tranne la sottoscritta;
- e adesso....... mi hanno tolto anche la collega: "perchè serve di più all'Ufficio Tecnico";
 
Quindi da oggi sono da sola a dover far tutto così come ho iniziato 5 anni fa.
Non Mollo davvero.... credo troppo in quello che faccio ed i cittadini di Nova Milanese (22.000 circa) mi danno ragione e soddisfazione.....e con questo spirito inaugurerò comunque il 9 maggio (festa dell'Europa) il mio sportello europeo a disposizione di tutti i novesi.
Sarà dura dover seguire tutto, ma ce la farò! Chiedo aiuto a te e a chiunque possa darmi una mano a non far morire questa bellissima realtà, credetemi! Magari suggerendomi forme di collaborazione con Scuole, Università o altro.
A parte tutto questo, il mio animo è perfettamente in sintonia con la natura che si sta risvegliando. Ho voglia di fare nuove cose, nuove esperienze, La mattina mi sorprendo a cantare in macchina raggiungendo l'ufficio e mi accorgo del piccolo passero che fa il bagno nella pozza al margine della strada. Emilio, Io riesco ancora a resistere alle forze che continuano incessanti a tirarmi verso le sole questioni di lavoro. Forse è la mia anima artistica chissà o la psicologa mancata che c'è in me. Non so, una cosa è certa oggi nonostante le miriadi di tensioni io......STO BENE e SORRIDO.
Buon lavoro e buona primavera io sono arrivata alla fermata ed ora scendo ... alla prossima."

 


 

03/04/01. Primiana Leonardini
"Quanti colori tra le mail degli ultimi giorni!
Il filobus 75 ci sta portando in un'insolita primavera, fatta di persone (e non solo di...lavoratori), creature-uffici e voglia di 'non mollare', di sorrisi, di fare cose nuove. E poi ci sono 'anime sul lavoro' che vanno e vengono, si cercano, e forme da inventare. E poesia. E bellezza. Perchè l'anima è anche bella, ricca, seducente, vitale.
'soffia il mondo come vetro, come fiato da un cannello'.
Il filobus 75 sta continuando a girare, per chi sale e per chi no. E il mondo a essere soffiato, come queste mail, come gli schermi piatti dei nostri pc improvvisamente fatti un pò anima, un pò emozioni.
A Gilda la mia solidarietà, per la sua capacità di sorridere, soffiare il suo sorriso anche in quel non facile mondo che in fondo, a tutti noi è un pò familiare.
E per non lasciarsi andare a sterili vittimismi, facili tentazioni del nostro quotidiano.
Concludo qui per non cedere alle smielate lungaggini che spesso mi contraddistinguono.
Ricambio e rieccheggio con piacere l'augurio di buona primavera.
E buon lavoro.

 


 

 03/04/01. Urp del Comune di Cavriago (RE) - Vanja Passerini
"Cari colleghi, salgo sul filobus ( che passa anche da Cavriago, che bello!), affannata e di corsa. Sento che è importante non perderlo.
Vi ringrazio per l'entusiasmo e la carica. So di averne bisogno. Usciamo (io e l'urp) da un inizio d'anno tremendo e bellissimo.
Tremendo per la mole e la qualità del lavoro, bellissimo per la possibilità di riflessione che questo ha portato (assieme allo scoraggiamento)
E in questa fase di riflessione sono intrervenute altre cose, l'incontro di Bologna di venerdì scorso, un corso con altri colleghi di urp simili ai miei e il passaggio del filobus. Così il momento di scoramento sembra passato.
Sono salita , prendo posto. Dal finestrino entra il sole.
grazie

 


 

