Tema: Innovazione amministrativa

Innovatore: chi era costui?

di Annalisa Gramigna

Intervista a Mauro Bonaretti
Consulente del Dipartimento della Funzione Pubblica e Responsabile del progetto finalizzato "Ripensare il lavoro pubblico"


 Indice
Premessa
La giornata degli innovatori delle P.A.
Mauro Bonaretti: uno degli ispiratori della giornata
La "top five" dei cambiamenti nella P.A.
Le nuove sfide nelle P.A.
Gli innovatori. Chi sono?
E l'Urp, che parte ha nell'Innovazione della P.A.?
La mostra fotografica "La consapevolezza di un valore: storie e immagini del lavoro pubblico"
Conclusioni




 Premessa

Da almeno dieci anni sentiamo parlare di innovazione della Pa e, in realtà, se n'è parlato in ambienti diversi con auspici e con significati differenti.

Chi si occupa di diritto amministrativo ha riconosciuto al termine innovazione un'accezione legata ai principi di riferimento dell'attività amministrativa (efficacia ed efficienza, pubblicità, definizione dei tempi, motivazione degli atti amministrativi, sussidiarietà verticale e orizzontale, decentramento amministrativo, dall'interesse legittimo al diritto soggettivo...).

Chi si occupa di organizzazione ha riconosciuto al termine innovazione un'accezione legata principalmente all'impatto sui processi interni alla Pa e sull'organizzazione del lavoro (la semplificazione come opportunità per reingegnerizzare i processi, l'introduzione della tecnologia come presupposto necessario per la razionalizzazione dei tempi e delle modalità operative,...).

Chi ha un occhio particolare per le problematiche della comunicazione e delle relazioni esterne ha concentrato tutto il senso dell'innovazione sul miglioramento del rapporto tra le amministrazioni e il cittadino ovvero tra le amministrazioni e i loro pubblici.

Poi c'è chi ha visto nel controllo di gestione e nell'introduzione di una nuova contabilità il vero cambiamento. E ancora chi, invece, si è concentrato sulla programmazione e sulla gestione delle politiche pubbliche...

Insomma, la complessità del contesto a cui stiamo facendo riferimento è tale che, in effetti, ognuna delle prospettive sopra indicate ha un significato particolarmente importante nel graduale, lento ma inesorabile cambiamento della Pubblica amministrazione italiana (o meglio, come suggerisce da ben più di dieci anni Sabino Cassese, delle Pubbliche amministrazioni italiane).

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 La giornata degli innovatori delle P.A.

Sicuramente questo dell'innovazione è uno dei "temi caldi" del momento tant'è che proprio in un luogo/evento di incontro diffuso com'è ForumPA, un'intera giornata è stata dedicata agli Innovatori delle amministrazioni italiane.

Avendo partecipato a questa giornata e avendo potuto toccare con mano la curiosità, da una parte, ma anche la soddisfazione di essere identificati all'interno di un gruppo di questo tipo, e avendo colto molti stimoli interessanti di discussione sull'innovazione e sul senso del lavoro pubblico, abbiamo pensato di fare quattro chiacchiere sul tema con uno degli ispiratori della giornata.


 Mauro Bonaretti: uno degli ispiratori della giornata

Si tratta di Mauro Bonaretti, consulente del Dipartimento della Funzione Pubblica e capo-progetto di "Ripensare il lavoro pubblico" (progetto finalizzato di supporto all'introduzione della contrattazione decentrata e delle novità riferite al lavoro pubblico) che da anni riflette e lavora sui temi legati al cambiamento e all'innovazione della Pa.

Bonaretti è, insieme ad Emanuele Stolfi (responsabile del Progetto finalizzato "Comunicare le riforme" del Dipartimento della Funzione Pubblica), anche l'ideatore della mostra fotografica intitolata "La consapevolezza di un valore", dedicata alle persone che lavorano con dedizione e responsabilità all'interno dei diversi comparti dell'amministrazione pubblica italiana. Si tratta di un gruppo di oltre 100 fotografie, tutte rigorosamente in bianco e nero, nelle quali sono ritratte le persone nello svolgimento del loro lavoro.

