Con la progressiva applicazione dei principi innovativi contenuti nella Riforma Brunetta, gi Enti pubblici italiani stanno dando ulteriore impulso ai piani di
e- government. Obiettivo delle amministrazioni è quello di comunicare tempestivamente i nuovi strumenti che vengono messi a disposizione degli utenti per migliorare la qualità dei servizii.
Abbiamo approfondito l’argomento con i responsabili Comunicazione del PianoTelematico dell’Emilia-Romagna
Roberto Zarro e
Sabrina Franceschini in occasione della
presentazione del “KitCom” , il kit per la comunicazione dei servizi on line, ideato e realizzato dalla Comunità Tematica Comunicatori della Community Network Emilia-Romagna. Il kit è inserito nel più ampio Kit di riuso dei servizi di e-government, un nuovo strumento di supporto agli enti locali per la pianificazione e la realizzazione di attività di comunicazione e promozione dei servizi on line.
Giovedì 7 aprile 2011, la Community Network dell’Emilia Romagna presenta a Bologna KitCom, il kit per la comunicazione dei servizi on line. Quali sono le principali caratteristiche di innovazione di questa iniziativa?
Il KitCom è frutto del lavoro di una specifica comunità della
Community Network, quella dei comunicatori pubblici, e nasce come strumento di supporto agli enti locali del territorio emiliano-romagnolo per la realizzazione di piani, campagne e prodotti
di comunicazione dedicati alla promozione dei servizi pubblici on line e del loro utilizzo.
Il kit si compone di tre elementi principali:
Pianiegov, un programma on line che permette la scrittura guidata e assistita di piani di comunicazione e la loro condivisione
tra gli utenti del sistema;
Creaegov, una vera e propria cassetta degli attrezzi che contiene materiali primari di comunicazione, quali ad esempio loghi, immagini, font, layout e file audio, per la produzione low cost e, nel rispetto di una immagine coordinata e condivisa a livello regionale, di locandine, brochure, manifesti, banner e spot radiofonici; e infine
Comunicaegov, una sorta di vetrina che mostrerà sul sito
Emilia-Romagna Digitale i materiali di comunicazione che saranno realizzati nel tempo dagli enti locali grazie all’uso del kit.
In che modo KitCom si inserisce nell’attuazione del Piano Telematico della Regione Emilia-Romagna?
Tra le parole d’ordine del
Piano Telematico, così come della Community Network dell’Emilia-Romagna, figurano senza
ombra di dubbio la volontà di fare rete e sistema, e quella di condividere saperi ed esperienze per la crescita della società dell’informazione regionale. KitCom nasce proprio nel rispetto di queste parole d’ordine: il suo utilizzo permette di condividere conoscenze, saperi ed esperienze per pianificare una comunicazione efficace ed efficiente dei servizi on line e più in generale dell’innovazione digitale targata Emilia-Romagna, e fare in modo che quanto realizzato dai singoli enti possa costituire un patrimonio comune al quale possano attingere, arricchendolo nel tempo, altri enti e amministrazioni.
Quanto è importante il ruolo della comunicazione?
Nell’ambito delle iniziative del Piano Telematico si pone molta attenzione alla comunicazione come fattore fondamentale per spiegare in maniera chiara e immediata ai cittadini e alle imprese i vantaggi e i benefici che possono derivare dall’uso dei servizi pubblici on line. Se non si comunicano questi aspetti, non solo si rischia che i potenziali beneficiari dei servizi on line non vengano a conoscenza della loro esistenza, ma anche conseguentemente di vanificare i grandi investimenti fatti nel corso degli anni per promuovere l’innovazione digitale amministrativa. KitCom nasce anche e soprattutto tenendo in considerazione questi rischi e proponendosi nel suo piccolo di limitarli.
Come si articola il Piano Telematico e come avviene il monitoraggio dei progetti?