 04/04/01. Urp della Camera di Commercio di Treviso - Marisa Bratovich
"Ciao a tutti.... pensavate di esservi liberati di me... ed invece no. Bene, Emilio, ieri ero a Roma a parlare di 150 e regolamento. Io volevo sai cercare il filobus, salirci sopra e godermi le emozioni che Roma regalava.
Un tramonto mozzafiato mentre volavo veloce verso l'aereoporto. Ma, cosa dire?.... quello che era appena stato detto in riunione sulla legge 150... sul Regolamento... sugli URP... mi ha fatto perdere il filobus n. 75. Non c'era... non c'era più. No, non sono riusciti a farmi chiudere gli occhi... il sole lo vedevo bene (ma perchè a Roma il sole sembra più grande?...più Rosso?... più Sole?).... però ero presa dal dover decidere se ero più triste, più depressa o più.... incavolata. Quanta confusione!!!... che sia voluta?... Quanto pressapochismo!!!... che sia comodo? E poi la netta
sensazione... brutta... che se non facciamo qualcosa ora, subito... perderemo il treno. Perchè vedo all'orizzonte miliardi di libere interpretazioni (quelle che in positivo si chiamano scelte autonome degli Enti... ed in negativo non_scelte)... montagne di quesiti "personalizzati"... una infinità di pareri, e... poi... ancora una volta... vedo soffocate le potenzialità, deluse le aspettative, ma soprattutto vedo i cittadiniutenticlienti... che ogni giorno, non avendo di meglio da fare (ironico), si porranno il grande dilemma... "ho io il diritto all'informazione?... oppure è alla Comunicazione che ho diritto?... oppure non ho alcun diritto?". Pensa come saranno contenti di capire che stiamo
dibattendo se quel loro diritto gli viene garantito dal Portavoce, dall'Ufficio Stampa, dall'URP o da chi altri.
Scusatemi lo sfogo... ma se non verrà affermata, anche se non so come, una qualsivoglia certezza di ruolo degli URP se il dovere di informare non diventa una mission istituzionale che legga gli URP come propri unici strumenti, senza sfumarne i contorni per accontentare tutti e comunque... se anche stavolta ci accontentiamo del tanto meglio tanto peggio... sì forse ci resterà un Filobus n. 75 ma il rischio è di vedere ai finestrini tanti occhioni rassegnati ... di quelli e di quelle che ci credevano, ci credono e vorrebbero continuare a farlo.
Chiedo perdono per il momento "nebbioso" ma condividere la consapevolezza delle difficoltà, potrebbe servire da stimolo ad "anticipare" gli eventi per non dover... poi... solo subire.
Buonagiornata a tutti."
 

