Comunicazione pubblica usabile

Usabilità per la comunicazione pubblica - Orientarsi nella progettazione e nella valutazione dei siti web istituzionali

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Tre timoni per un'unica rotta

Con il dovuto rispetto potremmo dire che l'usabilità è una e trina…

E' una, perché uno è il giudizio finale dell'utente, uno e indifferenziato il suo livello di soddisfazione. Ma è anche trina, perché si realizza separatamente nelle tre distinte sfere che compongono un sito web.

Esaminiamole una per una:
  • Design: intendiamo sia l'uso della grafica come disegni, colori e immagini in genere, sia le modalità di navigazione come i link e le opzioni dei menu;
  • Tecnologia: è il motore sotto il cofano, alcuni software permettono di avere pagine dinamiche o stabili visualizzazioni con i fogli di stile;
  • Comunicazione: il messaggio dato dai contenuti dei testi e dalle immagini, la coerenza tra questi, e in relazione alla grafica e i colori.
Proviamo a scendere un po' più nel particolare?

Sulla grafica: le tesi dell'accusa si basano per lo più sul fatto che la sua presenza rallenta il caricamento della pagina e questo può far scappare il visitatore. La difesa invece replica che se il grafico è anche un buon conoscitore delle regole di navigazione e della comunicazione visiva, può aiutare un sito ad essere addirittura più usabile di uno senza grafica. Un link indicato da un'icona azzeccata può essere più funzionale della sua descrizione letterale. Un esempio per tutti la bustina al posto della scritta e-mail o contatti o scrivici. L'importante è che ad ogni immagine venga abbinata sempre la descrizione alternativa per la lettura a scansione fatta per i non vedenti da appositi programmi.

Sulla tecnologia: CSS e CSM, chi sono costoro?


I CSS (Cascading Style Sheet) meglio conosciuti come Fogli di Stile, ci aiutano a visualizzare l'aspetto delle pagine, semplificando di parecchio la vita dei web master. In pratica se abbiamo bisogno di modificare l'aspetto di molte pagine uguali, con i CSS basta farlo una volta e poi le altre mutano in automatico, prima dovevamo farlo una per una.  
 
I CMS (Content Management System) invece ci aiutano a gestire quei contenuti che devono essere aggiornati con frequenza. I CMS producono le cosiddette pagine dinamiche, perché si aggiornano automaticamente. Il sistema va a prendere il testo nel database dove noi lo abbiamo messo e lo riversa in un modello preimpostato di pagina (detto template). Così la pagina graficamente rimane inalterata, ma il suo contenuto è tutto nuovo.
    
Sulla comunicazione: il monitor non è una pagina di carta. Fisiologicamente il nostro occhio fa molta più fatica con i pixel dello schermo che non con l'inchiostro della pagina. Ecco perché scorriamo in modo superficiale le pagine finché non siamo attratti visivamente da qualcosa. Questo significa che il testo su internet, se vogliamo avere qualche speranza che venga letto, deve avere delle caratteristiche precise. Eccone alcune di cui non si può proprio fare a meno:
  • Caratteri non troppo piccoli.
  • Font "puliti" (senza grazie), ovvero sì all'Arial e no al Times New Roman.
  • Usare il sottolineato solo per i link.
  • Paragrafi brevi con un blocco di testo lungo non più di 10 righe.
  • Usare titoli, sommari ed elenchi puntati e numerati
  • Dire subito la cosa più importante, niente preamboli
  • Meglio le frasi coordinate di quelle subordinate
  • Il contenuto deve essere pertinente, autorevole e chiaro
Le tre sfere che abbiamo appena visto producono tre usabilità complementari tra loro. Ognuna richiede da parte del timoniere di turno particolari competenze professionali (web master, grafico e redattore). Come comunicatori pubblici e garanti del prodotto finale, abbiamo però l'esigenza di conoscerle tutte e di saperle gestire e integrare. La barca, anche se con tre timoni e tre timonieri, deve arrivare in porto tutta intera.