le provocazioni ''Progettare il design e l'usabilità dei siti pubblici''

Quelli che seguono sono brevi filmati, disponibili su YouTube, frutto di interviste o di libere riflessioni sul tema “Progettare il design e l’usabilità dei siti pubblici”. Hanno lo scopo di introdurre argomenti che potremo approfondire nel corso dell’incontro del 15 novembre prossimo.


Sono uscite le nuove linee guida, cosa cambia dal punto di vista dell’usabilità dei siti della PA?

Emilio Simonetti, Dirigente del servizio progettazione e gestione sito web del Dipartimento Funzione pubblica, illustra
 cosa è cambiato in termini di ricerca dell’usabilità nell’ultima versione delle linee guida per i siti web della PA.





Quali elementi dovrebbero essere presenti nella home page e nelle pagine principali del sito di una PA?

Emilio Simonetti, Dirigente del servizio progettazione e gestione sito web del Dipartimento Funzione pubblica,
indica alcuni principi per una buona progettazione delle home page dei siti della PA


  • Usabilità significa garantire il diritto all’informazione
  • I menu e il disorientamento cognitivo dell’utente
  • Combattere la sindrome del “dico tutto e subito”
  • Troppo rilievo uguale nessun rilievo
  • Meno è di più, elogio al minimalismo grafico
  • Togliere l’ovvio e aggiungere il significativo


Siti pubblici belli non me ne vengono in mente

Luca De Pietro, docente dell’Università di Padova e della Venice International University, riflette con noi sull’idea di ‘bellezza’ di un sito pubblico.


  •  ‘Siti pubblici belli non mi vengono in mente, me ne vengono in mente alcuni funzionanti’
  •  ‘Si capisce che un sito di una pa non è bello quando non si trova la funzionalità che serve’
  •  ‘Usabilità è il termine-chiave su cui investirei nei prossimi anni’
  •  ‘Chi lavora nelle pa non sa capire come cambia l’evoluzione tecnologica’
  •  ‘Per classificare le informazioni sono per un ritorno al passato: eventi della vita’
  •  ‘Ha senso che le PA siano su facebook perché ormai sono 18 milioni gli italiani che hanno un profilo su fb’


Preferisco i siti utili ai siti belli

Miranda Brugi, dell’università di Padova, descrive le caratteristiche di un sito utile e le problematiche attuali della telematica pubblica. I social network possono essere una risorsa per l’ascolto dei cittadini ma non è detto che tutti dipendenti debbano accedervi dal luogo di lavoro.


  •  Sono siti ‘buoni’ quelli dei trasporti mentre non lo sono quelli delle banche. Per i comuni la gamma è variegata
  •  I cittadini sono più avanti delle amminsitrazioni
  •  La cultura dell’innovazione è ‘a macchia di leopardo’ dentro alle singole amministrazioni
  •  Dove ci sono amministratori e sindaci molto attenti vediamo dei risultati
  •  Facebook va bene dove si vuole ascoltare e stare in contatto con i cittadini
  •  Se fossi il DG non farei accedere tutti a facebook, solo quelli che hanno a che fare con la comunicazione


I siti appartengono al passato: lavorate su una presenza on line

Michele Vianello, DG del parco scientifico tecnologico Vega di Venezia, sostiene che il concetto di sito pubblico appartiene al passato. Oggi occorre pensare in termini di presenza on line finalizzata a dialogare con i cittadini.


  •  La cultura del sito appartiene al passato;
  •  ‘Sito fatto bene’ vuol dire pensare all’interazione
  •  Il sito dove c’è solo uno che parla ormai non lo guarda più nessuno
  •  Il sito di una città smart custodisce i dialoghi: non esiste una città intelligente e un’amminsitrazione che non parla con le persone
  •  Il comune non deve aver paura di far utilizzare liberamente facebook ai suoi dipendenti: è l’unico modo di essere ‘social’


Come dovrebbe essere il sito? il mio esempio è Pisa

Franco Chesi, Responsabile della Rete Civica e Infrastruttura Telematica del Comune di Pisa, racconta su quali leve sta agendo il comune di Pisa per migliorare la qualità del sito web.


  •  La presenza di più attori ha fatto perdere l’unicità del sito;
  •  Il cittadino deve trovare un portale unico e integrato a prescindere da come il comune si è organizzato;
  •  Ci vogliamo spingere sul multilingue e sul mobile.


Non è vero che i cittadini non sono pronti ad utilizzare i servizi on line

Graziella Launaro, Vice segretario generale del Comune di Livorno, spiega quali sono le leve più importanti per realizzare un sito web pubblico.


  • Vogliamo un sito di comunicazione o un sito di servizi? E qual è il nostro target?
  •  Il sito va organizzato per sezioni, tenuto fresco e va favorito l’uso dei servizi
  •  Alla base ci deve essere un sistema facile di autenticazione, diffuso e conosciuto
  •  Non è vero che i cittadini non sono pronti ad utilizzare i servizi on line


Cosa significa fare un sito web pubblico 2.0?

Stefano Epifani, docente presso Sapienza Università di Roma. (blog.stefanoepifani.it), descrive le caratteristiche che dovrebbe avere un sito web pubblico 2.0 e le sue integrazioni con i social media.


  •  Il sito web interagisce con una costellazione di strumenti dove l’utenza si sta già muovendo autonomamente
  •  Definire quali sono gli strumenti corretti per l’integrazione con i social media
  •  Sfruttare i social media per la potenziale viralità
  •  Indicare chiaramente in home page la presenza sui social media per sedare ogni dubbio sull’ufficialità della pagina
  •  Social networking significa sposare una filosofia di apertura, che prelude agli open data
  •  Non esiste un sito 2.0 che non abbia alle spalle un’organizzazione 2.0


Social networking nella PA: make or buy?

Stefano Epifani, si chiede se sia meglio sviluppare autonomamente sui propri sistemi oppure acquisire spazi e supporto presso fornitori o piattaforme esterne, elencando i pro e i contro delle due diverse soluzioni. La conclusione provocatoria è che la scelta migliore potrebbe essere “make and buy”


  • Identificare chiaramente le proprie competenze interne
  • Identificare i punti di contatto tra gli obiettivi di una strategia di social networking e la propria struttura organizzativa
  • Sviluppare soluzioni specifiche per l’ente, scegliere soluzioni open source o costruire una presenza sulle piattaforme di social networking?
  • Quanto più è alto il livello di integrazione con la struttura, tanto meglio è sviluppare prodotti specifici per il sistema dell’ente




Ultimo aggiornamento: 07/11/11