 
 20/06/01. Urp del Dipartimento della Funzione Pubblica - Emilio Simonetti
"Cari amici e colleghi,
si guadagna a stare "a maggese" nella lista. Per qualche tempo si legge, si osserva un po' distratti, magari tralasciando un po' i propri compiti di ruolo, e poi, alla fine, stando comodi a casa, al punto cardinale opposto a quello della televisione, si giunge a maturazione: qualcosa urge e deve essere detto.
La rimergente fertilita' mi permette allora di riprendere le fila del discorso sui *colori della lista*. Forse che si sono dilavati o semplicemente sbiaditi, per il troppo silenzio? No, non credo. Forse alcuni poco visibili, ma sono piu' vividi che mai.
A cominciare da quello di Primiana. Non avete letto l'ultimo articolo che abbiamo pubblicato ieri sul webmagazine? Quello e' il primo colore che posso indicarvi. E' un verde fresco, intenso e profumato, come il gaio "ehila'!" che immancabilmente pronunica al telefono quando la chiamo per fare l'editing dei suoi pezzi. Pensate: e' piu' di un anno che ci sentiamo ma non conosco il suo volto, ignoro il colore dei suoi occhi, non so quanto sia alta. Eppure la riconoscerei tra mille voci, per il timbro inconfondibile e quelle sue frivole discontinuita' di tono (ma ne riconoscerete lo stile anche voi leggendo il brano alla fine).
Poi, c'e' l'arancione di Marisa (Bratovich) e dei suoi tramonti romani. Me lo ha confessato al telefono l'ultima volta che e' stata a Roma per una riunione nazionale delle sue Camere di commercio. Mi ha detto che ha dovuto faticare non poco per far presente ai vertici che il suo URP esisteva e qualche voce in capitolo, oltre all'Ufficio Stampa, doveva pur averlo.
Gia': nelle camere, pardon, stanze, dei bottoni... c'e' sempre un'aria stantìa e nessuno vede "il cielo in una stanza". Figuriamoci i tramonti di Marisa.
Maria Paola Borio e' una dei quaranta partecipanti al corso on-line del Censis-Atenea. Ieri ha scritto di suo pugno sulla ml, tanto per rompere il cyber-ghiaccio, che e' bionda e ha gli occhi azzurri. Ecco i suoi colori. Luminosi come il giallo e l'azzurro che, sono sicuro, risplendono in quel suo bugigattolo di URP universitario. La vedo li' a far fronte, tenace e
gentile, con il suo caschetto biondo, ai 65mila iscritti all'Universita' di Torino. Certo non le si presentano tutti insieme allo sportello. Ne basta uno, insolente e avviticchiato alla ragazza che si trascina accanto, strafatto di spinelli. Lei, solerte come al solito che dice una cosa alla sua collaboratrice, poi scartabella, tira giu' cartolari, porge moduli e spiega precisa come compilarli. Ma, ditemi, ci sono colori piu' intensi degli occhi di Maria Paola mentre fornisce informazioni di servizio?
Ma anch'io per mio conto ho i miei colori. Danno un po' sullo scuro e la penombra. Anzi, per la verita' piu' che colori sono ombre: quelli dell'ansia e dell'incertezza. Non per il cambio di maggioranza che abbiamo avuto nel Paese che, giustamente, comporta anche amministrativamente, cambi di vertici, di politiche e di piani. Ma per il fatto che sono "personale di prestito" - ebbene si dice cosi' nel gergo burocratico sindacale - ed entro sei mesi, se non sono confermato, lascio dopo tre anni i miei attuali compiti, costretto ad un trasferimento di amministrazione. Ma si', anche il nero e' colore presente in una bella tavolozza. E poi non e' proprio quello che ci permette di capire, sentire, esperire, nella relazione con la persona che chiede un servizio, il buio che si porta dentro tutti i giorni?
Non dicono gli spicologi che si vede solo quello che si sa? Ecco io ora vedo il nero, ma ho altri occhi anche per altri colori: devo dire che sono *i colori della lista*?
"Tale momento, non sempre registrabile, costituisce un'occasione di autoriflessione [...] di sedimentazione dell'esperienza fatta e, cosa piu' importante, di relazione profonda che trascende i contenuti e "arriva al cuore", veicolando un messaggio molto particolare: un percorso comune ha dato a ciascuno la possibilita' di sperimentare stati soggettivi diversi ed esplorare la dimensione del cambiamento possibile e autodiretto".
Un saluto a tutti, emilio.

 


 

20/6/01. Urp della Regione Piemonte - Marzia Marangon
"Ho appena letto la riflessione di Emilio Simonetti.
E (a proposito di colori...) ho visto "rosso"...
forse arrabbiarmi è stato salutare visto che è servito a farmi uscire dal guscio, ad essere un po' meno "parassita" rispetto alla verde linfa che mi giunge quotidianamente dalla ml...
Quello che conosco di Emilio è quello che mi arriva attraverso il suo modo di lavorare e di scrivere, la passione e la poesia che sa trasmettere... e non mi va che questa luce sia oscurata...
personalmente credo di avere ancora bisogno del suo lavoro e della sua energia.
Vorrei poter fare qualcosa per evitare che le solite e insopportabile logiche della burocrazia non vincessero.
Io sono pronta a combattere...
una saluto a tutti i "guerrieri" "
 


20/6/01. Primiana Leonardini
Carissimo Emilio,
Ho letto lusingata le parole che ci dedichi, e rattristata la possibilità che ci hai comunicato.
E' la prima volta che qualcuno racconta i colori dell'ansia e dell'incertezza con tanta... professionale dolcezza.
Vorrei dire molte cose, ma credo di non saperlo fare, adesso.
So che siamo in tanti a voler vedere le tue ombre trasformarsi in una conferma di continuità.
Ma poi, perchè non credere che un trasferimento non sia l'inizio di una ancor più strabiliante avventura?
A te e a tutti i compagni di viaggio e di pittura, auguro una tela sempre più grande.
Primiana.

