Intervista a Mario Ventrella, provincia del Verbano Cusio Ossola

Nel 2009, nell'ambito del concorso PIR, la provincia del Verbano Cusio Ossola ha realizzato il piano di miglioramento "Mercurio". Il piano aveva l’obiettivo di migliorare i livelli di soddisfazione dei clienti, interni ed esterni, potenziando e sviluppando le relazioni con gli stessi attraverso un loro coinvolgimento attivo nel processo di valutazione (novembre 2010)

D. Nel corso del 2010 la provincia ha realizzato altre azioni di miglioramento - nella medesima area di intervento o in altri ambiti?

R. Per comprendere cosa è accaduto a valle della nostra partecipazione al Concorso va spiegato in quale contesto è nata tale partecipazione. Nel 2007 il Settore delle politiche del lavoro ha partecipato alla II edizione del Premio Qualità PPAA. Dalla stesura del documento di partecipazione, dall’applicazione del CAF e dal rapporto di valutazione elaborato dai valutatori a seguito della visita è nato il piano Mercurio con cui il settore ha partecipato al Concorso.
Il percorso di miglioramento, partito con l’autovalutazione, si è pertanto completato con la pianificazione e la gestione del piano di miglioramento.
Nel corso del 2010 non sono state realizzate nuove azioni di miglioramento ma si è cercato di estendere il percorso avviato e consolidato nel settore a tutta la Provincia con l’obiettivo di innalzare il livello qualitativo  delle performance dell’organizzazione e dei servizi erogati ai cittadini.

D. Quali risultati sono stati raggiunti?

R. Attualmente il risultato più importante è la candidatura della Provincia nel suo complesso alla III edizione del Premio Qualità PPAA che porta alla diffusione dell’utilizzo del modello CAF in tutti i settori dell’Ente. La partecipazione al premio è stata inserita in un piano d’azione che è  uno degli obiettivi assegnati ai dirigenti di settore.
Contemporaneamente io sono passato a dirigere un  nuovo settore che necessita ancora di investimenti in termini di creazione di competenze e diffusione di conoscenze, prima di intraprendere piani di miglioramento strutturati e derivanti da una autodiagnosi delle performance. Nonostantante questo, alcune azioni di miglioramento, come la reingegnerizzazione dei processi, sono quasi giunte al termine, e rappresentano dei primi esempi di un metodo, il PDCA,  che deve però ancora essere metabolizzato.
 
D. Riflettendo sulla vostra partecipazione al concorso nel 2009,  ritiene che il supporto metodologico e i feedback ricevuti vi abbiano aiutato nella definizione e gestione del piano di miglioramento?

R. In una struttura che aveva già intrapreso un percorso di miglioramento basato sul ciclo PDCA le logiche del Concorso Premiamo i risultati e il supporto metodologico hanno aiutato a completare un quadro già definito nelle sue linee principali. Gli strumenti forniti sono stati molto utili ed in particolare lo schema per la redazione del piano di miglioramento. 
 
D. Ritiene che la partecipazione al concorso abbia in generale rafforzato la capacità della sua amministrazione di realizzare attività di miglioramento?

R. La partecipazione al concorso del Settore dell’organizzazione che ha la maggiore vocazione verso il cliente/cittadino da un lato ha rafforzato una cultura della qualità già radicata, favorendo il consolidamento di  concetti e pratiche quali la misurazione, il monitoraggio e la valutazione, dall’altro lato ci ha aiutato a diffondere contestualmente l’approccio all’autovalutazione, al miglioramento continuo e all’eccellenza in tutta l’organizzazione. Infatti l’Amministrazione nel suo complesso, sulla scorta dei risultati raggiunti dal Settore, sta partecipando al Premio qualità 2010-2011.

D. Ritiene, infine, che un’azione di supporto tecnico, quale quella effettuata nell’ambito del Concorso, potrebbe facilitare le amministrazioni provinciali nell’attuazione delle novità introdotte dal decreto legislativo 150/2009, in particolare per quanto riguarda la gestione del ciclo delle performance?

D. Sicuramente sì, sul d.lgs 150, in particolare negli enti locali, è mia opinione che vi siano ancora alcune zone di poca chiarezza e che un legame tra i percorsi di qualità ed il decreto dovrebbe esser meglio definito, sia attraverso l’intervento di circolari che pongano in evidenza questo legame (evidenziando la metodologia CAF), sia attraverso un sostegno concreto da parte di esperti (quali i valutatori CAF) che aiutino le amministrazioni ad affrontare il percorso di definizione e attuazione del ciclo della performance con più tranquillità.

Ultimo aggiornamento:  01/07/2013