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Intervista a G.Mulé - Chief Operating Officer EFQM

La versione del Modello EFQM 2020 presenta diverse novità. Gianluca Mulè, Chief Operating Officer di EFQM, spiega le caratteristiche e potenzialità del nuovo Modello anche in relazione al Modello CAF 2020.

 

Quali sono le principali caratteristiche del Modello EFQM 2020?

Anche se la versione 2020 del Modello EFQM ha subito cambiamenti sostanziali, esso conserva alcune delle caratteristiche essenziali che ne fanno un riferimento a livello globale per supportare le organizzazioni nella gestione del cambiamento e miglioramento.

In particolare, al pari delle versioni precedenti, il Modello è indirizzato alle organizzazioni private, pubbliche e del terzo settore, indipendentemente dal settore di appartenenza e dalle dimensioni, per supportare la definizione delle priorità manageriali rivolte a un futuro sostenibile di lungo termine.

I cambiamenti effettuati vogliono sottolineare, ancora più di prima, gli elementi che devono costituire la base per un efficace sviluppo manageriale: il primato del cliente, la visione di lungo periodo incentrata sugli stakeholder, la comprensione dei legami causa effetto come guida per il miglioramento. Viene evidenziato come una efficace gestione manageriale debba essere basata su tre Pilastri:

- una chiara Direzione (in cui si inseriscono gli indirizzi strategici che traducono la mission e vision dell’organizzazione), supportata da una cultura organizzativa che crei le condizioni per il cambiamento e l’innovazione e incentrata sulla creazione del valore

- un’Attuazione che coinvolga gli stakeholder chiave del proprio ecosistema, creando valore sostenibile per gli stessi attraverso una gestione delle performance che consideri i rischi, le necessità di trasformazione e le opportunità offerte dalla tecnologia. Il tutto in un’ottica che guarda costantemente al futuro

- i Risultati conseguiti dall’organizzazione, in termini di percezione degli stakeholder chiave e di performance strategiche e operative.

Ci sono alcuni concetti alla base, emersi dalla specifica ricerca effettuata tramite contatti con organizzazioni eccellenti pubbliche e private, oltre che dall’esperienza trentennale di applicazione del modello:

  • l’importanza per l’organizzazione dell’ecosistema in cui opera, entro cui sviluppare la collaborazione e a cui fornire valore, considerando le condizioni economiche ambientali e sociali
  • la necessità di uno stile di leadership collaborativo, in grado di utilizzare e valorizzare le diversità e di sviluppare creatività e innovazione
  • la necessità di una gestione agile, attenta alle opportunità e minacce e con un’ottica costantemente orientata al futuro.

Anche la semplificazione è stata tra gli obiettivi che ci si è posti con il nuovo modello: si è passati da 9 a 7 Criteri, da 32 a 25 Sottocriteri. Soprattutto, entro di essi i concetti di cambiamento, agilità, visione di lungo periodo vengono enfatizzati in modo più esplicito.

Il nuovo modello conserva invece, con limitate variazioni, lo strumento RADAR (il tool diagnostico del Modello), sempre sostanzialmente basato sulla logica PDCA di Deming.

 

Per un utilizzo da parte delle organizzazioni del settore pubblico, quali considerazioni hanno motivato principalmente i cambiamenti introdotti?

Nella preparazione del Modello, ci sono stati numerosi contatti con organizzazioni pubbliche per garantire che i nuovi contenuti rispondessero alle specifiche esigenze e tenessero conto dei temi di interesse della Pubblica Amministrazione. In particolare sono stati intervistati rappresentanti dei settori Education, Healthcare, organizzazioni non-profit e varie altre istituzioni pubbliche. Su tale base si può assicurare che il Modello risponda perfettamente a quanto richiesto dalle organizzazioni pubbliche in senso lato, nei suoi contenuti nuovi e in quelli sottolineati in modo più incisivo.

Nel Modello si trovano molti dei temi che caratterizzano l’ambiente Pubblica Amministrazione,  essenziali per una efficace attuazione delle riforme pubbliche; in particolare, tra questi, assumono grande rilevanza per la Pubblica Amministrazione, ma non solo:

  • la costruzione di relazioni sostenibili con gli stakeholder (compresi gli stakeholder istituzionali) durante tutte le fasi di creazione del valore, per fornire mutuo valore (nel Modello CAF: Co-decision, Co-design, Co-production, Co-evaluation)
  • lo sviluppo di una cultura del cambiamento, della creatività e dell’innovazione a supporto delle riforme pubbliche
  • lo sviluppo di partnership, reti di apprendimento e benchmarking
  • lo sviluppo a (e il sostegno di)  integrità, etica, valori, coscienza sociale ed ambientale in linea con Valori Europei,  UNSDG e Global Compact
  • il contributo al benessere e alla prosperità della Società e gestione in modo responsabile e sostenibile delle risorse
  • l’attenzione alla digital transformation e alle opportunità offerte dall’utilizzo di dati, informazioni e conoscenze per supportare innovazioni e cambiamenti efficaci.

Ognuno di essi trova riscontro nel Modello con messaggi nuovi o con una più chiara ed ampia espressione di concetti già presenti nei modelli precedenti.

 

Quali opportunità offre il modello EFQM 2020 alle amministrazioni che utilizzano / conoscono il CAF?

Nelle precedenti revisioni del Modello CAF, l’EFQM aveva dato il proprio contributo per supportarne lo sviluppo e mantenere un esplicito allineamento tra i due modelli. Anche se questo non è stato più fatto nell’ultima revisione del CAF, ciò non significa che si siano voluti creare, né che siano stati creati disallineamenti sostanziali nei contenuti e nei messaggi dei due modelli. Non si ritroverà più la corrispondenza della struttura generale a nove criteri del modello, né quella dei criteri/sottocriteri. Ma i messaggi fondamentali dati dal nuovo modello EFQM e del nuovo modello CAF rimangono congruenti.

Non si trovano più nel nuovo Modello EFQM i Concetti Fondamentali dell’Eccellenza (i Principi del Modello CAF), perchè il Modello EFQM si è voluto riferire a un livello più alto, da cui erano stati ricavati questi Concetti: i Valori europei espressi nelle Carte e Convenzioni dei diritti Umani e gli obiettivi di sviluppo sostenibile espressi dalle Nazioni Unite (UNSDG e UN Global Compact).

Quali sono allora, in questo contesto, le opportunità offerte dal nuovo modello EFQM a chi utilizza o conosce il modello CAF?

La risposta può essere data guardando ai diversi obiettivi che si pongono i due modelli. Il modello CAF è lo strumento destinato a tutte le Pubbliche Amministrazioni, attraverso il quale costruire una struttura gestionale basata su consolidati principi manageriali. Il nuovo modello EFQM vuole costituire la guida capace di orientare le organizzazioni verso l’eccellenza sostenibile, per farne organizzazioni “outstanding” tramite un nuovo stile manageriale, l’integrazione nell’ecosistema in cui opera, la capacità di innovare e di rispondere in modo agile alle sfide del futuro.

In questo senso, per chi sta consolidando la propria struttura gestionale con l’utilizzo del CAF, il modello EFQM può costituire l’itinerario ulteriore da percorrere verso l’eccellenza. Per chi ha già consolidato l’esperienza di utilizzo del CAF, l’EFQM consente invece di confrontare con altre organizzazioni e nel tempo il livello di eccellenza raggiunto.