 


 

20/6/01. Camera di Commercio di Treviso - Marisa Bratovich
"Ciao... lo sapete vero che è così che urla un pittore quando qualcuno si permette di avvicinarsi alla sua tavolozza.... giù le mani dai colori!!! ... già... perchè solo lui li sa vedere... mescolare... trasformare... un tocco
di questo, un pò di quello... ed ecco un "colore" nuovo... solo suo... originale ed inimitabile. Ciascuno di noi è artefice delle proprie tele. Ma è il bianco della tela vergine spaventa... ci vuole coraggio per cominciare a "farla propria" possedendola, finalmente, così da poterla far vivere. Noi ci proviamo... lo vogliamo fare con le nostre forze, ma spesso, nonostante gli sforzi, qualcuno allunga le sue mani sulla tavolozza.... e rovina tutto.
Non ricordo bene se è il bianco ad essere una somma di tutti i colori... o il nero... me lo avevano insegnato ma non lo ricordo. Ma tantè... in ogni caso quel nero cupo che Emilio oggi vede... non può che diventare anche nostro... e così anche i nostri colori per quanto solari... scompaiono. Ma è solo un attimo... Emilio... a nessuno è concesso cancellare ciò che persone come te si portano dentro. E' un oscuramento momentaneo. E' un pensare che non resterà nero per molto... alla faccia di chi ci prova sempre. Ti regalo un pò dei miei tramonti, altri ti stanno regalando l'intero arcobaleno.
Se può aiutarti a sorridere.... Se ci fosse altro che possiamo fare, nel nostro
piccolissimo, basta... un fischio...fiuuuuuuuuuuuufiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.... e ci saremo.
Con affetto :-)))))))))))
Marisa"

 


 

20/6/01. Comuni.it - Silvia Palazzi
"Carissimi,
in un attimo della mia mattinata sempre così "affollata" di carte, telefoni "suonanti" mi sono fermata a legge con calma, riassaporando il gusto della condivisione dei colori che danno la possibilità di vivere in questo mondo virtuale con passione ed entusiasmo. Mi sono affacciata timida (questo termine per chi mi ha conosciuto appare un eufemismo) e con un atteggiamento di ascolto a questa ml che mi fa compagnia, che a volte non riesco a seguire, che in altri casi mi ha permesso di riflettere sul lavoro che stavo facendo. Oggi, primo giorno d'estate, influenzata dal colore e sapore del mare, da Emilio, Primiana, vorrei semplicemente ringraziarvi per quello che riuscite a trasmettermi.
"Voglio essere tutto quello che sono in grado di diventare" ( Katterine Mansfield 1888-1923 )
Silvia (Comuni.it)

 


 

22/6/01. Urp del Comune di Rimini - Milena Benvenuti
" Caro Emilio
e cari tutti voi della lista appena letta la posta, oggi, ho detto:"vorrei intervenire, ma ho tanto da fare e tante cose urgenti e..."
La mia collega ed amica Deborah (all'altro PC, vicino a me) mi ha detto: "E perchè non lo fai?"
E' stata un'affermazione così ovvia che.... eccomi qua. 
Anche a me la lista fa compagnia, mi conforta, mi aiuta ma, soprattutto mi permette di conoscere persone vere, belle persone (come diceva un mio collega che ora non c'è più), che hanno dei bisogni, che cortesemente - nonostante impegni gravosi di lavoro - rispondono, solidarizzano con chi chiede.
La lista mi ha permesso di consocere te, Emilio, che "tiri un po' le somme" e che aggiorni, insieme ad altri, il sito di URP degli URP affinchè quanto trasmesso non vada perduto. Lavoro preziosissimo, il tuo, che "mantiene il contatto" ed arricchisce la storia, la nostra storia di urpisti.
In questa traccia ci ritroviamo, siamo noi e siamo in contatto: siamo veramente tanti, anche se potremmo essere di più. 
Emilio, ti pare poco? o, forse, conosci benissimo l'importanza della tua funzione di collante e per questo sei triste? 
La lista ha un altro pregio: mi permette di gustare momenti di autentica poesia e di creatività che mi sono necessari per vivere. Qui ho verificato quello che ho sempre creduto: il bambino che è in noi, lo abbiamo tutti e ben presente. soltanto che pochi hanno il coraggio di mostrarlo; questi fanno parte della nostra anima. 
Così il tempo per scrivere poesie o commenti o momenti di vita non è tempo-perso: arricchisce chi legge e gli regala un po' di voglia di "esserci". 
Il mio colore - in questo momento - è il grigio ma, se lo guardi controluce, ha sfumature rosse come l'alba e il tramonto, blu come il cielo sereno di queste serate con delle striature dorate come la sabbia che brilla a mezzogiorno sotto il sole.
E, se guardi lontano, puoi scorgere il verde dell'acqua... 
A Emì, li colori cc'è ssò ttutti! Cerca dde vedelli!!! 
Spalanca gli occhi, dopo averli strizzati e il nero sparirà piano piano. Diventerà grigio, poi rosso, poi azzurro, poi giallo... Noi ci saremo sempre, tu ci sarai sempre (non vorrai mica cancellarti dalla lista, no?) e, per favore, non scendere dall'autobus!!!! 
Se l'autobus ti porta verso altre strade, non ti preoccupare: è solo una delle strade che può fare, l'importante è che tu rimanga sopra e dia le direttive all'autista affinchè - prima o poi - faccia una fermata qui. Così ci racconterai... e noi ti racconteremo .... e ci fermeremo con te nel prato a giocare ed a rincorrere le farfalle. 
Ah proposito: sai quant'è bello giocare a nascondino, sulla spiaggia, di sera? Quando - tra tutti gli urpisti - racimoleremo un bel gruppetto si potrà fare. La spiaggia di Rimini è immensa, ci staremmo tutti. 
Ciao Emilio-autobus arcobaleno
A risentirci a presto e... non te ne andare dalla lista 
Milena Benvenuti