Sono piccoli momenti rubati alla quotidianità che ci hanno fatto fermare a riflettere sulla responsabilità che sta in certe decisioni prese dai componenti dello Stato Maggiore dell'Esercito, sulla professionalità che serve per mantenere i tralicci dell'alta tensione che ci consentono di avere la luce elettrica ad ogni ora del giorno e della notte. A quale dev'essere la soddisfazione della maestra dell'asilo di Reggio Emilia davanti ai suoi bambini multicolore o del postino di Sappada che raggiunge le case più lontane facendo chilometri sulla neve caduta a metri nei giorni d'inverno.

Foto in bianco e nero che, in realtà, ci riportano ai colori delle cose e ai calori delle emozioni.

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 La "top five" dei cambiamenti nella P.A.

Abbiamo chiesto, allora, a Mauro Bonaretti quali sono, secondo lui, i cinque cambiamenti più significativi degli ultimi dieci anni nella Pa sia locale che centrale. Ed ecco di seguito la sua "top five":

1. oggi, a differenza di quanto accadeva dieci anni fa, tutti sono d'accordo sulla necessità del cambiamento ed il problema centrale sul quale si dibatte non è più il SE cambiare ma è diventato il COME cambiare;
2. altro elemento che segna un evidente cambiamento è la maggiore attenzione all'utente e alla considerazione dei diritti del cittadino;
3. si è ampliato, in questi dieci anni, il gap tra amministrazioni locali e centrali e, tra le amministrazioni locali, fra quelle del nord e le altre. In fondo dare autonomia significa dare opportunità e il vantaggio va a favore di chi riesce a cogliere e a sfruttare al meglio queste opportunità che si sono aperte;
4. sicuramente l'introduzione del computer e l'uso delle nuove tecnologie introduce cambiamenti significativi;
5. c'è maggiore dignità nel lavoro pubblico ed è oramai diffusamente delegittimato il "non fare". Cito testualmente: "è difficile, oggi, trovare alla macchina marcatempo la fila per timbrare".

In effetti, secondo Bonaretti, se si considera l'insieme delle norme che segnano i vari passaggi del cambiamento (spesso riconoscendolo e a volte introducendolo), più che individuare un successo negli obiettivi e nei risultati attesi da ogni singola norma, il vero successo è da attribuire all'impianto generale che introduce un modo diverso di approcciarsi al lavoro segnando il cambiamento delle culture.

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 Le nuove sfide nelle P.A.

Insomma per Mauro Bonaretti l'innovazione vera sta nella capacità di cambiare per dare risposte alle nuove sfide a cui sono poste di fronte le amministrazioni e queste nuove sfide sono, in particolare:

l'esigenza di governare in una situazione in cui le leve a disposizione per affrontare e risolvere i problemi sono in mano a più soggetti per cui governare significa, in realtà, interagire con molti attori per ottenere soluzioni a vantaggio della popolazione e del territorio amministrati;
l'esigenza di definire e governare strategie integrate di sviluppo territoriale (gestendo, contestualmente, i problemi legati alle infrastrutture, alla sicurezza, ai finanziamenti europei,...);
emersione di nuovi soggetti non pubblici ma di interesse generale che pongono il problema di come il pubblico garantisca coordinamento e controllo
erosione del capitale sociale1


 Gli innovatori. Chi sono?

Ma quello che è stato ripetuto più volte a Roma nel corso della giornata degli Innovatori di ForumPA è che il sostegno e l'attenzione sono da rivolgere non tanto all'innovazione quanto agli Innovatori, ovvero alle persone che sono il vero veicolo del cambiamento.

Chi sono, tra noi, gli Innovatori?

Secondo Mauro Bonaretti l'Innovatore si distingue:

anzitutto per la capacità di individuare opportunità per creare valore pubblico
secondo, poi, per la capacità di assicurare le modalità per garantire la fattibilità delle idee e delle opportunità individuate
infine per la capacità di coagulare, intorno al progetto, il consenso politico e sociale.

Quindi le competenze distintive dell'Innovatore sono competenze di pensiero, di azione e gestione e di relazione.

Ma quanti Innovatori servono per far muovere il sistema pubblico verso il miglioramento?