L’ultima programmazione triennale del Piano Telematico è stata articolata in 9 linee guida di indirizzo strategico per la promozione e lo sviluppo della società dell’informazione in Emilia-Romagna. Per ogni linea guida, nell’ambito di piani operativi di durata annuale, sono stati promossi circa 100 progetti finalizzati al conseguimento di risultati specifici, concreti e misurabili. Le linee guida riguardavano le seguenti macro-aree di intervento:
Governance, Infrastrutture di rete per le PA, i cittadini e le imprese, Infrastrutture per l’accesso e l’operatività, Servizi ai cittadini e alle imprese, Servizi per la sanità, Servizi per l’istruzione, Riduzione del knowledge divide, Ricerca e sviluppo, Monitoraggio e benchmarking.
Rimanendo proprio a questi ultimi aspetti, l’andamento dei singoli progetti del Piano Telematico veniva monitorato ogni
4 mesi, con una forte azione di coordinamento volta sia a prevenire le criticità, sia a mettere in sinergia i progetti e i loro risultati.
Per quanto riguarda la prossima programmazione triennale, attualmente all’esame dell’Assemblea legislativa della Regione, si prevede di puntare su 5 linee guida legate ad altrettanti diritti da declinare nell’era dell’accesso alle reti e della cosiddetta cittadinanza digitale, e su un rinnovato sistema di monitoraggio che contemplerà anche misurazioni ex ante, per provare a capire in partenza le esigenze che potranno ispirare specifiche azioni e in parallelo la sostenibilità delle stesse.
Il programma è stato ideato per contribuire a raggiungere i traguardi fissati dall’Agenda di Lisbona, che mirava a rendere l’Unione Europea l’area economica più dinamica e competitiva del mondo entro il 2010, puntando sullo sviluppo della società dell’informazione. Quali obiettivi sono stati finora realizzati?
Nel corso degli ultimi anni sono stati ottenuti risultati molto significativi soprattutto sul versante della creazione delle infrastrutture di rete. Si è passati ad esempio dal 54% di Comuni raggiunti dalla banda larga nel 2005, al superamento del 95%, avvenuto lo scorso anno. Analizzandola da un altro punto di vista, la quota di popolazione emiliano-romagnola soggetta a digital divide totale è attualmente pari allo 0,1%, mentre se si fa riferimento a coloro che non accedono a servizi di connessione con una banda di almeno 2 Mega, il dato sale al 3,6%. Sul fronte della PA digitale, i navigatori che hanno scaricato moduli dai siti istituzionali sono raddoppiati nel giro di 5 anni, passando dal 20% al 40%, mentre per quanto riguarda le imprese con più di 10 addetti, la percentuale di utilizzo dei servizi on line sfiora l’80%. Tra i principali risultati spiccano infine quelli relativi alla sanità digitale, con il 97% dei medici di base e dei pediatri di libera scelta connessi alla rete regionale degli operatori e delle strutture di settore, e importanti passi avanti compiuti anche sul versante delle prenotazioni on line, dei referti informatici, del pagamento via web del ticket, e del fascicolo sanitario elettronico.
Cosa resta ancora da fare a vantaggio della cittadinanza?
Volgendo lo sguardo alle priorità del futuro, occorre lavorare ancora molto per ridurre il cosiddetto knowledge divide, e fare in modo che la maggioranza dei cittadini e delle imprese emiliano-romagnole possano sfruttare a pieno le enormi opportunità che possono derivare dall’accesso alle reti. Ancora oggi le percentuali di utilizzo di Internet e degli altri strumenti digitali, pur essendo nella nostra regione tra le più alte d’Italia, restano inferiori rispetto alle medie europee. Anche e soprattutto per questo motivo, la prossima programmazione triennale del Piano Telematico sposterà il focus delle proprie priorità dal tema dell’e-government, che comunque resterà fortemente presidiato, agli aspetti della cittadinanza e della competenza digitale. A nostro avviso, in una società che non a caso si chiama dell’informazione, si tratta di questioni e diritti che si configurano sempre più come fondamentali e imprescindibili.