L'usabilità ha una natura empirica e per questo è fortemente legata all'osservazione e alla valutazione del rapporto tra contesto comunicativo e fruitori. Aspetti significativi per la qualità del servizio, ma purtroppo poco determinabili in modo oggettivo. Per questo non troverete mai validatori automatici di usabilità, un equivalente del W3C per intendersi, o leggi che ne possano normare a priori i requisiti come invece accade, e giustamente, per l'accessibilità.
Si capisce subito e in modo inequivocabile, se un vino è rosso o bianco, se è frizzante o fermo, se amabile o secco. Ma chi potrebbe misurarne con certezza la fragranza o il suo potenziale afrodisiaco, magari rispetto a una persona piuttosto che a un'altra?
Abbiamo a che fare con uno scenario mutevole. Qui l'utente e la sua soddisfazione finale sono l'unico punto fermo da tenere sempre in considerazione e l'unico parametro in qualche modo misurabile. I test, dunque, sono la vera ragione d'essere dell'usabilità. Soltanto con i test possiamo studiare con rigore scientifico il comportamento e la soddisfazione del navigatore e quindi capire in cosa il nostro sito è o non è migliorabile.
Davvero volete scoprire se e quanto le pagine web delle vostre Amministrazioni sono usabili? Non vi resta che impadronirvi dello strumento: prendete confidenza e dimestichezza con i test, questo CD può andar bene allo scopo. Niente paura, se si seguono le indicazioni metodologiche, funzionano sempre, non richiedono particolari complessità d'analisi e vi promettiamo che alla fine non direte: "ma chi me lo ha fatto fare?", ma piuttosto: "erano proprio questi i problemi da risolvere!".
Non è facile ottimismo. Diciamo pure che non tutti alla fine saranno in grado di realizzare buoni test di usabilità: per fortuna ci sono professionisti che fanno questo di mestiere. Di sicuro però tutti, ma proprio tutti, quelli che si occupano di comunicazione pubblica su internet dovrebbero almeno sapere che cosa sono e come si realizzano.