Quello appena illustrato è un approccio diffuso, ma la cosa interessante dei test di usabilità è che ognuno può progettarli e realizzarli, calibrandoli sulle proprie necessità e risorse.
Ad esempio, invece della telecamera può essere sufficiente un registratore; in fase di riprogettazione di qualcosa già esistente potrebbe essere più funzionale testare solo alcune parti piuttosto che l'intero sito. Anche la scelta del campione è soggettiva: se è stato individuato un target generico, si può pensare anche di impiegare meno soggetti, se invece il pubblico di riferimento è ben segmentato, occorre scegliere almeno una persona per ogni tipologia identificata. Insomma il test è uno strumento per sua natura flessibile e si presta bene ad ogni contesto di partenza, l'importante è avere ben chiare in mente le finalità che vogliamo raggiungere.
Adesso i test sono un po' meno degli oggetti oscuri? E un po' più degli oggetti del desiderio dei comunicatori pubblici? Proviamo a facilitarvi ancora di più il compito, continuando le nostre pillole.