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Verso il CAF 2020

Si è svolto a Roma il 12 luglio, organizzato dal Dipartimento della Funzione Pubblica - Centro Risorse nazionale CAF -, l’ultimo di una serie di incontri dei corrispondenti europei CAF per la definizione della nuova versione del modello da lanciare entro la fine dell’anno.

Il CAF, com’è noto, è stato creato a supporto della qualità della performance delle organizzazioni del settore pubblico in Europa, e la sua prima diffusione e utilizzo datano nel lontano 2000.  Da allora circa 4000 organizzazioni si sono registrate come “CAF user” nel data base gestito dall’Eipa, responsabile della promozione del modello a livello europeo, a sostegno degli SM. 

55 sono i paesi coinvolti, anche al di fuori dell’UE e 28 le traduzioni linguistiche del modello disponibili. Oltre 1.000 i casi di applicazione in Italia in diversi settori sia a livello di amministrazioni locali (scuole, CPIA, organizzazioni di giustizia, comuni,..) che di Enti nazionali. 

Tre le versioni del modello generale sinora prodotte e utilizzate (2000-2006-2013) oltre ad una versione personalizzata per il settore Educativo (CAF Education) e ad una procedura di valutazione esterna per l’attribuzione dell’attestato di “Effective CAF user”. La sua natura di strumento di Total quality management ispirato ai principi dell’Eccellenza della gestione per promuovere la cultura della valutazione e del miglioramento continuo della performance ne impone infatti la revisione periodica. Le revisioni attuate hanno arricchito e aggiornato nel tempo le “buone pratiche” condivise fra gli Stati Membri contenute nel modello, rappresentate dagli esempi che accompagnano i criteri e sottocriteri in cui esso si articola. 

Il nuovo percorso di revisione è stato avviato oltre un anno fa e nel corso degli ultimi due incontri, entrambi organizzati dal CAF team italiano, è stata approvata la messa a punto finale degli esempi del modello.

Pur mantenendo l’originaria struttura, in ragione della sua riconosciuta efficacia e al fine di facilitarne l’usabilità, si è lavorato nell’ottica di semplificarne ulteriormente il linguaggio da un lato e, dall’altro, di ancorarlo con maggiore forza ai processi di riforma in atto nel settore pubblico sia a livello europeo, che rispetto ai contesti nazionali.

Considerati i cambiamenti intervenuti nel lasso temporale che separa il CAF 2020 dalla versione precedente, concetti di massima rilevanza e attualità sono stati integrati nel modello, con il relativo riferimento alle pratiche più avanzate presenti nei diversi SM. Il CAF 2020 parlerà alle organizzazioni che lo utilizzeranno, ci auguriamo con maggiore efficacia che in passato, di trasformazione digitaleinnovazione organizzativaagilità e resilienza, accessibilità e trasparenza, integrità e rispetto delle diversità.

La nuova versione sarà aggiornata anche nella parte introduttiva e, sempre al fine di facilitare la piena comprensione del modello da parte dei suoi fruitori, il glossario verrà ampliato per includere definizioni consolidate dall’uso o relative ai nuovi termini utilizzati.

Ancora un paio di mesi di lavoro e di scambio di contributi fra gli SM che compongono il “CAF core group” (formato dai rappresentanti dei Paesi dove maggiore risulta l’utilizzo del modello) e nel prossimo incontro del CAF Network, all’inizio di ottobre ad Helsinki, la nuova versione sarà approvata in via definitiva. 

Il modello CAF 2020, come previsto dal Rolling program dell'EUPAN, verrà reso pubblico alla fine di novembre a seguito della sua presentazione e lancio ufficiale in occasione dell’incontro dei Direttori Generali EUPAN, che si terrà sempre ad Helsinki a cura della Presidenza Finlandese.