 


 

 22/06/01. Ufficio Rapporti con il Cittadino della Regione Liguria - Guglielmo Barranco
"Grazie Marzia
hai saputo esprimere quello che anche io ho provato.
All'inizio la mailing list degli URP la consideravo una rottura di scatole, un qualcosa in più da fare "che tanto non serve a niente", perchè, vedete, l'Ufficio Rapporti col Cittadino è considerato poco o niente dai colleghi...
Poi, piano piano, qualcosa è cambiato, le richieste di aiuto, il moltiplicarsi delle risposte, sono spuntati i colori, ti rendi conto che non sei solo in questa tua battaglia con una burocrazia ottusa...
Non sono bravo a scrivere, spero mi abbiate compreso.
Grazie Marzia."
 


22/06/01. URP del Comune di Nova Milanese - Maria Luigia Lattanzi
"Carissimo e dolcissimo Emilio
Sulla libreria al mio fianco destro in ufficio c'è appeso un foglio di carta colorata con alcune frasi che stanno diventando la mia "bibbia i miei 10 comandamenti" tra le tante te ne ricordo una:
"...... A volte bastano pochi gesti gentili da vivere come sentimenti ed emozioni, non come atti o compiti d'Ufficio. Emozioni vissute, con la consapevolezza di un valore....." .
Ricordo Emilio che leggendo quella tua email di un pò di tempo fa mi emozionai alle lacrime. Per giorni mi son sentita al settimo cielo e soprattutto non sola. Sì perché è così che io lavoro. Al di la di ogni frase fatta, di falsi concetti, di burocrazia invadente e rovinosa, al di la di ruoli e compiti preconfezionati. Chi mi conosce dice che la mia è una
vocazione. Non si sbaglia Sai. Penso di aver deciso di diventare quella che sono in un non lontanissimo passato, quando dovendo aiutare mio nonno a sbrigare alcune pratiche per la pensione di reversibilità della nonna . Ho
passato un giorno intero nel palazzo dell'INPS di Milano, sentendomi come un topolino bianco da cavia in un labirinto di vetro. Allora decisi che qualcuno doveva prima o poi fare qualcosa. E' questa la parolina magica "Fare". Si perché io me ne infischio di leggi, menate, obblighi ecc. Davanti a me , nel mio ufficio c'è sempre qualcuno che ha bisogno, che per lui il problema che ti sta sottoponendo è insuperabile. E per noi la soluzione spesso è rapida ed indolore.
Quando vedo andar via una "vecchina" con negli occhi dolci di chi ha sofferto ed ora non ha più voglia di arrabbiarsi, la
serenità e la gioia di aver trovato qualcuno che ascolta e fa, io sono più che soddisfatta. E se aggiunge al saluto: " signora Dio la benedica e la ricorderò nelle mie preghiere ogni sera" non posso che sentirmi il cuore esplodere di soddisfazione. Credimi Emilio mi ritengo fortunata, e questo lavoro mi riempie di voglia di vivere, di soddisfazioni e di forza di andare
avanti.
Non è tutto roseo, anzi, in questo ultimo anno e mezzo in cui anche nel mio comune c'è stato il cambio della guardia, passando da un'amministrazione di centro sinistra, motivata e attenta ai bisogni, ad un'amministrazione di
destra, questo ufficio ed io in particolare abbiamo sofferto di ogni sorta di soppruso. Stanno facendo di tutto per scoraggiarmi e per impedirmi di erogare servizi ai cittadini. Fossero almeno propositivi?
Eravamo in due persone e mezza ora sono da sola. Hanno ridotto i fondi, hanno eliminato in parte il periodico di informazione comunale riducendolo ad una sorta di giornale di propaganda brutto e noioso. Cercano ti tirare in
lungo per l'apertura dello Sportello Europa" già da me organizzato, e pronto a decollare ma..........
Hanno sistemato molti colleghi "inquadrandoli nelle giuste categorie ; hanno sanato posizioni anomale, tutte tranne la sottoscritta. Nei miei confronti c'è un chiaro attacco di tipo politico, assurdo e che non ha ragione di essere, eppure........
