Riconoscimento profili professionali (ottobre'09)

Redazione & Comunicazione Internet Ministero Infrastrutture e Trasporti - Daniela Maratea – 12/10/2009
Salve a tutti,
sembrerebbero maturi i tempi per richiedere l’inserimento nelle piante organiche del ministero in cui lavoro la figura professionale del comunicatore.
A seguito della L.150/2000  e di tutti i processi di trasparenza adottati nelle p.a. si rende necessario individuare e valorizzare delle conoscenze distintive di coloro che operano in questo settore.
Vi chiedo, ci sono amministrazioni che hanno iniziato l’iter per delineare tale profilo? Ci sono altre amministrazioni dove queste figure sono state inserire, e come?


URP Inpdap Padova - Adele Ruscitto - 13/10/2009
Sarebbe una giusta cosa ma ci sono sedi Inpdap in cui il Responsabile non ha ancora avuto accesso ai corsi previsti dalla 150/2000. Fateci sapere


Ufficio Stampa Pefettura di Siena - Andrea Burresi  - 13/10/2009
Nel mio Ministero ancora buio, anche per noi iscritti, pure, all’ordine dei giornalisti.


Ufficio stampa Comune Bagheria – Marina Mancini - 13/10/2009
Da un lato si chiede TRASPARENZA, MERITOCRAZIA, si studiano tutti i modi per rendere, più o meno in maniera propagandistica, la PA efficiente, efficace ed economica... e poi quando si tratta di FORMAZIONE, di PROFILI, di PROFESSIONALITA’ non valgono le stesse regole. E ancora siamo qui a sperare nell’applicazione della L.150/00, nel profilo del comunicatore, nel riconoscimento della funzione giornalistica, nel corretto versamento dei contributi all’INPGI, nel 2% dei bilanci dedicati alle spese per la comunicazione, ecc. ecc. Sono una persona positiva che tende a vedere il bicchiere mezzo pieno... ma, come si dice, chi di speranza vive...
Non trovate?


URP - Informazione Mass Media Inpdap Ancona  –  Andrea Fiordelmondo- 14/10/2009
Superare le distinzioni lobbistiche della legge 150/2000 e del suo regolamento d’attuazione, parlando di una categoria di comunicatori pubblici (non  i capo ufficio stampa giornalisti separati dai responsabili URP e dai portavoce, ma un unica figura) che fa capo ad un ufficio necessario di ogni pubblica amministrazione, che si occupi in toto della comunicazione e dell’informazione, con propri dirigenti, selezionati e formati ad hoc, con titoli specifici e con un contratto specifico è l’unica maniera per uscire dal guado.
In alternativa possiamo continuare ad avere la situazione attuale per altri cento anni.


 
Redazione & Comunicazione Internet Ministero Infrastrutture e Trasporti – Daniela Maratea – 16/10/2009
Mi sono informata e so che  nelle pubbliche amministrazioni si stanno rivedendo i profili professionali, quindi è il caso di insistere sulla richiesta di inserire anche quello di comunicatore (o almeno fare un tentativo) .
Con un collega sindacalista che si sta occupando di questo nella nostra amministrazione cerco di elaborare un testo che verrà sottoscritto da tutti i colleghi interessati e sottoposto all’attenzione del Direttore del personale. Se credete posso condividere la bozza.
Inoltre sul sito dell’associazione italiana comunicatori è stato dato rilievo all’argomento . vedi link: http://www.compubblica.it/index.html?sezione=6&pagweb=legge150.html&id_menu=25&dettaglio=y


Ufficio Comunicazione Provincia Rimini – Manuela Priolo – 16/10/2009
Noi ci siamo riusciti, almeno come profili e ruoli.
Esperto Comunicazione (Capo Ufficio Comunicazione) e Capo Ufficio Stampa ai sensi della L. 150/2000 e DPR 422/2001.



Ufficio stampa Comune Bagheria – Marina Mancini - 13/10/2009
Salve Manuela,
in merito al capo ufficio stampa siete riusciti anche ad ottenere il contratto giornalistico o no? Contributi all’Inpgi?

Urp – Stampa CCIAA Bergamo - Giuseppe Cattaneo – 16/10/2009
Torno questa mattina dall’incontro di COM.LAB. (Bologna, 14 e 15 ottobre) promosso dall’Associazione della Comunicazione Pubblica.
In attesa di una probabile comunicazione di sintesi che penso verrà predisposta dall’Associazione, posso anticipare una notizia emersa nel corso del convegno di chiusura  del 15/10 – pomeriggio “La professione e la Comunità dei comunicatori pubblici”. I relatori del convegno erano: un rappresentante del sindacato dei lavoratori (A. Crispi- Cgil), dei giornalisti (G. Rossi), delle facoltà di scienza della comunicazione (F. Faccioli – La Sapienza), dell’Aran (Liverani) oltre al presidente e segretario generale dell’Associazione (Mombelli e Rovinetti).
Durante il suo intervento la rappresentante dell’Aran ha comunicato che l’Agenzia sta preparando un documento sul tema dei profili di comunicatori e informatori pubblici, documento che intende definire entro il mese di ottobre. Un impegno annunziato peraltro nel corso dei due incontri che l’Associazione Comunicazione Pubblica aveva richiesto e ottenuto da Aran nei mesi scorsi, consegnando anche documentazione utile a definire i contenuti di quelle funzioni (documenti sui profili li trovate sul sito dell’’Associazione). Predisposto il documento, l’impegno di Aran è di aprire immediatamente un confronto con i rappresentanti sindacali di comunicatori pubblici e giornalisti della P.A. per arrivare ad un accodo che serva poi a facilitare la sua declinazione in tutti i contratti di comparto. L’impegno al confronto sul documento è stato ulteriormente ribadito dalla rappresentante Aran, in un secondo intervento, in risposta a una precisazione richiesta dal rappresentante sindacale A. Crispi.
Nel corso di un convegno tenutosi la mattina dello stesso giorno 15/10 “Il Sindacato e la Pubblica Funzione”, altri due rappresentanti sindacali nazionali (G. Grasso – Cisl e G. Fiore – Uil) avevano ribadito l’importanza che assume la comunicazione e informazione pubblica nei processi di rinnovamento della P.A. e di partecipazione dei cittadini. Grasso e Fiore, pur avanzando significative riserve e critiche su molti aspetti delle recenti norme promosse dal ministro Brunetta hanno riconfermato l’impegno già espresso in passato dalle rispettive organizzazioni a valorizzare il ruolo degli operatori della comunicazione e informazione pubblica.

Non so se tutto questo, dopo tanti annunci e promesse e alla vigilia del decimo compleanno della legge 150, vi possa consolare.
Se tra i comunicatori  e giornalisti della P.A. c’è ancora qualcuno non del tutto rassegnato al peggio, questi sono gli appigli a cui aggrapparsi.
Io sono tra questi.


Ufficio Comunicazione Provincia Rimini – Manuela Priolo – 19/10/2009
Ma no. E poi sarebbe  una discriminazione economica per il responsabile Comunicazione. Come diceva una Collega, la questione và trattata per entrambe le figura previste dalla legge 150. Il Portavoce di solito ha già con un contratto fiduciario e, quindi, di importo adeguato alla natura dell’incarico.
Se ci sono casi che hanno fatto tutto ciò saremmo felici di saperlo.


 



Ultimo aggiornamento: 29/10/09