Comunicazione pubblica usabile

Usabilit� per la comunicazione pubblica - Orientarsi nella progettazione e nella valutazione dei siti web istituzionali

Vai a "Urp degli Urp", il sito degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico on line (link esterno) Logo da stampa dell'URP degli URP Logo da stampa della Comunicazione Pubblica Usabile
  • Vai all'introduzione generale

  • Vai all'introduzione

  • Vai alla guida

  • Vai al glossario

  • Vai alla mappa dei contenuti

  • Visualizza l'anteprima di stampa

 
Sei in: Presentazione Usabilit� per temi Accessibilit� L'"accessibilit� usabile" (Usable Accessibility)
L'"accessibilit� usabile" (Usable Accessibility)

Nel contesto attuale assume sempre pi� rilevanza un approccio integrato che considera le varie metodologie in modo sinergico e non antitetico. I modelli che l'usabilit� mette a disposizione (in primis lo studio dell'utente [nota 22]) si rivelano decisivi anche per l'accessibilit�; reciprocamente, l'attenzione per i disabili che l'accessibilit� promuove, garantisce ricadute positive anche per altre categorie di utenti e per altri ambienti d'uso. Vi � una "contaminazione tra le tecniche delle due discipline" [nota 23] e un proficuo e vicendevole rafforzamento.

La stessa definizione di accessibilit� l'ISO TS/16071 in termini di "usabilit� di un servizio/prodotto - in questo caso, sito web - da parte di una determinata categoria di utenti", pone l'accento sulle affinit� e le vicinanze tra i due approcci.

In questa direzione va il contributo dei ricercatori del CNR di Pisa, Fabio Patern� e Barbara Leporini, volto a proporre un approccio integrato  che consideri "l'usabilit� nel contesto dei siti accessibili per gli utenti disabili". I due studiosi sostengono che, anche quando i siti sono tecnicamente accessibili (cio� perfettamente rispondenti con gli standard tecnici per l'accessibilit�), possono risultare difficili da usare per gli stessi utenti disabili. Questo significa che "l'accessibilit� tecnica � un prerequisito dell'usabilit�". Per realizzare siti veramente fruibili quindi � necessario integrare gli aspetti tecnici con quelli di efficacia ed efficienza legati all'usabilit� [nota 24]

Tale sinergia � propria, per esempio, del Regolamento di attuazione della "legge Stanca" che prevede, in maniera paritaria, tra gli approcci valutativi, "sia la verifica tecnica dell'accessibilit�, operata da esperti, sia la verifica soggettiva, condotta sui singoli servizi tramite l'intervento del soggetto destinatario, anche disabile, sulla scorta di valutazioni empiriche.

In particolare, nell'ottica della centralit� dell'utenza e del contesto d'uso, il documento redatto dalla Segreteria Tecnica del CNIPA sulla "metodologia per la valutazione", considera i disabili come una delle diverse tipologie di utenti, e l'uso delle specifiche tecnologie assistite, come uno dei possibili contesti uso da valutare.

In questo senso l'approccio, anche normativo, � quello di non prescindere da una valutazione centrata sull'utente ma di considerare il concetto di qualit� in maniera articolata e multiforme, dove gli aspetti tecnici, quelli semantici e cognitivi siano tutti propedeutici a finalit� comuni.

Shawn Lawton Henry, ricercatrice del MIT, ha recentemente parlato di "usable accessibility". Essa ha evidenziato come in una accezione pi� ampia del termine accessibilit� (non semplicemente di tipo tecnico), sia possibile proporre un approccio integrato e sinergico, in cui l'attenzione per i disabili, il rigore sul codice, faccia corpo con l'analisi degli scenari di utilizzo e la profilazione dei diversi utenti [nota 25].

Tale approccio pi� completo e integrato, combina metodologie tecniche con modelli valutativi basati su profili e scenari di utenti e finalizza il tutto alla qualit� della comunicazione Web. Le metodologie appaiono in tal modo non un punto di arrivo per demarcare delle differenze, ma delle funzioni al servizio di un obiettivo comune di qualit�: la pertinenza e la rispondenza delle informazioni e dei servizi in rete alle attese e alle aspettative dell'utente.