Comunicazione pubblica usabile

Usabilità per la comunicazione pubblica - Orientarsi nella progettazione e nella valutazione dei siti web istituzionali

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La visione dell'esperto

Riprogettare un sito istituzionale è un lavoro d'equipe. Nessuno di noi può avere la visione dell'esperto in ogni settore. A ognuno la sua competenza, è importante il parere autorevole di chi conosce la materia, ma è più importante ancora la risorsa "team".

Il responsabile del progetto dovrà riuscire a coordinare il lavoro degli sviluppatori, dei tecnici grafici e dei redattori. Insomma per ottenere un prodotto di qualità usabile dovrà saper far collimare diverse professionalità multi-disciplinari.

Vediamo ora quali sono i punti topici su cui il team di riprogettazione deve mettere maggiore attenzione.

Ci sono subito due errori da evitare. Il primo è quello di riprodurre la struttura delle informazioni on line seguendo il modello organizzativo dell'ente. Non tutti gli enti hanno la stessa organizzazione e di sicuro non la stessa logica applicata. Per fare un esempio, pensiamo ad un cittadino che vuole aprire una nuova libreria: ha bisogno del modello di denuncia di inizio attività (mod. Com1) e pensa di scaricarlo dal sito comunale, ma non riesce a trovare l'Ufficio Commercio sotto l'area amministrativa, perché è stato collocato in quella tecnica.

È più funzionale, ma possiamo dire pure ergonomico, organizzare i dati secondo un modello induttivo. Per esempio è ormai molto diffuso lo schema degli "eventi della vita". In questa classificazione il nostro aspirante libraio troverà sicuramente il suo Com1 nella sezione "aprire un'attività commerciale".

L'altro errore da evitare, o meglio da correggere in fase di riprogettazione è quello del linguaggio incomprensibile e arzigogolato. Scaricare facilmente una Carta dei Servizi, magari in un leggerissimo formato PDF e poi non capire cosa dice perché scritta in perfetto burocratese, non risolve i nostri problemi di mancata usabilità. Se un linguaggio semplice e chiaro è una necessità per tutte le Amministrazioni nella tradizionale comunicazione cartacea, diventa indispensabile in quella via web.

Una riprogettazione finalizzata anche a una navigazione agevole non deve perdere mai di vista gli aiuti all'orientamento. Un navigatore che entra per la prima volta in un sito deve avere sempre la cognizione di dove si trova in quel momento. A questo scopo sono utili tre accorgimenti.

Primo
. La mappa del sito è una risorsa fondamentale, deve essere un'opzione sempre a portata di mouse, riproposta in ogni pagina interna nel menu di servizio.

Secondo
. Ci sono poi le cosiddette briciole di pane (Bread Crumbs) che Pollicino aveva seminato per ritrovare la via di casa. Ovvero una barra di indicazione del percorso fatto a partire dalla Home page. Ad esempio home > eventi della vita > aprire attività commerciale > com1. La cosa è ulteriormente migliorabile se in aggiunta la pagina riportasse una URL dello stesso tipo logico: alcune somigliano proprio a dei geroglifici egiziani. Invece come un vero indirizzo, una buona URL percorsa a ritroso è in grado di riportarci al punto di partenza.  

Terzo. Altro elemento fondamentale per la facilità di navigazione è la natura del link:
  • Interni: sono quelli che rimandano ad altre pagine dello stesso sito, spesso costituiscono un ipertesto;
  • Esterni: rimandano ad altri indirizzi o facendo direttamente uscire l'utente dal sito o aprendo un'ulteriore finestra;
  • Di approfondimento: sono gli approfondimenti sullo stesso argomento, anche se spezzano la lettura. Alcuni quotidiani on line hanno per esempio deciso di mettere i collegamenti a fianco di ogni articolo, rinunciando all'ipertestualità diretta. Ma non è detto. (Per es. in un'opera come questo cd, è molto utile).
Di qualunque razza siano, i link sono sempre strategici, occorre non abusarne e soprattutto renderli ben riconoscibili per l'occhio e significativi per la mente. Il classico "clicca qui" è ambiguo, molto meglio sottolineare la parola che indica l'oggetto del link.

Considerato che il nuovo sito che stiamo pian piano riprogettando si presenta meglio dell'originale - di questo, i nostri vertici amministrativi saranno molto felici -, non possiamo a questo punto dimenticarci di dare una nuova struttura organizzativa ai contenuti. La parola d'ordine è "gerarchia". Dobbiamo essere così bravi da creare un percorso a tappe obbligate per l'occhio dell'utente che all'inizio non legge mai.  Il poveretto scorre la pagina in cerca dei veri e propri punti di ancoraggio che lo attraggano visivamente. Sta a noi fargli notare prima le cose che ci stanno più a cuore.

Una buona strategia è quella di suddividere i testi in blocchi coerenti di informazioni e poi nominarli in modo inequivocabile, magari rimarcandoli con colori differenti. Ovvio che tutto questo lavoro strategico andrebbe perso in una pagina strapiena che ci obbliga ad un prolungato e faticoso scrolling.

Bene. Il nuovo sito è quasi pronto, sulla carta. Quello che occorre adesso è realizzare un prototipo e poi testarlo.

Questi primi esemplari sono molto importanti, al contrario di quello che si potrebbe credere non ritardano affatto la progettazione e di sicuro evitano problemi successivi.

Più avanti vedremo in che modo possono essere testati, ora ci interessa di più capire la loro natura. Un prototipo può essere un semplice bozzetto cartaceo o assumere già l'aspetto dell'interfaccia, magari semplificata, limitata alle funzioni principali del sito. Questi sono detti prototipi a bassa definizione. Solo dopo averli testati e rilevato gli errori più grossolani si può passare a realizzare quelli ad alta definizione.

È anche possibile realizzare due o tre varianti dello stesso modello, proprio per vedere tra tutti qual è quello che meglio evidenzia certi "inghippi" del sistema. Più errori riusciremo a rimuovere, più il prototipo avrà fatto bene il suo lavoro e più il sito finale si avvicinerà ad un buon livello di usabilità.