Chi firma i comunicati stampa?

2/12/2005 - URP INPDAP ANCONA - Andrea Fiordelmondo -
 
Una questione solo apparentemente di lana caprina, tanto per riaprire il dibattito sulla cultura della comunicazione all'interno della Pubblica Amministrazione e sul ruolo dei comunicatori: chi firma il comunicato stampa? Chi l'ha redatto ed ha l'incarico istituzionale di comunicare con i mass media, o il vertice amministrativo che raccoglie tutte le funzioni pubbliche territoriali dell'Ente? Qualche vicario di tale vertice propende per la seconda ipotesi, per una questione, dice, di "rappresentanza esterna" del dirigente. Per me, si confonde la rappresentanza della volontà (ossia l'imputazione degli effetti di atti giuridici all'ente, propria del rappresentante legale) con la comunicazione istituzionale; con il risultato che si legittimerebbe una clamorosa violazione di diritti (perfino d'autore, visto che il comunicato stampa è, fino a prova contraria, una forma di produzione intellettuale), qualora risultasse il dirigente a firmare quello che il comunicatore produce. Insomma, un responsabile URP cui viene dato il compito di trattenere rapporti con la stampa diventerebbe, suo malgrado, il ghost-writer del "capo"?
Pare che in quest'epoca e in questo contesto non ci si debba meravigliare di nulla. Aspetto lumi dai colleghi.



2/12/2005 - ATC Torino - G.Vigliotti -
 
Caro Collega....il comunicato stampa lo firma chi lo scrive, ma soprattuto lo scrive chi è deputato a questo lavoro.
Forse la vera domanda dovrebbe essere: chi scrive il comunicato stampa?
 
In ogni caso se a parlare con l'esterno c'è un giornalista, è evidente che possa, anzi debba,  firmare il comunicato stampa poichè la sua professionalità è già tutelata da un ordine che lo "punisce" se scrive cose sbagliate, senza contare che la firma è uno dei degli elementi caratteristici  di un giornalista.  Ma lo ribadisco: il giornalista il comunicato stampa lo deve scrivere, altrimenti si riempono le redazioni di di documenti verbosi, in linguaggio burocratico e con sette allegati per un totale di 18 pagine.
Se il giornalista non c'è allora firmi chi ha l'incarico di parlare con l'esterno: urp, comunicazone .... ecc. così stabilisce un rapporto con la stampa. 
L'organo di vertice firmi le delibere e le lettere alle istituzioni e tutto quanto e "manifestazione di volontà della P.A." e lasci in lavorare la gente.
 
Un ultimo appunto. Hai ragione: sembra una questione di lana caprina, ma su questo argomento tutti si scontrano, evidentemente è più importante di quanto non lo vogliano farlo sembrare. La propria firma sotto ogni documento è un vezzo da cui nessuno è immune.
Ciao



2/12/2005 - IPAB Istituto Giovanni XXIII, Bologna - Piera Ciarrocca
 
Qui non ci siamo posti il problema (non esiste un ufficio stampa) i comunicati non sono firmati; vengono redatti da chi ha le competenze circa i contenuti, l'URP li controlla/modifica in quanto ad adeguatezza al destinatario. Il mittente è identificato con l'URP (che qui si chiama "Ufficio relazioni con il pubblico, comunicazione e qualità"). Molto spesso vengono indicati recapiti telefonici/mail a cui richiedere ulteriori notizie.
Sinceramente non avevo neppure pensato che un comunicato stampa potesse essere firmato, perciò leggero con attenzione eventuali altre mail di risposta.
Piera Ciarrocca 


 
2/12/2005 - URP-Servizio Comunicazione Comune di Bagnolo Mella (BS) - Massimo Cornacchiari
 
