Nel 1994 Tim Berners-Lee, l'inventore del Web, fonda il World Wide Web Consortium (W3C), l'organismo che si occupa di elaborare tutte le specifiche che sono alla base del web, per incentivare uno sviluppo ottimale della Rete.
Per rispondere alle esigenze di accesso universale all'informazione in rete, nel 1997 il W3C dà vita al progetto "WAI" (Web Accessibility Initiative) riunendo in gruppi di lavoro intorno al tema dell'accessibilità i maggiori esperti mondiali di internet. Si pensa ad un nuovo modo di concepire lo sviluppo delle pagine web ispirato ai Principi di Progettazione Universale, per permettere anche agli utenti disabili di accedere ai contenuti dei siti web.
Nel maggio 1999 vengono pubblicate le Web Content Accessibility Guidelines 1.0, 14 linee guida che analizzano i problemi di accessibilità per i siti web proponendo soluzioni correttive.
Le raccomandazioni prendono in considerazione tutti quegli aspetti che possono rendere la navigazione di un sito un'impresa impossibile per un utente. Durante la progettazione gli sviluppatori devono infatti considerare le possibili diverse condizioni in cui si trova ad operare l'internauta. E se è vero che ci sono diverse situazioni da considerare, ogni scelta di design accessibile porta però, contemporaneamente, dei benefici a molti gruppi di disabili e all'intera comunità del web. Le Web Content Accessibility Guidelines 1.0 sono ancora oggi il documento più importante per chi intende abbattere le barriere nei siti Web.