Ebbene cosa ha a che fare tutto ciò con i colori? Tutto amico mio. Dovrei vedere come te tutto nero ed invece sono una persona comunque solare. Amo la vita ed i suoi colori. Colori che vengono non solo dalle cose ma anche dalle emozioni e dai sogni. Il sole che entra con la sua luce ed illumina il mio ufficio, il verde bellissimo del prato qui di fronte, l'azzurro degli arredi, il colore nero profondo dei miei occhi, la mia carnagione bianchissima ed il rosso delle mie labbra e dei miei capelli. Il candido dei capelli dell'anziana signora e l'azzurro dei suoi occhi cristallini. La forza e quindi il rosso intenso della voglia di combattere per gli altri e per me stessa. Il giallo dei fiori sulla scrivania, il seppia del grande poster con la piazza del paese anticata, il rosa della mia serenità interiore. Il blu del cielo limpido di Lombardia, raro ma quando c'è
fantastico. Il grigio chiaro scuro di alcuni momenti di affanno, dubbi ed incertezze. Il viola del dolore per la perdita di una persona cara, l'arancio della grinta e della voglia di andare avanti oltre che della bibita che ho qui davanti a me.
La vita ed il mio lavoro che ne sono parte integrante meritano di essere vissuti giorno dopo giorno.
"Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni" e ancora...... "Una società che addomestica i suoi ribelli, ha trovato forse la pace ma ha perso il futuro" (sempre tratte dalla mia Bibbia).
Alla Prossima amico mio, perché è qui che ti troverò ancora ne sono certa, come è vero che il sole sorge ogni mattino, perché tutti noi siamo un po' speciali e l'URP una volta in circolo difficilmente te ne liberi.
Maria Luigia Lattanzi (per tutti ormai Gina o LU)
URP Comune di Nova Milanese

P.S. Scusami se puoi per errori e strafalcioni ma come molti colleghi ho risposto alla tua email di corsa e dedicandomi un momento del mio tempo per dipingere con te la nostra tela senza pormi problemi alcuni ne rileggendo ciò che ho scritto..
Spero di averti coinvolto...... perchè sai riesco nonostante tutto a trovare nella vita anche il tempo di dipingere sul serio e più di gni altra cosa mi sento un'artista.


 
22/06/01. URP del Comune di Genzano di Roma - Francesca R. Ciangola
"E adesso ve lo dico alla romana: e basta un pò coi lamenti, le sfumature, le tavolozze, le poesie malinconiche....... volete forse che comincio io, che ogni giorno assumo ruoli e facce diverse, a volte portiera dello stabile comunale, a volte (anzi sempre) segretaria dell'assessore di turno, a volte nullafacente, a volte spia degli altri uffici per colpa dei quali faccio figuracce........... e allora??? Che devo fare???
Voi siete una delle poche cose entusiasmanti, nuove, utili e stimolanti che riscontro quotidianamente nel mio lavoro: mi siete stati di aiuto infinite volte, mi avete fatto compagnia, divertito, a volte pure annoiato (come forse stavolta...) ma siete comunque uno dei cardini fondamentali dell'amministrazione che arranca ma tenta di cambiare. Lo sapete che addirittura parlo di voi con gli amici, in famiglia, che rileggo i vostri messaggi a casa la sera, che mi immagino le vostre facce (siete pure carini, ma sarà vero)?
Solo quindi, in conclusione, un piccolo riferimento anche da me ai colori della lista: il giallo e il rosso della mia squadra campione, gli infiniti colori della meravigliosa Infiorata, la più famosa del mondo, di Genzano, che si è tenuta la settimana scorsa, il grigio dell'asfalto dove manifesteremo se metteranno in forse la guida di Emilio.
Ovviamente, non rinuncio al mio quesito: sapete se le richieste al comune per ottenere i cartelli relativi ai passi carrabili vanno presentati in bollo? Avete qualche riferimento normativo da suggerirmi?
Un saluto a tutti!!!!
Francesca R. Ciangola 

