Dall'autoreferenzialità alla valutazione tra pari

Italo Benedini, esperto del team scientifico di supporto del Centro Risorse Nazionale CAF, in questo articolo pone l’attenzione sul valore aggiunto, per le organizzazioni, delle attività di valutazione esterna (maggio 2009).

Il non sapersi aprire al confronto con l’esterno, con altre organizzazioni pubbliche o private, a livello nazionale o internazionale, porta frequentemente le amministrazioni pubbliche ad incorrere in problemi quali l’autoreferenzialità e l’illusione che “meglio di così non si può fare”.

La prassi del ricorso alla valutazione esterna è ormai abbastanza diffusa  anche fra le amministrazioni del nostro Paese,  sia sotto forma di acquisizione di certificazioni di qualità, che di partecipazione ad iniziative premiali.  Una nuova frontiera, sulla quale il Dipartimento della Funzione Pubblica sta da tempo lavorando a creare e diffondere il know how necessario all’interno delle amministrazioni pubbliche del Paese, è rappresentata inoltre dalla “valutazione fra pari”
Organizzazioni pubbliche che valutano altre organizzazioni pubbliche: tale modalità favorisce non solo l'attivazione di processi di miglioramento basati su autovalutazioni "validate" nel confronto con l’esterno, ma anche lo scambio di competenze  ed esperienze (benchlearning) fra le amministrazioni. Il Dipartimento della Funzione Pubblica, attraverso il Centro Risorse CAF, sta procedendo a formare un numero sempre più ampio e distribuito sul territorio nazionale di valutatori pubblici. Il “corso valutatori CAF”, giunto alla sua terza edizione, serve a creare le condizioni per rispondere ad una domanda crescente di valutazione esterna proveniente dalle PPAA attraverso un'offerta qualificata di valutatori e la definizione e sperimentazione di  modalità che consentano l’effettivo diffondersi di pratiche di valutazione fra pari.

La valutazione esterna secondo i modelli d’Eccellenza: come avviene

Valutare signifi

  •  assegnare “valore” alle cose, ai progetti o agli eventi e quindi stabilire se essi sono buoni (punti di forza) o sono cattivi (aree da migliorare);
  • assegnare un “peso” a questi elementi positivi e negativi, attraverso cui stabilire una scala di priorità (cosa migliorare, cosa rafforzare, cosa mantenere e su cosa, eventualmente diminuire il proprio impegno).

Attraverso questi elementi, la valutazione fornisce all’organizzazione gli indirizzi per il possibile miglioramento del sistema di gestione. Vi sono vari modi di organizzare ed eseguire valutazioni esterne. Si descrive di seguito il percorso comune a diversi premi basati sui modelli di eccellenza.

Il punto di partenza di una valutazione è costituito dall’auto-valutazione dell’organizzazione, il cui esito è descritto su un documento (rapporto di autovalutazione) che descrive i modi di funzionamento e i risultati di performance di un’organizzazione secondo le dimensioni di analisi proposte dal modello preso a riferimento (ad esempio l’EFQM o il CAF).
L’attività successiva è la valutazione vera e propria, effettuata solitamente da un team di valutatori. Dapprima i valutatori analizzano individualmente la rispondenza di quanto descritto nel documento  alle indicazioni del modello, poi confrontano le singole valutazioni ed esprimono la valutazione di team (riunione di consenso). Il confronto dei vari punti di vista e delle diverse opinioni dei componenti del team aggiunge un grande valore al lavoro effettuato individualmente, grazie alle diverse esperienze delle persone e permette di sommare le capacità individuali di cogliere gli elementi, positivi o negativi, dell’organizzazione.
Le valutazioni condivise dal team sono poi verificate direttamente attraverso una “visita sul posto” presso l’organizzazione, volta ad accertare la reale consistenza dei punti di forza individuati, per verificare le aree di miglioramento e per chiarire tutti gli elementi dubbi rimasti (punti da approfondire). Un’ulteriore riunione di consenso tra il team porta alla redazione del rapporto di valutazione finale, che può essere inviato o, meglio, discusso con l’organizzazione.

Per saperne di più:

L’esperienza di un valutatore CAF: leggi l’intervista a Paolo Serra

Ultimo aggiornamento:  30/12/2015

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