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Ergonomia cognitiva

"L'ergonomia cognitiva ha come oggetto di studio l'interazione tra il sistema cognitivo umano e gli strumenti per l'elaborazione di informazione.La conoscenza prodotta da questo studio � utilizzata per supportare la progettazione di strumenti appropriati per i pi� svariati usi, dal lavoro, all'educazione, al divertimento" (Statuto della Societ� Europea di Ergonomia Cognitiva, EACE, costituita nel 1987).

Pi� precisamente, l'ergonomia studia la possibilit� e i limiti della prestazione umana nei confronti della tecnologia, si occupa delle relazioni fra l'uomo e il suo ambiente di lavoro considerando tutti gli strumenti che egli utilizza. Scopo dell'ergonomia cognitiva � quello di progettare strumenti e applicazioni utili, integrando nel miglior modo possibile, le capacit� e le esigenze dell'uomo con le caratteristiche della macchina.

Essa supporta la realizzazione di modelli e strumenti per la previsione dell'errore umano, mira a ridurre il carico di lavoro mentale e a fornire indicazioni per la progettazione di artefatti che tengano conto dei limiti e delle possibilit� del sistema cognitivo umano.

E' necessario realizzare sempre i sistemi interattivi tenendo conto dell'ambiente in cui tale tecnologia verr� inserita, considerando le interazioni sociali che provocher� e le attivit� in cui sar� coinvolta.

Il sistema non determina l'ambiente ma parte dalla progettazione dell'attivit� umana. Per evitare che l'elemento umano possa risultare residuale. Esso deve concorrere a dare senso al progetto tecnologico. Occorre porre la persona come centro focale del processo, analizzando le attivit� svolte dal soggetto nel suo ambiente prima ancora che le funzionalit� dello strumento stesso.

Fondamentale dunque, l'analisi degli obiettivi del soggetto coinvolto, degli strumenti di cui dispone e di come interagisce con essi. L'ergonomia cognitiva deve essere applicata alla realizzazione delle attivit�, da cui far discendere poi la progettazione dell'interfaccia grafica o design, dell'interazione, e del codice software.

La flessibilit�, la mutevolezza, l'evoluzione del comportamento umano nell'interazione uomo-macchina, devono essere analizzati costantemente nella progettazione dell'applicazione. Scopo dell'ergonomia cognitiva � dunque proprio quello di verificare e risolvere i problemi connessi a tale flessibilit� e mutevolezza del comportamento umano, dal momento che tale comportamento non pu� essere rappresentato da una logica formale o previsto da un qualche software tradizionale, ma occorre analizzare il comportamento umano in maniera empirica.

Da questa visione si desume quindi, che l'interfaccia o design di un'applicazione, non debba essere considerata strumento residuale, da applicare al sistema, per rendere pi� gradevole l'uso del sistema stesso ma punto da cui partire, per risolvere i problemi di interazione dell'utente che utilizza quel determinato sistema.

Non � l'uomo che si adatta alla tecnologia ma viceversa. Attraverso la progettazione di un design e di un applicativo che tenga conto del comportamento umano, nel suo contesto d'uso, con i suoi obiettivi da raggiungere, le sue capacit� cognitive, e gli eventuali errori cui pu� incorrere. Analizzare l'interazione, svolgere le attivit�, comprendere i contesti, equivale a creare gli "scenari d'uso".