 


 

 22/06/01. URP del Comune di Portomaggiore (FE) - Rita Simeoni
"Voglio essere una piccola voce nell'accorato affollarsi delle impressioni e delle speranze, dei messaggi chiusi in colorate e trasparenti bottiglie consegnatici dalle onde a macchiettare la spiaggia ( di Rimini ?) e a ri-definire un orizzonte...
E' stato detto già molto, Emilio carissimo, e molto meglio di quanto potrei fare io. I colori, tuoi e nostri, ieri così netti e definiti, oggi sfumano e si moltiplicano assumendo impreviste tonalità, tanto che non basta una sola tavolozza.
Ma è certo che, alla fine, di che colore sarà il nostro autobus, quante e quali "anime" saprà trasportare, non potrà essere deciso con la complicità del nostro silenzio.
Questo "personale di prestito" ci ha condotti tutti attraverso un affascinante sentiero di riscoperta e costruzione, e lo ha fatto con onestà, impastando vita e burocrazia con quella linfa che solo un'anima positiva può far giungere alla condivisione.
Le ombre che ti circondano hanno voci sfuggenti, volti indefiniti ... non saranno semplici errori del pittore ? In arte, tanti capolavori sono figli del "pentimento", di quando cioè l'artista copre con nuove forme e colori più intensi la prima inadeguata intuizione.
Siamo qui davvero in tanti, pronti a difendere il nostro affresco. 
Un abbraccio a tutti.
Rita Simeoni

 


 

22/06/01. URP del Comune di Prato - Daniela Agresti
"Cari colleghi, urpisti, amici!
Il mio nome non vi dirà forse molto. Non sono una frequentatrice appassionata della lista come altri, i cui nomi rimbalzano spesso ai nostri occhi. Ma sono - invece - una lettrice assidua di tutti i messaggi più o meno colorati.
Ognuno di noi la "sua poesia" la cerca dove vuole, fuori e dentro il lavoro.
Così come raccontata da molti di voi, la dimensione lavorativa, ha assunto una veste che sembra rompere molti schemi, dove la creatività, e quindi il lasciarsi andare a citazioni colte, a poetiche dissertazioni, gioca un ruolo importante, seppure spontaneo ed individuale.
Del resto, come potrebbe essere diversamente, in questo luogo che invece ci accomuna e che ha fatto della propria esistenza una ragione nel cercare di rompere schemi ossidati?
Ho sempre cercato di affermare, come mio indiscutibile principio, la necessità di divertirsi nel proprio lavoro. Ho sempre cercato di volgere in positivo, tutto quanto di negativo, problematico, noioso poteva esserci nel mio impegno quoditiano. Più o meno bene, ci sono sempre riuscita. Per salvaguardare il mio principio, per far sì che nella mia vita - in generale - il lavoro assumesse un valore oltre le sei ore giornaliere. Non è facile e per quanto mi riguarda, il mio carattere ottimista mi ha aiutato.
Oggi però quella foschia, tipica delle calde giornate estive, è scesa sulla mia strada fino a rendermi invisibili le ragioni di "un fare" costante ed impegnato, quando logiche organizzative, processi inteni la struttura, fanno sì che questo tuo fare alla fine non conti niente.
E così - senza poter fare diversamente - ti ritrovi in altri luoghi, altri impegni. Ed anche in posizione organizzativa. Ed allora che cosa vuoi di più, potrebbe dire qualcuno? Beh! di cose da dire ce ne sarebbero tante. Ma il mio intervento, un pò malinconico, era solo per dirvi ciao. Da oggi non sarò più dei vostri, ma continuerò a lavorare più che mai convinta che la "comunicazione" è un processo trasversale che deve impegnare tutti.
Voi lo sapete e lo so anch'io.
Continuate a esistere ed a scrivere, ad avere fantasia e creatività.
Io continuerò a leggervi. Grazie
daniela agresti
ex responsabile URP di Prato
 

