La Valutazione civica dal punto di vista delle amministrazioni
La valutazione civica è un’occasione per i cittadini di rappresentare ed esprimere il proprio punto di vista rispetto al funzionamento dei servizi pubblici. Tale punto di osservazione può essere infatti differente da quello degli operatori quotidianamente impegnati nell’erogazione del servizio o dalla rappresentazione che hanno i decisori, politici e tecnici, del servizio e del suo funzionamento (aprile 2010)
In tal senso, spesso le scelte strategiche e le modalità organizzative delle amministrazioni seguono logiche particolari, non sempre coerenti con quanto i cittadini reputano prioritario o significativo ai fini dell’adeguatezza del servizio ricevuto.
La valutazione civica, come l’audit civico che si sta diffondendo in sanità, sono espressione della cosiddetta società civile e non si possono definire esattamente come modalità di co-valutazione in quanto si tratta di iniziative che nascono dai cittadini e/o da loro associazioni di rappresentanza anche senza un consenso o un accordo formale assunto con le amministrazioni coinvolte.
Molte amministrazioni, tuttavia, si stanno convincendo che aprirsi alla partecipazione dei cittadini può migliorare la qualità dell’azione amministrativa e che la sussidiarietà orizzontale è un’occasione di crescita per la comunità e anche per le istituzioni.
In particolare, nell’ambito di un progetto PON Governance 2007-2013, coordinato dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con il Formez, Cittadinanzattiva e Fondaca, alcuni comuni stanno attualmente sperimentando, in partnership con i cittadini e i referenti civici, la valutazione civica della qualità urbana. Ma qual è il punto di vista che le amministrazioni hanno sulla valutazione civica? Ne abbiamo parlato con Asnora Porcaro, referente per la valutazione civica del comune di Lamezia Terme, e Antonella Marascia, segretario e direttore generale dei comuni di Mazara del Vallo e di Salaparuta.
Perché prendere parte alla sperimentazione della valutazione civica
Sono sostanzialmente tre le ragioni che hanno convinto le due amministrazioni a prendere parte alla sperimentazione della valutazione civica. Un primo motivo riguarda la volontà di essere amministrazioni “che stanno al passo con i tempi, magari anticipandoli”. Da questo punto di vista, quindi, prendere parte ad una sperimentazione nazionale assume un interesse strategico per l’amministrazione.
Un’altra ragione che motiva a sottoporsi alla sfida della valutazione civica -scegliendo di lavorare con i cittadini sulla “qualità urbana”, uno degli aspetti più critici che riguardano le città- è l’occasione di far capire ai cittadini-utenti “la difficoltà in cui spesso i comuni si trovano ad operare”. La valutazione civica, infatti, consente di “condividere” con i cittadini “alcune scelte che gli enti locali sono costretti a prendere” e che, per carenza di informazione i cittadini non capiscono o non conoscono.
Infine la valutazione civica è considerata come un “valido strumento per gli operatori comunali nell’acquisizione di buona pratica amministrativa”.
I risultati attesi
La sperimentazione è attualmente in corso ma alcune idee sui risultati che si potranno ottenere al termine di questo percorso sono già chiare e hanno a che fare sia con l’acquisizione di un metodo di lavoro, sia con informazioni relative al merito della “qualità urbana”.
Un primo risultato, infatti, sarà “sperimentare sul campo un modello di valutazione di alcuni aspetti della vita cittadini da poter poi utilizzare come base per altre indagini che coinvolgano direttamente gli utenti dei servizi”. Tale sperimentazione è considerata, quindi, come una prima occasione per acquisire un metodo di lavoro per l’ascolto e il coinvolgimento dei cittadini e degli utenti dei servizi.
Sul merito della qualità urbana, invece, ci si aspetta che emergano diverse criticità e “carenze sui servizi erogati”: “dobbiamo prepararci a ricevere alcune insufficienze”, dice una delle nostre intervistate.
Infine ci si augura che la valutazione civica generi un sorta di effetto educazione civica: “si spera che il percorso attivato possa essere anche un percorso di formazione e presa d’atto per i cittadini dell’impegno che ciascuno è tenuto a rispettare”. Come dire: la qualità urbana è in parte responsabilità dell’amministrazione ma in parte anche responsabilità -e diretta conseguenza- del comportamento degli stessi cittadini.
I vantaggi della valutazione civica per le amministrazioni
Ciò che convince maggiormente del metodo di lavoro proposto per la valutazione civica è la condivisione e il lavoro di un gruppo composto sia dai cittadini, sia dalle amministrazioni, che dalle associazioni civiche. E’ da questa collaborazione virtuosa che si ritiene possano nascere soluzioni per i servizi ma anche una diversa relazione tra amministrazioni e cittadini società civile.
La valutazione civica apre un nuovo canale di confronto e di dialogo con i cittadini e questo è il principale vantaggio. Inoltre, attraverso questa differente relazione, l’amministrazione acquisisce nuovi punti di vista, spunti e suggerimenti che possono avere una ricaduta positiva sui servizi “rispondendo alle esigenze della popolazione che vive sul territorio”.
Ipotesi di futuro
Che cosa ne faranno le amministrazioni dei dati e dei risultati che emergeranno da questa prima esperienza di valutazione civica?
In modo molto pragmatico si immagina, nel breve termine, di poter organizzare momenti di confronto, a partire dalle “aree amministrative coinvolte” per arrivare “all’organo politico” e alla condivisione con tutta la cittadinanza.
Dopo la comunicazione e la condivisione arriverà, quindi, il momento di ragionare sulle azioni di miglioramento che dovranno essere concordate, dalle amministrazioni coinvolte, con Cittadinanzattiva e con i cittadini attivi direttamente coinvolti. Si pensa inoltre già di pianificare nuovi momenti di partecipazione civica per continuare a lavorare su alcune tematiche che potranno emergere dall’indagine. Non si parla ancora, però, di effettivi impegni che le amministrazioni assumeranno.
C’è da immaginare che le attività di ascolto e confronto, sperimentate nel corso della valutazione civica, diventeranno nuovi input all’interno dei complessi processi decisionali governati dalle amministrazioni comunali. Questi processi presuppongono, da parte delle amministrazioni stesse, una complessa governance di attori e interessi differenti. E’ importante che le amministrazioni che hanno preso parte all’esperienza della valutazione civica abbiano cura di consentire un’adeguata rappresentanza del “punto di vista del cittadino” all’interno di questi processi, a sostegno di una nuova cittadinanza e di nuovo capitale sociale: un capitale di tutti.
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