Sono Responsabile della Comunicazione, in possesso di tutti i requisiti previsti dalla Legge 150. Il servizio di cui sono responsabile non si chiama Ufficio Stampa per "non urtare la suscettibilità" del Sindaco che evidentemente ha qualche prurito sul nome, ma non sulla sostanza del lavoro svolto. Infatti, oltre alla rassegna stampa, cartacea e non, redigo i comunicati stampa (quasi 200 quest'anno) che firmo personalmente dopo averli sottoposti alla "visione-approvazione" del Sindaco (procedura da lui proposta e che mi ha suggerito di accogliere anche l'Ordine della Lombardia). Solitamente quella del Sindaco è in una correzione sinattico - grammaticale, e difficilmente entra nel merito né dell'argomento scelto né delle modalità con cui lo affronto. Quando ciò succede, entrare anche solo parzialmente nel merito, lo si concorda. Manca completamente, da parte sua,  l'aspetto propositivo, della serie: prepara il comunicato su questo o quest'altro, e pure, va detto, quello censorio del tipo: non scrivere di questo.
Per quanto attiene alla gerarchia interna dell'Amministrazione, dipendo da una Posizione Organizzativa che non ha nessuno dei requisiti previsti dalla Legge 150 e per questo ho segnalato, ufficiosamente, l'anomalia all'Amministrazione, dichiarando esplicitamente che non potendo la Posizione Organizzativa, dipendente dell'ente, svolgere le attività di comunicatore pubblico, per mancanza di requisiti, a mio parere non può svolgere nemmeno funzioni di coordinamento di detto servizio. Per ora la questione langue, stimolata nella sua evoluzione solo in presenza del problema della valutazione per i trattamenti accessori (ex produttività).
Saluti a tutti. 



2/12/2005 - Comunicazione Comune di Cavriago (RE) - Rita Tirelli -
 
Gentile collega, sono un po' perplessa rispetto alla tua domanda: se per "firmare" intendi quale carta intestata si usa per inviare i comunicati allora ti seguo, altrimenti faccio un po' fatica a comprendere: un comunicato stampa, così come qualsiasi altro "prodotto" di comunicazione che esca da un ente pubblico a mio avviso non deve essere firmato, dato che è l'ente nel suo complesso e non il singolo Assessore, Dirigente, funzionario a produrre qualcosa.
Dal mio punto di vista e nella mia esperienza il comunicato stampa veine inviato sulla carta intestata dell'Ufficio stampa (se c'è) o dell'ufficio che si occupa di comunicazione e relazioni esterne e non viene firmato da nessuno.
Diverso, come faceva notare la collega dell'IPAB di Bologna il discorso rispetto a chi scrive i comunicati: anche nel mio caso spesso mi vengono inviati materiali più o meno elaborati da cui ricavo il comunicato. In altri casi, invece, quando conosco bene la materia perchè ho seguito tutto il lavoro, scrivo direttamente io.
Sperando di esserti stata utile, ti saluto e ti auguro buon lavoro 
 


2/12/2005 - Comune di Brugherio (MI) - Maria Ancilla Fumagalli -
 
Nel  Comune di Brugherio (MI) esiste l'Ufficio Stampa  e l'Ufficio Relazioni con il pubblico accorpati in un'unica sezione . Sono  responsabile di entrambe e sono anche giornalista pubblicista.  Redigo i comunicati stampa senza tuttavia apporvene la firma, ma indicando semplicemente il mio nominativo a pié di pagina quale referente  "Per ulteriori informazioni rivolgersi a .....".  Abbiamo creato un sistema per cui tutti gli uffici ci inviano le informazioni da pubblicare, quindi preparo i relativi comunicati, li ritrasmetto al collega per il feed-back, quindi li invio alle varie testate, radio ecc. lnfine, sempre attraverso la nostra sezione, vengono pubblicati nel nostro sito, differenziate, secondo i casi,  in  news, comunicati, eventi. Sono comunque soggetta alla supervisione di un funzionario e di un dirigente.
Maria Ancilla Fumagalli



2/12/2005 - Provincia di Lodi - Andrea Ferrari -
 
Noi in Provincia di Lodi non firmiamo i comunicati; per la finalità interna di attribuire a ciascuno la responsabilità di quello che scrive l'autore è sempre identificabile, ma i colleghi delle redazioni non sanno se il tal comunicato è di Pinco o di Pallino.
 