 
05/07/01. Urp dell'ARPA di Torino - Salvatore Tonti
"Cari colleghi e colleghe della lista,
un ben ritrovati ai vecchi e un caldo abbraccio di benvenuto da parte mia ai nuovi (mi sembra che ce ne siano parecchi o sbaglio ?).
Riprendo oggi il lavoro dopo quasi un mese di assenza, dovuto alla necessità di recuperare tre settimane di ferie residue del 2000.
Ne ho approfittato per studiare e prepararmi alla prova della selezione per la progressione di carriera (dal 6°/C al 7°/D livello).
Ieri c'è stato il colloquio, che ho felicemente e con piena soddisfazione superato.
E' stato un mese piuttosto faticoso - era duro stare incollato alla sedia: come ama dire Danny Glover (il poliziotto anziano) in "Arma letale" <<Sono troppo vecchio, per queste cose ! >>; è stato però anche un periodo positivo, perché studiando ho scoperto un sacco di cose interessanti, spesso insospettate, stimolanti, soprattutto per ciò che concerne la comunicazione pubblica e il suo intreccio con il dibattito accademico sul vasto processo di riforma della pubblica amministrazione.
Ho utilizzato anche, come materiale di studio, il lavoro denso e ricco di numerosi stimoli, di Primiana Leonardini, ricordato da Emilio, che mi ha stimolato ad una riflessione sulla natura della lista e dei gruppi professionali (compreso quello degli Urp del mio Ente), che, chi lo sa, potrebbe presto sfociare in un mio personale contributo alla ML.
Ho trovato la lista in una effervescenza esplosiva, come un geyser: è da quando sono arrivato questa mattina che leggo i vostri messaggi.
Ce ne sono parecchi a cui vorrei rispondere in un secondo momento, perché riguardano problematiche operative dell'ufficio (gestione dei contatti, rendiconti ecc.) a cui sono ovviamente interessato.
Una risposta a Emilio, che è tornato sui "colori della lista", un discorso che forse qualcuno può giudicare vano, una "perdita di tempo", rispetto alle innumerevoli urgenze e incombenze quotidiane.
Io ritengo che in un gruppo professionale che si caratterizzi come "comunità di pratiche", siano di grande importanza, anche ai fini operativi  concreti, le dinamiche emotive.
Caro Emilio, io ti ho conosciuto al Compa 2000 a Bologna, il nostro stand Anpa-Arpa e il vostro erano dirimpettai.
Ti ho subito sentito come una bella persona e questi miei primi mesi di esperienza nella lista,  grazie ai tuoi interventi, hanno confermato la prima impressione istintiva.
Non ti crucciare ! A parte il fatto che non dovrebbe esserti impossibile continuare a restare in contatto con la lista, questa reca sicuramente impressa la tua personale impronta (senza dimenticare i tuoi collaboratori...) , è anche una tua creatura, e questo dovrebbe renderti meno difficile lasciarla.
La condizione umana è uno stato "esodico", la vita fiorisce non nel chiuso dei palazzi, ma nella polvere luminosa delle strade del mondo.
In ogni luogo in cui si giunge, troviamo e riceviamo qualcosa: nutrimento, riposo, amore, gioia, lutto, rabbia, dolore, odio, amicizia; ma diamo anche qualcosa di noi stessi a chi incontriamo, e quando ripartiamo da quel luogo non siamo più gli stessi di quando vi eravamo giunti.
Anche tu hai dato qualcosa di te a coloro che hai incontrato, riprendi dunque felice e sorridente il tuo cammino, che non sai dove ti porterà, ma questo non ha nessuna importanza.
Scusate questo chilometrico messaggio, ma avevo una gran voglia di parlarvi, ciao

                                                                                                            Salvatore Tonti



Ultimo aggiornamento: 28/12/04