Negli ultimi 20 anni l'informatica e la telematica hanno letteralmente rivoluzionato il nostro modo di comunicare. L'ultimo decennio si è caratterizzato inoltre per la grande diffusione di Internet e della rete come strumento di diffusione e di interazione aperto a tutti e in grado di abbattere barriere di tempo e di spazio.
Tuttavia molte delle potenzialità del "fenomeno internet" rimangono ancora inespresse. Per ragioni e cause diverse non tutti riescono infatti ad usufruirne. Connessioni lente, browser datati, necessità di tecnologie assistite, mancanza di competenze specifiche, sono motivi diffusi di limitazione dell'accesso.
In questo contesto, si tracciano due possibili letture. Da un lato, quella dell'aumento delle limitazioni, con conseguente crescita dell'emarginazione sociale e perdita di autonomia. Da un altro, quello dell'accessibilità delle nuove tecnologie come garanzia di servizi fruibili, di forme più estese di partecipazione e interazione da parte della collettività [nota 1].
Il concetto di accessibilità si presenta dunque ampio e complesso. Esso può rappresentare il risultato di un modo diverso di pensare e progettare i contenuti e i servizi, rendendoli effettivamente disponibili ed utilizzabili da tutti. In questo senso l'aspetto tecnologico (certamente importante) è un mezzo, anzi un ausilio, e non un fine.