Intervista a Vincenzo Caporale, Direttore dell’Istituto Zooprofilattico Abruzzo e Molise
Il piano di miglioramento dell'Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise ha ricevuto la menzione speciale nell’ambito del Concorso Premiamo i Risultati, ed il Premio per l’innovazione 2010 per la categoria pubbliche amministrazioni (luglio 2010)
D. Il vostro piano ha avuto una durata di un anno. A valle del piano che cosa è migliorato per gli utenti dei vostri servizi e per il personale che li gestisce?
R. Gli utenti dei servizi dell’Istituto G. Caporale sono i veterinari, le imprese alimentari, gli enti pubblici coinvolti nella sanità animale delle regioni Abruzzo e Molise. L’Istituto ha anche un importante ruolo internazionale, è infatti referente dell’OMS, della FAO e dell’OIE e sede del CIFIV Centro Internazionale per la Formazione ed Informazione Veterinaria.
I nostri utenti e stakeholder erano già abituati a ricevere un servizio di qualità ma con gli interventi attuati attraverso il piano i nostri clienti ed in particolare i veterinari, ricevono oggi servizi ancora più tempestivi, di immediato impiego e più diversificati che in passato (es. quelli di diagnostica). Contemporaneamente il personale si avvale in misura sempre maggiore delle opportunità offerte dai collegamenti via web con i sistemi e le reti dei clienti - utenti.
D. Perché avete deciso di partecipare al Concorso e quali sono le principali “lezioni apprese” dall’esperienza?
R. L’iniziativa è stata da subito interpretata in chiave di continuità con un percorso orientato alla innovazione ed alla efficienza avviato dall’Istituto già da diversi anni ed ormai consolidato. Nel 1989 ha preso infatti il via un processo di sviluppo orientato alla costruzione di un modello organizzativo basato su una programmazione capace di adattarsi con grande rapidità ai vari mutamenti dell’ambiente circostante. Il costante impegno profuso durante questi anni ha confermato che le strategie intraprese dall’Istituto verso il miglioramento delle politiche organizzative e gestionali erano vincenti.
Il progetto “Premiamo i Risultati” ha costituito pertanto, una importante occasione di confronto con tante altre realtà amministrative, ma anche un utile strumento per accrescere le capacità gestionali in modo da soddisfare al meglio le esigenze del cliente.
La natura competitiva del concorso ha spinto l’Istituto a darsi obiettivi certamente ambiziosi ma realistici che sono stati raggiunti grazie ad una politica aziendale storicamente orientata al cambiamento ed alla sfida.
L’esperienza del concorso ha permesso all’ente di apprendere, o meglio, confermare l’importanza di alcuni semplici principi di gestione: avere un progetto e saperlo gestire, fare squadra, coinvolgere le persone, motivandole.
D. La partecipazione al Concorso ha influito sulle attività realizzate e sugli esiti del piano di miglioramento?
R. Le ricadute della partecipazione al Concorso si sono già percepite, sia per quanto riguarda il miglioramento dei processi organizzativi interni e le conseguenti economie di gestione, sia per quanto attiene al rafforzamento del senso di appartenenza del personale e del livello di motivazione al lavoro.
L’obiettivo, infatti, è stato quello di accrescere la capacità dell’Istituto di realizzare prestazioni pari o superiori a quelle attese dai clienti e dai portatori di interesse. Si è cercato, inoltre, di consolidare il ruolo dell’Istituto come struttura di eccellenza e di riferimento nella sanità pubblica, per quanto attiene la gestione dei costi e la capacità di realizzare in concreto innovazione e sviluppo.
Il progetto ha coinvolto tutto il personale, l’organizzazione, e le risorse tecnologiche. Questo significa che il miglioramento ha impegnato l’ente nella sua globalità. Per ogni struttura di riferimento, sono stati definiti obiettivi concreti, coerenti al disegno globale e caratterizzati dall’utilizzo di metodi e strumenti uniformi anche ai fini della valutazione delle prestazioni.
