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Regole di scrittura

Secondo il linguista Tullio De Mauro "chi è impegnato nella comunicazione pubblica e chi redige i testi delle leggi dimentica troppo spesso che parlare e scrivere non significa mettere insieme una serie di parole ma trasmettere un contenuto agli interlocutori".

La chiarezza del testo, ovvero la scelta di parole comuni e non la ricerca del termine ad effetto, è una fondamentale condizione per ottenere un riscontro positivo nella lettura, tenuto conto che la media di parole usate dagli italiani non supera le 7000 e il vocabolario di base a disposizione della metà degli italiani si ferma a circa 2000. (nota 3)

La scorrevolezza del testo è un'altra di queste condizioni. Si ottiene attraverso l'uso di frasi brevi ognuna contenente un concetto, possibilmente unico, dando un ordine di priorità all'organizzazione del testo, dalle cose più importanti fino ai dettagli secondari, che trovano posto necessariamente alla fine del documento e non all'inizio.

La significatività del titolo è la terza condizione per una scrittura efficace. I titoli devono contenere già la notizia, poiché è nella lettura del titolo che si decide il destino del testo. Con il titolo si opera la selezione utile/inutile, interessante da leggere o no. Il titolo è come il claim della pubblicità, è quello che resta impresso nella memoria e il "leggimi" che mi spinge a fare clik e ad andare avanti. Titoli dunque significativi, che vanno al cuore del tema trattato.

Strutturare la pagine in maniera semplice e razionale rappresenta la quarta condizione. Scegliere elenchi puntati per facilitare la lettura. Darsi uno schema razionale e presentarlo il più semplificato possibile aiuta l'utente a consultare più velocemente il testo sullo schermo e facilita la ricerca dell'argomento di maggiore interesse. Dare, infine, evidenza ai concetti più importanti, mai con il sottolineato che istintivamente fa pensare ad un collegamento attivo, ma utilizzando il grassetto, stesso carattere ma un po' più visibile.