Comune di Lecco. Piani anti-corruzione in azione
24 gennaio 2013 - Alla luce della L. 190/2012, uno dei temi più caldi degli ultimi mesi anche per gli enti locali riguarda come mettere in campo un sistema organizzato di prevenzione dei possibili comportamenti non corretti da parte dei dipendenti che, partendo dalla buona fede e dalla correttezza di tutti, consenta all’organizzazione di essere sicura di aver fatto tutto quanto è possibile per non correre rischi non previsti e non voluti. Il resto poi ricade nella sfera delle responsabilità individuali
Su questa linea, il Comune di Lecco ha avviato un percorso significativo e all’avanguardia per la gestione dei rischi all’integrità dei comportamenti in alcuni settori strategici dell’ente, finalizzato anche alla redazione dei cosiddetti piani anti-corruzione previsti dalla legge.
Integrità e trasparenza nell’ente locale, ora più che mai irrinunciabili
Il tema dell’integrità e della trasparenza dei comportamenti nella Pubblica Amministrazione italiana appare sempre più attuale e urgente, anche in relazione alle richieste della comunità internazionale; sia il Consiglio d’Europa (rapporto GRECO -Gruppo di Stati contro la Corruzione– del 2011) che l’OCSE (nell’annuale report sulla corruzione) individuano nella corruzione – profondamente radicata in tutte le aree della società - una della cause del basso tasso di crescita dell’economia italiana. Con la legge 6 novembre 2012, n. 190 (c.d. “Anticorruzione”) infatti è stata individuata nella CIVIT l’Autorità nazionale anticorruzione in attuazione dell’articolo 6 della Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione del 2003. In un percorso di trasparenza della Pubblica Amministrazione è quindi necessario progettare e implementare un sistema di verifiche con l’obiettivo di garantire il presidio del processo di monitoraggio e verifica sull'integrità delle azioni e dei comportamenti, prevenendo in tal modo i rischi per danni all'immagine derivanti da comportamenti scorretti o illegali del personale.
Il Comune di Lecco mette in campo un approccio pratico per la garanzia dell’integrità dei comportamenti del personale
Condividendo tali esigenze, nell’autunno del 2012 il Comune di Lecco ha applicato un approccio innovativo e pragmatico per la garanzia dell’integrità e trasparenza dei comportamenti del personale ai fini della redazione dei piani anti-corruzione, rifacendosi a due modelli considerati di eccellenza e efficacemente sperimentati da numerose organizzazioni:
- L’approccio dei sistemi normati, che si fonda sul principio di documentabilità delle attività svolte e sul principio di documentabilità dei controlli, per cui ogni attività di supervisione o controllo deve essere documentata e firmata da chi ne ha la responsabilità. In coerenza con tali principi, sono da formalizzare procedure, check-list, criteri e altri strumenti gestionali in grado di garantire omogeneità, oltre che trasparenza e equità;
- L’approccio mutuato dal D.Lgs 231/2001, con le dovute contestualizzazioni per l’ente pubblico, che prevede che l'ente non sia responsabile per i reati commessi (anche nel suo interesse o a suo vantaggio) se prova che l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi, se il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli e di curare il loro aggiornamento é stato affidato a un organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo e se non vi é stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell'organismo.
L’implementazione di tale approccio coinvolge l’organizzazione su due livelli:
- il livello strategico, mediante la stesura, condivisione e formalizzazione di un codice etico e policies in ambito di comportamenti e modelli organizzativi che evitino situazioni potenzialmente a rischio;
- il livello operativo, mediante la progettazione, stesura e adozione di procedure, check-list, sistemi di campionamento, che permettano di prevenire le situazioni a rischio.
Tra i primi ambiti affrontati dal Comune di Lecco vi sono due servizi comunali prioritari: la Polizia Locale e l’Edilizia Privata.
Le attività svolte ed i risultati ottenuti per la costruzione dei piani anti-corruzione
Tra le attività svolte dal Comune di Lecco nei due ambiti considerati per l’attuazione pratica di iniziative volte alla costruzione dei piani anti-corruzione vi sono:
- individuzione e selezione dei processi chiave da monitorare in maniera particolare tra tutti quelli afferenti ai servizi Polizia Locale e Edilizia Privata;
- identificazione dei rischi più probabili nell’ambito dei processi considerati sotto il profilo dei potenziali spazi per comportamenti non integri del personale e valutazione del relativo impatto;
- progettazione ed implementazione di un sistema di controlli interni tesi a limitare/eliminare i rischi, identificando per ciasun rischio critico un sistema di azioni e di controlli interni per la prevenzione, completo di procedure e strumenti gestionali (check-list, verbali, piani di campionamento ecc.) in grado di garantire la documentabilità dell’attività svolta e la sua omogeneità;
- interventi sull’organizzazione del lavoro per attuare il principio di separazione delle funzioni – per cui nessuno deve gestire in autonomia un intero processo dall’autorizzazione al controllo – ed il principio di rotazione (ove possibile) per cui la stessa persona non si deve occupare sempre dello stesso tipo di attività con lo stesso tipo di utenti;
- creazione di un sistema permanente di controlli e formazione di auditores interni
Ai fini anche della costruzione dei piani anti-corruzione, per i due servizi, complessivamente, sono state identificate ben 24 tipologie di rischi possibili e circa 60 azioni per prevenirne la manifestazione.
Per tutte le azioni di prevenzione/controllo sono stati definiti tempi e responsabilità attuative per la loro realizzazione e messa a regime. Anche le azioni o gli strumenti necessari già in essere sono stati inseriti all’interno del sistema di controlli interni, se efficaci e in linea con i principi del sistema.
La fase successiva, nel 2013, riguarda l’estensione della metodologia di questo approccio pragmatico e concreto a tutto il resto dell’ente comunale.