 Saluti a tutti. 
 


2/12/2005 - Ufficio stampa Comune di Traversetolo (PR) - Annalisa Ghiretti -
 
Buongiorno a tutti.
Da me Comune di Traversetolo (Provincia di Parma) siamo in tre all'ufficio stampa (responsabile + due addetti). La firma la mette chi compone il comunicato ma solo per dare i riferimenti in caso la gente volgia informarsi di più rispetto a un evento.
Però all'ordine mi hanno detto che essendo giornlista e non scrivendo per un giornale posso comunque essere iscritta all'ordine se dimostro che ho svolto la mia attività in un ufficio stampa . Basta che nel contratto di assunzione sia specificato che ho anche questa mansione.
 
Ciao a tutti.



2/12/2005 - Provincia di Livorno - Maria Torrigiani
 
Ho lavorato per 9 anni nell'Ufficio stampa della mia amministrazione. I comunicati non venivano firmati, da me o dal collega che collaborava con me, ma ciascuno aveva la propria carta intestata che indicava nome, numero di telefono e fax. In questo modo era sempre possibile sapere chi aveva scritto che cosa.
Dal 2000 si è adottato anche da noi l'uso di firmare i comunicati, soprattutto perché l'allora Presidente escluse l'Ufficio stampa da ogni rapporto con le testate ed assunse un addetto stampa, unico e solo autorizzato a redigere e inviare comunicati.
Oggi che l'Ufficio stampa è di nuovo formalmente restituito ai suoi compiti, i comunicati sono o firmati o siglati dai singoli giornalisti che li redigono. Resta il visto del Presidente (l'organo di vertice di cui alla 150/2000), soprattutto per le notizie di maggior rilievo politico, ma il testo (non solo sintassi e grammatica che gli addetti, di norma, praticano con miglior esito di quanto non accada alla maggior parte degli
amministratori; ma anche e soprattutto la "struttura" e la chiave di comunicazione) è redatto dal giornalista che, in quanto tale, è l'unico che "sa" cosa, come, quando scrivere, in ottemperanza alla normativa in materia e nella conoscenza dei linguaggi. Perciò è bene che si possa indentificare sempre l'estensore del comunicato: carta intesta e/o firma o sigla.
Se, poi, il Presidente/Sindaco o gli assessori intendono inviare comunicati di loro pugno, giusto che se li firmino: l'Ufficio stampa si limiterà a inviare il fax o le e-mail alle testate, e l'accompagnerà con poche righe, del genere: "S'invia la nota del Presidente/Sindaco dr Tal dei Tali, con preghiera di pubblicazione".
Ci sono stati - e forse ci saranno sempre - anche quegli amministratori che amano "dettare" i comunicati. Un giornalista addetto stampa di buon mestiere avrà cura, in questi vituperati casi, di far sì che le testate siano al corrente del fatto che quanto ricevono non è parto dell'Ufficio - che sa quante righe, quali costrutti, quali termini sono più propri - ma di "altri".
 
In definitiva: i rapporti con gli strumenti d'informazione sono tenuti, debbono essere tenuti, dagli uffici stampa, nei quali devono lavorare unicamente giornalisti che, in quanto tali, sono tenuti a conoscere a ad attenersi alla normativa in materia e rispondono "responsabilmente" di quanto scrivono ( sembra banale. Ma non ditemi che non vi è mai capitato di dover opporre, con tutta la vostra forza, all'esigenza "politica" di diffondere informazioni "inesatte" l'imperativo categorico della deontologia professionale del giornalista, della quale talvolta agli amministratori importa men che zero!).
Gli unici ad avere "rappresentanza esterna" per i mezzi d'informazione - nell'ambito specifico delle comunicazioni ufficiali agli organi di stampa - sono i giornalisti dell'Ufficio stampa, che sono, di fatto la "fonte ufficiale" dell'ente per le testate.
Gli amministratori, a loro volta, sono fonti anch'essi, ufficiali o meno a seconda del taglio delle loro note.
I dirigenti, invece, non hanno alcun titolo né capacità di rappresentare ufficialmente la notizia alle testate. A meno che non si tratti del Capo Ufficio Stampa, giornalista, ecc. ecc.
 