Tanti, sostiene Bonaretti, l'innovazione deve essere un fenomeno diffuso e condiviso. Non si può pensare che siano in pochi a progettare i cambiamenti perché l'innovazione è prima di tutto un cambiamento culturale. Certo, dice, fra tutti gli attori della Pa, è particolarmente importante che siano Innovatori coloro che hanno un ruolo di leadership sia politica che manageriale, ma "l'innovazione non si fa in modo elitario chiudendosi in una stanza a fare delle leggi!", serve condivisione e coinvolgimento.


 E l'Urp, che parte ha nell'Innovazione della P.A.?

Abbiamo cercato di capire che cosa ne pensa Mauro Bonaretti del ruolo degli Urp, dei suoi responsabili e degli operatori in quanto Innovatori. Abbiamo chiesto se coloro che si occupano di relazioni con il cittadino devono essere Innovatori e, se sì, perché e come.

La risposta era prevedibile: "Certo, la categoria dell'Innovatore è trasversale quindi tutti, se vogliono, possono esserlo".

Per cui, cari urpisti, per essere Innovatori siete chiamati a sviluppare soprattutto quei tre ordini di competenze di cui si diceva, legate al pensiero, alla gestione e alle relazioni. Dall'altra parte, poi, tutti i colleghi che operano in altri uffici, sono chiamati a condividere l'attenzione all'utenza e ai diritti dei cittadini che deve essere un valore diffuso nell'ente e non un piccolo gadget servito nelle sale d'attesa.

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 La mostra fotografica "La consapevolezza di un valore: storie e immagini del lavoro pubblico"

Essendo rimasti molto colpiti dalla mostra fotografica abbiamo approfittato per fare qualche domanda a riguardo.

Così abbiamo scoperto che l'idea di questa mostra è nata da due diverse riflessioni che sono la conseguenza del lavoro svolto con gruppi di persone che operano nelle diverse amministrazioni (locali ma anche centrali): anzitutto si è notato che il lavoro del dipendente pubblico ha perso il proprio status sociale, inoltre si è riscontrato, in molti casi, un atteggiamento un po' burocratico delle persone che mostravano di avere smarrito il senso del lavoro che stavano facendo.

Secondo Bonaretti, la perdita del senso del lavoro è, in buona parte, una conseguenza dell'esigenza della Pa di lavorare attraverso procedure che limitano la discrezionalità dei funzionari. Anche per questo, ma non solo, sostiene, la condizione del lavoro pubblico rimane comunque più difficile di quella del lavoro privato.

La mostra, allora, è servita per raccontare, con un altro sguardo, almeno un po' del significato del lavoro che migliaia e migliaia di persone compiono quotidianamente all'interno di questo particolare mondo.

Per altro, Bonaretti ha concordato con noi sulla rilevanza che il messaggio diffuso attraverso le foto può avere per raccontare, in modo diverso, anche ai cittadini che cosa sia il lavoro pubblico. E' molto importante, ha detto, che anche i cittadini riescano a cogliere la complessità, la varietà del lavoro pubblico proprio per l'importanza di questo lavoro per la collettività.

La mostra fotografica, anche per l'immediatezza del messaggio, ha incuriosito molti e tante amministrazioni hanno chiesto di poterla esporre, rispondendo alla sua vocazione e al suo progetto iniziale che l'aveva pensata come mostra itinerante.

Per chiudere, abbiamo cercato di ottenere qualche news significativa riguardo a nuovi eventi e a nuovi progetti. A questo proposito, vi consigliamo, nei prossimi mesi, di prestare particolare attenzione alle attività proposte per lo sviluppo della Rete degli Innovatori che coinvolgerà tutti coloro che sono stati presenti alla giornata di ForumPA ma anche tutti coloro che si sono riconosciuti nel profilo e nelle caratteristiche sopra riferite all'Innovatore.

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 Conclusioni

Ed ecco le nostre conclusioni: nei fatti, le sfide che si aprono e quelle che sono già aperte affidano ad ognuno di noi una nuova responsabilità che è sì professionale ma che, per il tipo di lavoro che abbiamo scelto, è anche una responsabilità civile. Non perdiamo l'occasione di metterci in viaggio dando un senso alle esperienze che c'è dato di condividere e di realizzare utilizzando professionalità, ma anche creatività e, perché no, passione.

Un ringraziamento particolare alla disponibilità e alla simpatia di Mauro Bonaretti.



Ultimo aggiornamento: 18/11/05