I fattori che hanno permesso all’Ente di raggiungere risultati così impegnativi sono stati:
- la qualità e quantità degli obiettivi: l’Istituto, unica tra le Amministrazioni partecipanti, ha concorso su tutte le sezioni previste (miglioramento del servizio, miglioramento delle pratiche di gestione, ampliamento delle relazioni con i portatori d’interesse e riduzione dei costi) risultando vincitore grazie alla propria vocazione al miglioramento nella continuità ed alla sua abitudine a misurare il miglioramento in termini quantitativi
- la comunicazione continua e la responsabilizzazione diffusa: la comunicazione periodica delle attività e dei risultati di volta in volta conseguiti ha contribuito a mantenere sempre vivo l’interesse e il coinvolgimento del personale rispetto al progetto. Il prestigioso esito non sarebbe stato tuttavia possibile senza una responsabilità estesa a tutte le strutture dell’Ente. Lo sviluppo diffuso del senso di responsabilità è frutto del percorso più che ventennale fatto in precedenza, volto alla crescita ed al conseguimento della eccellenza sia interna (organizzazione, persone, soluzioni tecnologiche), sia verso i committenti ed i portatori di interesse. Esiste nell’Istituto una cultura diffusa che condivide principi di serietà nei comportamenti individuali, nel governo dei processi interni che viene da lontano ed è parte del codice genetico dell’azienda. Su questo si innesta un solido sistema gestionale che alimenta con chiarezza l’assunzione di responsabilità in modo diffuso, ma che altrettanto chiaramente definisce un gradiente di responsabilità che dalla direzione passa attraverso i livelli dirigenziali per giungere ai più bassi livelli della struttura organizzativa.
In questo contesto si è mantenuto alto, anche grazie alle difficoltà generate da ambienti politico-sociali e sindacali non infrequentemente ostili, un marcato senso di appartenenza che contribuisce non poco a creare la percezione dell’Istituto come squadra che compete nello scenario nazionale ed internazionale. Poi, ovviamente, nulla aiuta come il vincere!
D. Quali iniziative di miglioramento sono in corso di realizzazione per il 2010?
R. Prosegue il percorso verso il miglioramento continuo e, alla luce dei risultati fin qui ottenuti, si sta operando per allargare il set degli obiettivi cui tendere con sistematicità: oltre alla consueta attenzione verso i costi, la qualità dei processi, il servizio ai clienti, l’innovazione, sta crescendo quella verso il risparmio energetico e l’impatto ambientale delle nostre attività. Stiamo anche prendendo sempre più in considerazione i modelli di funzionamento connessi con la “responsabilità sociale d’impresa” (CSR Corporate Social Responsability).
D. Ritiene che un’azione di supporto tecnico, quale quella effettuata nell’ambito del Concorso, potrebbe facilitare le amministrazioni del vostro territorio regionale nell’attuazione delle novità introdotte dal decreto legislativo 150/2009, in particolare per quanto riguarda la gestione del ciclo delle performance?
R. Certamente sì. Il Decreto Legislativo 150/2009 infatti richiede a tutte le pubbliche amministrazioni un sistema di misurazione e valutazione della performance volto a dare un forte contributo alla loro efficienza ed all’orientamento all’utente – cliente. Nel caso dell’Istituto gran parte dei contenuti del decreto sono già attuati. Siamo tuttavia intenzionati a mettere in atto tutto ciò che contribuisce a rendere il nostro ente più allineato alla normativa esistente, e in grado di mantenere nel concreto standard di eccellenza.
Il Premio Nazionale per l'Innovazione costituisce il primo riconoscimento nazionale per un Ente che da anni lavora intensamente per essere competitivo a livello comunitario ed internazionale e che per una serie di fortunate circostanze ha superato, peraltro in modo parziale, tali difficoltà endemiche, cercando di mantenere per quanto possibile, la propria identità storica, anche grazie alla fortunata coincidenza della mancata applicazione in Abruzzo e Molise di una legislazione aberrante.
Ha avuto la possibilità di restare fedele alla sua natura e si è sì progressivamente distaccato dagli altri Istituti Zooprofilattici Sperimentali, affermandosi progressivamente come una realtà scientifica capace di fare rete con le grandi istituzioni di ricerca veterinaria del mondo e con le principali organizzazioni internazionale operanti nel settore della sanità pubblica veterinaria (OIE, FAO, OMS).
Accanto agli interventi di natura più metodologica proposti con il Concorso occorrerebbe supportare una drastica innovazione del sistema sanitario pubblico del Paese a livello nazionale e territoriale che, coltivando la cultura della competenza in termini di potestà ad operare, è assolutamente alieno dalla cultura della competenza come capacità ad operare ed ancor più da quella della competizione, dunque lontanissimo dal riconoscere il merito. Dalla efficienza degli IZS infatti, dipende sia la sicurezza dei cittadini sia la competitività del Paese, se è vero, come è vero, che la funzione che essi assolvono è una delle pietre fondanti della sicurezza e della competitività internazionale del sistema agroalimentare italiano. In passato il contributo degli Istituti al benessere ed alla salute del Paese era inequivocabilmente chiaro, perché chiaro era il loro ruolo e universalmente riconosciuta la loro dimensione scientifica, a partire dagli straordinari veterinari che li hanno fondati e diretti.
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