Il problema che poni nasce, almeno credo, da due radici: la prima è che gli amministratori temono sempre di restare in secondo piano e ogni occasione è buona per essere visibili; la seconda è che forse nessuno di loro ha mai letto la 150/2000 né conosce alcunché della normativa che regola il diritto d'informazione e le attività di stampa...



2/12/2005 - Ufficio di Staff del Sindaco - Comune di Trepuzzi (LE) - Francesca Perrone
 
Nel mio Comune non esiste un ufficio stampa e, quindi, sono io ad occuparmi della redazione dei comunicati stampa: li scrivo su carta intestata, sono brevi, il piu' possibile semplici e non autocelebrativi.
Di solito sono firmati dal Sindaco o, talvolta, dall'assessore di riferimento (appena iniziato a lavorare ho notato che in questo modo c'erano maggiori possibilita' che venissero pubblicati), sempre scrivo in basso il mio nome e i miei recapiti per eventuali altre informazioni.



2/12/2005 - Ufficio stampa, Comune Bagheria (PA) - Marina Mancini
 
"Lo ribadisco ancora una volta: il giornalista non ha tempo. Piuttosto che riscrivere un comunicato, lo cestina! Se invece gli fornite la possibilità di elaborarlo velocemente, saranno maggiori le possibilità di vederlo pubblicato, magari proprio come lo avete scritto voi! Non dimenticate di aggiungere occhiello, titolo e sommario, per far capire subito al redattore di che cosa si tratta. Lui naturalmente non userà mai la vostra titolazione, però, se va molto di fretta, magari gli avrete dato un ulteriore aiuto... All'inizio del testo vanno messi il luogo di partenza (la sede dell'azienda) e la data, importante per dare un riferimento cronologico (serve per far capire che la notizia è presente non passata). In coda, invece, in fondo al foglio, è bene SEMPRE riportare il nome del capo ufficio stampa (o di quello dell'addetto stampa che si è occupato da vicino di quel tema), con il suo numero telefonico diretto (non fate perdere tempo ai giornalisti con i centralini: si indispettiscono), meglio se un cellulare su cui si sia sempre  reperbili. Se un giornalista è curioso e vuole mettere ulteriori informazioni nel servizio che vuole realzzare, non buttate questa occasione"
Vi ho riportato questo brano, estratto da "Come creare un ufficio stampa, scritto da un amico e collega, Francesco Pira per i tipi di Sperling & Kupfer, perché a mio parere, è un ottimo strumento per chi ha dei dubbi su come gestire un ufficio stampa; inoltre perché, come ha giustamente sottolineato Maria Torrigiani, credo sia anche una questione di deontologia professionale. Abbiamo voluto gli uffici stampa e i giornalisti iscritti agli ordini, nelle PA, ebbene che siano tali, senza mezze misure!
Ad ognuno la propria professione e professionalità... altrimenti perché "combattere" battaglie per il riconoscimento del contratto giornalistico?
Io firmo i miei comunicati stampa, non li vista né un dirigente tanto meno il politico, è chiaro che poi ci sono temi cari all'amministrazione, che vanno in qualche modo maggiormente promossi ma è compito del giornalisti, decidere come proporre il famoso "who", "what","where", "when", why" .
In quanto poi a comunicazione politica vs comunicazione istituzionale mi permetto di segnalarvi anche un'altra pubblicazione "La comunicazione pubblica" di Stefano Rolando... ma ce ne sarebbero molti altri.
buon week end.
Marina



2/12/2005 - Urp  Cotignola (RA) - Otello  Zama
 
Li firmo io, in quanto li redigo.
Un saluto più che caro a tutta la lista
 


Ultimo aggiornamento: 19/01/06