Progettare una sedia o un sito internet che soddisfino chi li usa, non sono attivit� cos� distanti tra loro. Quando appoggiamo i nostri glutei su una sedia, capiamo subito se � stata studiata per questo fine. Come quando navighiamo in un sito, ci � chiaro dopo pochi minuti se chi lo ha realizzato non ha tenuto in considerazione i nostri bisogni o ha sovrastimato le nostre capacit�.
Allora usabilit� fa rima con ergonomia? Di sicuro le due hanno una terza parente in comune che � l'ergonomia cognitiva.
Questa si fa carico di studiare e spiegare l'interazione tra l'uomo e il computer, tra il modo con cui la macchina ci fornisce informazioni tramite l'interfaccia e quello con cui noi siamo in grado di assimilarle. Insomma le pagine ergonomiche sono quelle che si adattano a noi e non il contrario.
Ma possiamo dire che un prodotto web ergonomico � anche usabile?
Se consideriamo l'ergonomia cognitiva come la base teorica e scientifica, quasi filosofica, e l'usabilit� la sua applicazione empirica, la risposta non pu� che essere affermativa. La prima sta alla progettazione di un sito web, come la seconda sta alla sua valutazione di qualit�.
E allora perch� in alcuni Paesi si preferisce parlare dell'una piuttosto che dell'altra? Potrebbe essere soltanto un approccio di tipo culturale, pragmatismo nazional-popolare. Per esempio l'Italia ha mutuato definizione e metodologie direttamente dalla usability anglosassone. Nielsen qui da noi ha fatto scuola e doposcuola!
La Francia e i Paesi francofoni hanno invece decisamente scelto di occuparsi di "ergonomie", nei loro siti specializzati in questo campo non troviamo quasi la parola "usabilit�". Ma se entriamo nel dettaglio, scopriamo che le questioni analizzate e le soluzioni tentate, sono simili alle nostre. Come volevasi dimostrare!